Il Museo del Ghisallo riapre, non 7 giorni su 7, ma almeno riapre. E questa è la notizia che gli appassionati di ciclismo speravano di sentire.Come è noto, per una crescente crisi economica, e dopo la morte di Fiorenzo Magni che di tasca sua ripianava i conti, la struttura di Magreglio dopo aver chiuso per la pausa invernale rischiava in realtà di non riaprire i battenti per sempre.Ma qualcosa in questi mesi si è mosso, con un lavoro sottotraccia di un gruppo di persone che ci ha creduto, che non voleva accettare la morte di una così bella e importante struttura, e che ha suonato alla porta di istituzioni e aziende.
Il risultato? Quantomeno si riaprirà, segno che riscontri ci sono stati anche se, come detto, non 7 giorni su 7.Ma come funzionerà? Per quanto riguarda le prenotazioni ci sarà sempre la massima disponibilità, fissando gli orari con la direzione. E, infatti, già questo fine settimana arriveranno due pullman di appassionati che andranno a visitare il Museo.Ma nel mese di aprile, ed è questa la notizia che tutto sommato può interessare di più gli appassionati, la riapertura sarà garantita in tutti i fine settimana. Si riparte così, dunque, con l’obiettivo, se ci saranno le condizioni, di poi estendere ovviamente gli orari. Con la politica dei piccoli passi, considerando la situazione.C’è di positivo che una serie di aziende del settore hanno dato la loro disponibilità a fare da sponsor, ma l’interesse c’è anche da parte di imprese che non sono impegnate direttamente nello sport del pedale, ma che sentono la mission di fare qualcosa per questo patrimonio degli appassionati.E per la gestione del Museo si farà ampio ricorso al volontariato, proprio per evitare spese importanti come quelle per i dipendenti assunti. Un cammino, questo che è passato anche da decisioni difficili, come quella dell’inizio di gennaio, quando sono arrivati i licenziamenti dei tre dipendenti che lavoravano a Magreglio.I provvedimenti, che hanno riguardato il custode e gli impiegati, fanno seguito allo scadere dei termini della precedente cassa integrazione.Ma anche attraverso questo passo si potrà, appunto, procedere con la riapertura, con gli appassionati del mondo del pedale che potranno rivedere i cimeli del ciclismo che negli anni sono stati donati al Santuario del Ghisallo, che si trova a pochi metri di distanza.Ci sono poi le sezioni fotografiche, gli audiovisivi, le schede dei campioni che hanno scritto la storia del ciclismo, le maglie più importanti oltre a una biblioteca con una lunga serie di pubblicazioni a disposizione di studiosi e di appassionati.Non vanno poi dimenticate le varie aule che, oltre ad avere ospitato una serie di mostre (tra cui una dedicata al campione olimpico di Barcellona, Fabio Casartelli), sono state anche utilizzate per una serie di convegni che hanno portato sul colle di Magreglio grandi nomi del pedale di ieri e di oggi. Per quello che ha fatto per il Museo, il primo da citare è ovviamente Fiorenzo Magni. Tra gli altri sono arrivati il compianto Franco Ballerini, per anni c.t. della Nazionale, e, in un incontro che è rimasto indimenticabile, Eddy Merckx e Felice Gimondi, due veri e propri miti del ciclismo.
Massimo Moscardi
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