(ANSA) – MILANO, 6 FEB – “I cinesi in questi giorni nel nostro quartiere si vedono poco. Sono mortificati per quello che è successo. E chi torna dalla Cina si autoisola”. Lo racconta Filippo Buttitta, vicepresidente del Centro culturale cinese di Milano. “Nei giorni scorsi, ad esempio, una signora di circa 40 anni è rientrata dalla Cina, dallo Xinjiang e non dalla zona di Whuan: non ha ancora visto i figli, li ha lasciati dagli zii e lei ha deciso di autoisolarsi per due settimane in casa da sola”, racconta Buttitta, davanti al portone dell’associazione, su cui è appeso l’avviso che da un paio di settimane circola nella comunità cinese, in cui si consiglia a chi rientra di non frequentare posti affollati e di restare a casa 14 giorni. “In Cina si fa così. L’autotutela serve per sé e per gli altri”, spiegano dal Centro, sottolineando che sono “massimo una ventina, fra cui pochi bambini” gli abitanti della zona di via Sarpi di rientro dalla Cina passando per gli scali internazionali non ancora bloccati.
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