Ergastolo per 11 morti omicidi in corsia sui dodici contestati. Assoluzione per un solo delitto. Sono le richieste della procura di Busto Arsizio – procuratore capo Gianluigi Fontana, pm Maria Cristina Ria – per la Corte d’Assise chiamata a giudicare le accuse dell’inchiesta “Angeli e demoni”. A processo l’ex viceprimario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga, medico di Rovellasca. Per i pm avrebbe «iniettato in rapida successione e in quantità superiori al consentito» un mix di farmaci nelle vene dei pazienti per procurarne volontariamente la morte. Il protocollo che «lo stesso dottore chiamava il “protocollo Cazzaniga”, definendosi l’angelo della morte». Nell’inchiesta era finita anche l’infermiera di Lomazzo, cresciuta a Cernobbio, Laura Taroni, ex amante di Cazzaniga e condannata a 30 anni per il delitto di due famigliari (mamma e marito). Quattro anni di reclusione sono stati chiesti dalla procura di Busto Arsizio anche per i medici dell’ospedale di Saronno accusati di omessa denuncia e favoreggiamento. Secondo l’ipotesi accusatoria non avrebbero denunciato Cazzaniga per evitare uno scandalo e lo avrebbero aiutato anche nel dissuadere gli altri infermieri dall’intento di denunciarlo. La requisitoria dei pubblici ministeri è durata tre giorni per un totale di oltre 15 ore.
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