Ha parlato la vittima delle presunte violenze sessuali e dei maltrattamenti in famiglia. Ha parlato anche la madre della ragazza. Si è svolta ieri l’udienza a carico di un 48enne di Como, residente ad Albate, accusato dalla compagna di abusi proseguiti da giugno 2016 a gennaio 2017. Fatti che sarebbero avvenuti anche di fronte ai figli minori che all’epoca dei fatti per cui si procede avevano 13 e 14 anni. La donna era finita anche al pronto soccorso, il 29 gennaio del 2017, rimediando una prognosi di 10 giorni per «trauma cranico non commotivo» e un trauma al volto. In una occasione, la parte lesa aveva anche raccontato di essere stata minacciata con un coltello, dopo essere stata messa contro un muro. Tra i capi di imputazione, come detto, c’è anche la violenza sessuale. Secondo l’accusa, infatti, la convivente in più occasioni («almeno quattro o cinque») fu prima colpita con schiaffi e pugni, poi immobilizzata e costretta a subite atti sessuali non consenzienti.Le indagini erano partite da una annotazione inviata in Procura dai carabinieri, atto datato ottobre 2016. Fascicolo che si è poi arricchito del referto dell’ospedale, delle deposizioni della donna e anche di conoscenti. Ora la vicenda è finita in aula, dove anche il compagno avrà modo di fornire la propria versione dei fatti.
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