Un 36enne di Como(m.pv.) Tre anni di condanna per aver costretto la compagna a subire angherie di ogni sorta. Quelle che vengono definite come stalking e che sono veri e propri atti persecutori, che finiscono con il condizionare la vita di ogni giorno. È questa la decisione del Collegio del Tribunale sulla vicenda che ha coinvolto un 36enne di Como già indagato anche per altri reati come la violenza sessuale, il sequestro di persona e la violenza privata. Accuse su cui tuttavia non si è raggiunta la prova. Le
persecuzioni sarebbero proseguite dal luglio del 2010 fino al maggio 2012. Frasi come «ti ammazzo», «ti accoltello», qualora la donna fosse stata vista con altri uomini, erano all’ordine del giorno – secondo la tesi accusatoria – come pure le percosse che in un caso, il 14 gennaio 2012, portarono a un trauma cranico e a diverse contusioni con prognosi di 10 giorni. Ieri, infine, la sentenza di condanna.
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