Monete d’oro, a rischio la location per la mostra

Monete d’oro, a rischio la location per la mostra

Monete d’oro, Como si prepara ad accoglierle nel museo Giovio. Ma i problemi non mancano. Se infatti da un lato procede spedita la collaborazione con la Soprintendenza che sta analizzando il patrimonio storico artistico rinvenuto in città, dall’altra parte la location scelta per mostrarle al pubblico, difficilmente sarà pronta per il 2020, data prevista per l’inaugurazione dell’esposizione da parte dell’assessore alla Cultura, Carola Gentilini. Questo perché la Chiesetta delle Orfanelle, spazio che si trova all’interno del Museo Archeologico “Paolo Giovio”, in piazza Medaglie d’Oro e indicato come sede ideale, ha necessità di drastici interventi. «In effetti gli uffici ci stanno lavorando perché attualmente manca l’agibilità – spiega l’assessore Gentilini – Obiettivo è mantenere fede a tempi e luogo indicato». In alternativa l’opzione che sembrerebbe farsi strada in maniera più decisa è quella di allestire il tutto lungo il percorso romano presente nel museo e poi, progressivamente con il procedere dei lavori necessari, arrivare a uno spostamento definitivo delle monete.Gli interventi da eseguire, infatti, non solo al luogo prescelto ma anche in altri punti del museo sembrerebbero essere diversi. Per quanto riguarda l’ex chiesetta delle Orfanelle va detto come occupi due piani di Palazzo Giovio e si affacci su via Balestra. Il tutto risale all’epoca di costruzione dell’edificio, nel settecento. Tornando infine all’attualità il prossimo appuntamento di sicuro rilievo è fissato per il 12 novembre. «Per quella data infatti è stato fissato un nuovo appuntamento con la Soprintendenza – spiega sempre l’assessore Gentilini – e verranno presentate le ricerche fatte fino ad oggi proprio dalla Soprintendenza per analizzare e studiare le monete e il patrimonio che è stato ritrovato nello scavo». Va ricordato come mille monete d’oro del V secolo d.C. furono scoperte nell’estate del 2018 nel cantiere dell’ex cinema Cressoni di via Diaz, nel centro storico della città murata a circa 2 metri di profondità in un recipiente di pietra.Imminente infine anche «la firma dell’accordo sempre con la Soprintendenza proprio per la valorizzazione del tesoro. Ovviamente puntiamo a fare tutto il possibile per rispettare tempi e location così da offrire ai comaschi e ai visitatori un’esposizione di assoluto prestigio», chiude l’assessore Carola Gentilini.