Prosegue il dibattito in città sulle proiezioni natalizie che usano come sfondo monumenti di pregio della città. Michele Viganò, imprenditore tessile e presidente di “Streetscape”, manifestazione di arte urbana comasca, ritiene che l’eccesso non paghi: «Monumenti e chiese hanno già una loro storia da raccontare, meglio non illuminarli del tutto, Oppure, se proprio si vuole coinvolgerli nel clima di festa, impongono sobrietà e rispetto, non sovrapposizioni poco consone alla qualità di una città come la nostra. Como merita di meglio. E per arrivare a tale risultato trovo che sia necessario istituire una apposita commissione di esperti altamente qualificati che stabilisca quali proiezioni utilizzare e come farle. Ad esempio le scritte blu sul selciato di piazza Volta le trovo inutili, segno di una forma di bulimia di immagini che alla fine è a mio giudizio controproducente».«Como non è una città come le altre, ha un turismo e una storia e una tradizione e una reputazione nel mondo, anche per merito delle nostre aziende tessili che meritano uno stile diverso – aggiunge Viganò – La città merita che l’asticella della qualità degli eventi sia posta a un livello adeguato, che serva a sua volta di esempio. Da noi vengono molti svizzeri, siamo città di frontiera e quindi accogliamo un pubblico esigente: c’è modo e modo di declinare il tempo libero e il turismo, io credo. Insomma se deve essere uno schermo per proiezioni, Como merita non film di serie b ma di grandi autori».
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