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Maurizio Martina contro Lega e M5S. L’allarme, territorio a rischio recessione

La tenuta del sistema economico e produttivo, «specialmente qui, nelle regioni del Nord, vacilla sempre di più per colpa di questo Governo. Siamo a una passo da una nuova crisi». Maurizio Martina attacca frontalmente M5S e Lega, asse politico che nel comasco rappresenta una granitica certezza e contro cui uno dei candidati alle primarie del Pd del 3 marzo, si è scagliato nella sua visita di oggi a San Fermo della Battaglia. Una tappa nel tour che lo condurrà alla consultazioni di partito di inizio marzo. «Per noi è fondamentale ripartire dai territori. E decisivo ricreare un Pd che torni ad essere una forza popolare con obiettivi chiari come quelli legati al lavoro e alle imprese –spiega Martina davanti a un pubblico numeroso – E per queste ultime è ad esempio necessario poter contare sulle infrastrutture». Un passaggio che soprattutto a Como – con la Pedemontana e le tangenziali quali opere spauracchio di un sistema di collegamenti monco – scalda gli animi. «Ennesimo esempio di una politica che non sa come muoversi. Si fanno promesse il sabato che poi vengono subito contraddette il lunedì. Bisogna essere chiari su certi temi come quello delle infrastrutture che siano la Pedemontana, le tangenziali o la più “famosa” Tav. E l’idea di Pd targato Martina è chiara: si alle infrastrutture che spingono verso il futuro e creano lavoro». Obiettivi raggiungibili avendo chiaro come utilizzare le risorse e non «certamente andando a indebitare il paese di 50miliardi di euro nei prossimi due anni per portare a termine i due provvedimenti simbolo del Governo come il reddito di cittadinanza e quota 100», dice Martina. Parole pesanti specialmente quando vengono pronunciate in un comune, quello di San Fermo, dove a pochi metri dalla sede dell’incontro sorge la storica azienda tessile Canepa con centinaia di lavoratori alle prese con una drammatica crisi. Presenti all’incontro, tra gli altri, il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo e il segretario provinciale Federico Broggi. Lavoro dunque in prima linea ma anche sicurezza. Altro tema prioritario, vista anche l’ondata di furti che nelle scorse settimane ha messo al centro dell’attenzione proprio San Fermo. «Mi hanno informato di quanto accaduto – spiega Martina – È necessario, più che fare dirette facebook o indossare le divise delle forze dell’ordine, mettere queste ultime nelle condizioni di lavorare avendo a disposizione più risorse». Anche perché i fronti da controllare sono molteplici come quello dell’immigrazione «problema che non si governa come pensa qualcuno, chiudendo un campo di accoglienza, come accaduto anche a Como – aggiunge l’ex ministro – Con il decreto Salvini rischiamo nel giro di 2 anni di avere 120mila irregolari in più in Italia. Senza strutture che gestiscono il fenomeno si ha solo maggiore instabilità».

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