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Messa in sicurezza della Santarella, adesso l’obiettivo del Comune è murare tutti gli accessi

Si profila lo sgombero definitivo dell’ex Santarella, la centrale termica che, ultima struttura esistente della porzione pubblica di quella che fu la Ticosa, rimane in piedi in mezzo a una foresta incolta, tra sporcizia e degrado. L’edificio è già stato devastato da un incendio nel maggio di due anni fa. All’epoca si era corsi ai ripari transennando l’area e promettendone l’inaccessibilità. Così non è stato. Fino alla decisione delle scorse ore.Gli obiettivi del Comune di Como sono due: la messa in sicurezza e la pulizia dell’area. Così, dopo diversi sopralluoghi effettuati dai tecnici comunali e dalla polizia locale per verificare le condizioni della struttura, è l’assessore alla Sicurezza del Comune di Como, Elena Negretti, ad annunciare gli interventi nell’area dell’ex Ticosa.Nelle prossime ore saranno murate tutte le vie d’ingresso allo stabile, con muri alti fino a cinque metri. Un’operazione che vedrà impegnate anche le forze dell’ordine. Il Comune punta infatti ad una soluzione permanente per impedire l’accesso alla struttura dato che l’area si è trasformata in un rifugio per senzatetto.Nella Santarella, da anni, vivono persone senza alcuna garanzia di sicurezza e in condizioni igieniche precarie. Durante l’ultimo sopralluogo, l’assessore Negretti aveva fatto sapere di voler mettere in sicurezza la struttura prima dell’arrivo del freddo.«Lo stabile è frequentato da persone, non vorrei che si ripetesse quando accaduto in passato, quando un incendio divampò all’interno della Santarella», aveva dichiarato spiegando l’urgenza dell’intervento.Una volta conclusi i lavori di muratura degli accessi alla Santerella, si passerà alla seconda fase di interventi che prevede la bonifica della zona: taglio di piante, pulizia dell’area e infine il rifacimento della recinzione esterna.Si dice «favorevole» all’intervento di salvaguardia del bene culturale dell’ex tintostamperia l’architetto Alberto Artioli, ora in pensione, che è stato responsabile della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici lombardi e ha posto il vincolo sulla Santarella, ritenuta «elemento iconico di riferimento» nel contesto urbano di Como. «Lo trovo un intervento a fin di bene, l’edificio era già stato minacciato da un incendio. L’importante è che le opere annunciate dal Comune siano reversibili, ossia dei presidi che non danneggino in alcun modo il bene, questo è il criterio con cui la Soprintendenza può autorizzare un intervento del genere».

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