Monumento ai Caduti, preda dei writer e latrina

Monumento ai Caduti, preda dei writer e latrina

L’opera razionalista di Giuseppe TerragniMarco Butti: «Vogliamo individuare un metodo efficace per tutelarlo»

(f.bar.) Sporcizia, incuria e nuovi graffiti tornano a deturpare il Monumento ai Caduti sul lungolago di Como, capolavoro del Razionalismo lariano. Il degrado, in questa zona del capoluogo, riconquista ciclicamente la ribalta.In quello che è uno degli angoli più suggestivi della città sempre più spesso fanno tappa, soprattutto di notte, balordi e graffitari. E il risultato è quello purtroppo visibile sul monumento dove di recente sono comparsi altri disegni che lo deturpano.Da sempre attento a questo tema è il consigliere

comunale del Gruppo Misto, Marco Butti, che nella serata di lunedì ha organizzato un presidio proprio a ridosso del Monumento.«Si tratta della prima di una serie di iniziative per arrivare alla presentazione di una mozione corredata da una raccolta di firme. Lo scopo è ovviamente individuare un metodo efficace per tutelare il monumento dai writer e dagli incivili che ci bivaccano usandolo spesso come una latrina», ha detto il consigliere Marco Butti.E anche ieri mattina la situazione non era delle migliori. Oltre ai graffiti, la vista era deprimente. Un sacchetto di plastica stracolmo di lattine e bottiglie vuote giaceva abbandonato davanti all’ingresso del Monumento ai Caduti. Intorno, oltre a numerose cicche di sigaretta, regnava anche lo sporco.Quello di lunedì sera non è il primo presidio organizzato. Già in passato, nel tentativo di sensibilizzare la popolazione erano stati allestiti dei banchetti per raccogliere firme e si erano anche organizzate delle fiaccolate.Purtroppo, però, questa mobilitazione non sembra essere servita.Infatti i writer continuano ad agire indisturbati e gli incivili hanno terreno fertile in questo angolo di città che, soprattutto d’inverno e con il buio, non è molto frequentato.