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Mostra, polemica di fuoco

Arte e politicaEvento in estate, Cavadini si difende Per l’opposizione: «Scelta devastante»

Le polemiche erano inevitabili. E, puntualmente, sono arrivate ieri, all’indomani dell’annuncio dello slittamento della grande mostra di Villa Olmo al periodo da giugno a novembre. A causa dello spostamento saranno “sfrattate” altre manifestazioni tradizionali, come Miniartextil e Parolario. La decisione ha scatenato un coro di proteste, eppure l’assessore alla Cultura Luigi Cavadini la difende: «Vogliamo sfruttare appieno l’estate e prepararci all’Expo 2015».Fin dalle prime edizioni

firmate dall’ex assessore Sergio Gaddi, la grande mostra è stata sempre organizzata da marzo a luglio. Una consuetudine mantenuta anche per l’edizione 2013, la prima organizzata da Cavadini, dedicata in gran parte ad Antonio Sant’Elia.Per l’edizione 2014, l’assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi ha deciso di stravolgere i tempi.«È una decisione presa per motivi di carattere operativo – ha spiegato ieri Luigi Cavadini – Innanzitutto, questo slittamento ci permetterà di avere un partner di carattere nazionale per supportare la mostra e l’organizzazione». L’esponente della giunta di Palazzo Cernezzi guarda poi al 2015.«Expo sarà durante l’estate – ha detto Cavadini – Nel 2015, dovendo preparare una mostra che abbia questa tempistica, abbiamo deciso di iniziare già con la prossima edizione questo percorso. So delle difficoltà per le associazioni che organizzano Parolario e Miniartextil, ma si tratta di problemi che stiamo cercando di risolvere».«Abbracciare l’estate con la mostra – ha concluso Luigi Cavadini – è una richiesta che mi è stata posta anche dall’associazione degli albergatori. È un tentativo di valorizzare i mesi di agosto e settembre. I mesi di settembre e ottobre, poi, sono ideali per il coinvolgimento delle scuole, che a giugno non avranno la possibilità di accesso ma potranno invece farlo alla ripresa delle attività». Durissime, però, le critiche, a partire da quelle di Sergio Gaddi, consigliere comunale di Forza Italia ed ex assessore alla Cultura.«Sono dei dilettanti allo sbaraglio – ha detto – Non pensavo si potesse arrivare così in basso, sia dal punto di vista organizzativo e tecnico, sia dal punto di vista politico. Evidentemente, non contento di aver distrutto le grandi mostre, adesso Cavadini se la prende con altre manifestazioni come Parolario e Miniartextil».«È un’offesa alla città – ha aggiunto Gaddi – Non si spostano eventi, come fossero figurine, senza avvisare preventivamente il consiglio comunale, che dieci giorni fa ha votato la sfiducia a Cavadini, ignaro di tutto. È un controsenso politico e logistico. In realtà, l’assessore, così come il sindaco, è in clamorosa difficoltà nella gestione della prossima mostra. Trovo insensato spostarla a giugno, bruciandosi così la fidelizzazione decennale del pubblico che si aspetta un evento a marzo».Altrettanto dure le bordate di Marco Butti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. «Parolario è stato sfrattato e il consiglio è stato sempre tenuto all’oscuro – ha detto – Nonostante la mozione di sfiducia sia stata respinta per mere ragioni di partito, emergono aspetti imbarazzanti e vergognosi. Il 2 dicembre, giorno della discussione della mozione, Cavadini ha inviato una richiesta di finanziamento alle categorie e ad altre realtà. Oltre alla richiesta di finanziamento viene indicato chi sarà il curatore, senza che ad oggi la giunta abbia votato alcun provvedimento d’incarico».«La richiesta – ha aggiunto Butti – è corredata da un ampio dossier di presentazione della mostra, senza che il consiglio sia mai stato messo al corrente. In ultimo, mentre nella richiesta viene indicata la primavera come inizio della mostra, ora scopriamo che l’evento partirà a fine giugno, così da impedire lo svolgimento di Parolario a Villa Olmo e interrompendo un percorso virtuoso. Sono decisioni gravissime».Alessandro Rapinese, capogruppo di Adesso Como, ha presentato un’interrogazione al sindaco Mario Lucini contro le parole di Cavadini. «In riferimento allo slittamento della mostra – ha scritto Rapinese – l’assessore ha detto di non potere subordinare l’attività dell’assessorato a quella delle associazioni. È una dichiarazione che mi ha lasciato allibito. Ritengo che le attività non devono essere subordinate a chi le propone ma in base a cosa si propone».

Anna Campaniello

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