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Mobilità ecologica sul Lario. Resiste soltanto la Funicolare

Caradonna: «L’abbiamo salvata io e il sindaco Bruni. Smantellare la rete della filovia è stato un grave errore»Buon compleanno Funicolare, 120 anni con ben 5mila persone trasportate ogni giorno. E pensare che il caratteristico collegamento tra Como e Brunate, oggi una delle maggiori attrazioni turistiche del territorio, anche in vista di Expo, ha rischiato almeno due volte negli ultimi trent’anni di essere smantellato.La prima volta nei primi anni Ottanta, la seconda all’inizio del terzo millennio.«La Funicolare l’abbiamo salvata io e Bruni» dice l’ex assessore alla Mobilità del Comune

di Como, Fulvio Caradonna, oggi nel board di Ferrovie Nord. E quello di Caradonna con il collegamento via fune tra la città e il suo balcone naturale a 800 metri di altitudine è un legame strettissimo.Vive a Brunate e nei mesi in cui assumeva un incarico in Atm, la società milanese acquisiva proprio la funicolare.«Il Comune di Como ha sempre avuto un occhio di riguardo per la Funicolare – spiega Caradonna – Quando sono scadute le autorizzazioni la Regione garantiva però solo il 50% della copertura per il ripristino. Grazie al sindaco Bruni e al sottoscritto, il Pirellone arrivò al 75%. Atm raggiunse poi l’accordo per la quota restante dell’investimento e c’ero ancora io accanto al presidente Elio Catania, indicato dalla Moratti».«Anche oggi la Funicolare garantisce un utile importante per Atm», dice l’ex assessore del capoluogo. Che ricorda poi il ruolo del collegamento per i brunatesi e per i turisti: «Abbiamo visto la scorsa primavera con la chiusura per manutenzione come tutto sia andato subito in tilt».Questa è l’unica forma di mobilità diversa dalla gomma in città.«Negli anni Settanta fu un grave errore smantellare le vecchie linee volanti dei filobus. Oggi si sarebbe potuto fare come a Milano, invece».Si potrebbero ripristinare per il futuro?«Non credo. Si parla di investimenti enormi e non giustificati. A Como mancano le corsie preferenziali».Anche nei suoi mandati si parlò a lungo della metropolitana leggera. Oggi lei è proprio alle Nord.«Il progetto di Ferrovie Nord per la metropolitana leggera esiste da tempo. Allora si parlava di un investimento attorno ai 90 milioni di euro».Come sarebbe stato organizzato il servizio?«Capolinea a Grandate, con un parcheggio “stile Lampugnano”. Da Grandate sarebbero partiti dei piccoli treni in grado di viaggiare su binario unico come le funicolari. L’autosilo della Vulmulini sarebbe stato utilizzato come secondo parcheggio di interscambio».Ma si potrà mai realizzare questo progetto?«Per Ferrovie Nord non è certo una priorità e il Comune di Como, da solo, non ha le risorse si dovrebbe muovere il territorio, con fondi regionali e statali. Ma manca il coordinamento».

P.An.

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