(ANSA) – TRIESTE, 30 DIC – “Trieste, quale città di frontiera, deve avere un’attenzione particolare a quelle dinamiche patologiche che talvolta possono interessare queste aree. Collaboreremo con gli amici sloveni e, quando sarà possibile”, compatibilmente con le restrizioni anti covid, “riprenderemo l’interlocuzione per svolgere insieme attività istituzionali di cooperazione”. Lo ha affermato il neo questore di Trieste, Irene Tittoni, parlando di immigrazione e rotta balcanica, nel giorno del suo insediamento. Gli arrivi attraverso la rotta balcanica “creano problemi di sostenibilità anche dal punto di vista sanitario”. “Quello che si può fare è lavorare sulla cooperazione”: la presenza e l’attività espletata fungono da “deterrente contro questi favoreggiatori dell’immigrazione irregolare che lucrano in maniera vergognosa su questo triste fenomeno”. “I numeri degli arrivi sono significativi – ha constatato – e a livello centrale c’è la massima considerazione sulle attività che devono essere messe in atto”. Le dinamiche migratorie, ha aggiunto Tittoni, “sono estremamente complesse, da seguire passo passo. Dopo una fase in cui c’è stata una recrudescenza significativa degli arrivi attraverso la rotta balcanica, oggi anche per aspetti meteorologici, c’è un rallentamento fisiologico. Mapperemo in maniera continuativa questo fenomeno – ha concluso – cercando di trovare soluzioni nel rispetto della dignità umana e tratteremo la questione con la dovuta sensibilità”. (ANSA).
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