Monty Alexander ad Ascona celebra Nat King Cole

Monty Alexander ad Ascona celebra Nat King Cole

Grande jazz oggi ad Ascona. Impegnato fin da ora di pranzo in un
lunch musicale al Castello Seeschloss (dalle 12), il Masakowski
Family Trio – papà Steve, noto
chitarrista jazz; la figlia Sasha, una delle voci più promettenti
della scena della Big Easy; e il figlio Martin al basso – a poche
ore di distanza, alle 20, per l’esattezza, prende possesso dello
Stage Seven per rilanciare una rispettosa sfida alla tradizioni del
jazz e innovare il genere.

Trenta minuti dopo la chiusura della performance
dei Masakowski, alle 22, lo Stage New Orleans si prepara per un altro
speciale tributo a Nat King Cole. È la volta di Monty Alexander,
pianista giamaicano di fama mondiale trapiantato negli Stati Uniti
fin dai primi anni Sessanta – il suo primo disco lo incise all’età
di vent’anni a Los Angeles nel 1964 – che annuncia di
volere rileggere nel corso del concerto gratuito proprio le gesta del
Cole più pop(ular) rinverdendone i fasti di grande cantante,
ma anche quelli di pianista e compositore. Per nulla intimorito dal
confronto con uno dei suoi idoli di gioventù, Monty Alexander non
abbandona il tocco che lo ha reso celebre arricchendo il jazz con
l’anima del blues e la ritmica del reggae.

Ad affiancare e sostenere la perfomance di
Alexander – intenzionato a proporre nel corso del concerto proprio
i successi più pop di Cole — sul palco centrale del festival, il
bassista di Los Angeles Hassan JJ Shakur e il batterista dell’Ohio
Jason Brown, tutti e due stimati
strumentisti di fama internazionale.

Quasi in contemporanea con lo show di Alexander
prende il via dal palco dello Stage Elvezia (ore 22.30) lo show della
Dutch Swing College Orchestra, apprezzata formazione jazz attiva dal
1945 che fa ritorno ad Ancona dopo più di quindici anni.

La jam session di mezzanotte vien affidata al
pianista e cantante tedesco Cat Lee King,
capace con i suoi The Mint di attirare i
più giovani al tempio del rhythm and blues e del rock and roll e
disinibirli nei balli più scatenati.