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Morti di Covid? Cinque su sei già soffrivano di altro. L’età media dei defunti supera gli 80 anni

Causa del decesso? Covid-19. Dai primi di marzo è iniziato un triste conteggio, che da sabato ha raggiunto 627 croci, un numero decisamente elevato per il territorio, ma da leggere con attenzione. Sono diversi i fattori da tenere in considerazione.Il primo riguarda sicuramente l’età dei defunti. La media supera gli 80 anni, non molto distante dalla “speranza di vita italiana”, che è di circa 83 anni. Almeno cinque pazienti su sei, deceduti e positivi al Coronavirus, già soffrivano di altre patologie. Il report regionale sui morti comaschi riporta anche le altre patologie e solo per 126 casi non sono stati registrato altri problemi medici. Questo non esclude del tutto complicazioni precedenti al virus. Di certo, ben 430 dei defunti avevano invece patologie cardiovascolari, 132 erano già pazienti oncologici, 163 soffrivano anche di diabete o altri problemi metabolici, 77 di altre patologie. Se solo 5 pazienti soffrivano di 4 patologie croniche gravi, oltre duecento avevano due malattie croniche quando sono stati contagiati dal Coronavirus, più di cinquanta soffrivano di tre patologie.Tornando all’età dei defunti, 123 avevano più di 90 anni, comprese 4 donne ultracentenarie. Il paziente comasco più giovane aveva solo 33 anni e altri 9 decessi riguardano persone con meno di cinquant’anni. Il virus ha ucciso più uomini che donne, ovvero 347 contro 280.L’età dei defunti positivi al Covid porta direttamente alle case di riposto. Le Rsa hanno subito gravi perdite su tutto il territorio provinciale. Se ci si riferisce alla maggiore realtà operante a Como, la Fondazione Ca’ d’Industria, il quadro ha tinte preoccupanti per un’unica struttura delle quattro, ovvero la Rsa Le Camelie di via Bignanico.La residenza ha 120 letti – tutti i dati sono stati resi pubblici online dalla stessa Ca’ d’Industria – e dal 1° marzo al 1° giugno ha registrato 51 decessi (32 dei quali ad aprile). L’istituto ha comunicato che 5 dei defunti era sicuramente negativi al Covid mentre 13 sicuramente positivi, gli altri rimangono per così dire in una “zona grigia”. Si tratta di persone molto anziane e con altre patologie. In via Brambilla e in via Varesina i 20 defunti del periodo erano invece “sicuramente estranei al Covid”. Un numero perfettamente in linea con i decessi storici dello scorso anno e di due anni fa.Cinque infine i morti a Villa Celesia, 4 dei quali sicuramente positivi al Covid. Tutte le strutture, da inizio mese consentono di nuovo ai parenti di prenotare e concordare con gli operatori le visite ai familiari ricoverati.

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