«Navigazione alla Regione e livello del lago, dove eravamo rimasti?». L’onorevole Alessio Butti torna a occuparsi del territorio dal Parlamento, e riprende proprio dal Lago di Como e dal trasporto pubblico lacustre, attraverso una mozione presentata ieri in anteprima alla stampa, insieme con i vertici locali di Fratelli d’Italia, Francesco Dotti, Stefano Molinari e Patrizia Maesani.Alessio Buttiricorda come il processo di regionalizzazione della Navigazione su tre grandi laghi del Nord Italia (Lario, Garda e Maggiore) sia stato avviato formalmente dalla legge del marzo 1997, ovvero ventuno anni fa.«Negli anni abbiamo incontrato gli assessori regionali ai trasporti di Veneto, Piemonte e Lombardia e tutti gli attori protagonisti, a iniziare dal Ministero – dice ancora Butti – Sul fronte regionale si erano trovati anche gli accordi. Rientrando in Parlamento, mi sono accorto che tutto è fermo ad allora, ma questo deve invece diventare un banco di prova per il territorio di Como, Lecco e Sondrio, perché divisi non andiamo da nessuna parte».Da qui, un primo documento firmato Butti per la nuova legislatura, che potrebbe diventare in seguito, con l’insediamento del nuovo governo, una proposta di legge. «Sul Lago d’Iseo la gestione è già regionale e sono stati creati ad esempio abbonamenti favorevoli per i pendolari – dice sempre Butti – Ci sarà poi da affrontare la questione della navigazione sul Ceresio, dove è stata da poco rinnovata una convenzione con criteri da rivedere a una piccola società svizzera. Il rammarico è che negli ultimi cinque anni si è perso del gran tempo sulla questione», dice sempre Alessio Butti.Tempo perso anche riguardo un altro tema affrontato dal deputato comasco, ovvero la questione del deterioramento delle rive per le oscillazioni del livello del Lario. «Ho appena ricevuto una mail con la convocazione del Tavolo della competitività su questo tema – dice Butti – Andrò a Villa del Grumello, ma sono otto anni che si discute senza fare niente. Era stato formato anche un sottotavolo della nautica. Che fine ha fatto?».La ricetta di Butti sul tema è semplice. Incaricare il Politecnico di uno studio sui livelli del lago e assicurare alle amministrazioni un indennizzo in caso di cedimenti. Chi paga? «Il Consorzio dell’Adda versa alla Regione un canone di 30 milioni di euro all’anno per l’acqua – dice l’onorevole – Lo studio costerà al massimo 200mila euro, una quota risibile del canone, ma si tratta di un passaggio indispensabile».Sul tema della regionalizzazione sono intervenuti anche gli altri esponenti di Fdi.«Nel mio mandato in Regione Lombardia, per due volte nel 2014 e nel 2015 ho presentato due mozioni sulla Navigazione passate all’unanimità – ricordaFrancesco Dotti– Ma è lo Stato che deve agire. Il territorio cerca di allungare la stagione turistica, ma come si fa a tenere aperti gli alberghi se non ci sono i battelli?».«Servono tariffe differenti per turisti e pendolari – spiegaPatrizia Maesani– Sulle risorse per risanare la Navigazione, uno studio del 2009 parlava di 30 milioni di euro, ma qui il servizio va anche rilanciato».Un servizio di navigazione efficiente «avrebbe effetti immediati anche sul traffico di Como – ha conclusoStefano Molinari– Si potrebbe realizzare un autosilo nell’area di Tavernola per l’interscambio fra trasporto su acqua e altri mezzi pubblici».Paolo Annoni
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