(ANSA) – TORINO, 15 MAR – Due anni e 5 mesi di carcere è la condanna che la Corte di Appello di Torino ha inflitto a Francesco D’Onofrio, un ex militante di prima linea, nonchè sospettato di far parte della Ndrangheta calabrese, che in questa occasione era processato per armi. L’accusa gli contestava il possesso, nel 2007, di un vero e proprio arsenale comprendente anche dei kalashnikov. Il materiale però non è mai stato trovato. In primo grado, nel 2017, a D’Onofrio erano stati inflitti 4 anni e 2 mesi. La Corte ha dichiarato prescritto il capo d’accusa che si riferiva a sei ordigni artigianali. Del presunto arsenale avevano parlato alcune persone intercettate al telefono nell’ambito di un indagine sulla ‘ndrangheta. Un accenno si trova anche in un’inchiesta della procura di Milano, svolta nel 2007, sulle Nuove Brigate Rosse. D’Onofrio però ha sempre respinto ogni accusa. Di recente l’uomo è stato condannato in via definitiva a 6 anni per ‘ndrangheta. Mentre andava a consegnarsi nel carcere delle Vallette è stato preso in consegna dalle forze dell’ordine. Oggi ha seguito il processo in videoconferenza. (ANSA).
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