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Nesso contro la chiusura del lungolago: «La Lariana è l’unica strada che abbiamo»

La città del futuroIl sindaco: «È fondamentale per chi lavora e studia»(m.d.) La possibile chiusura al traffico del lungolago di Como nei giorni feriali preoccupa i sindaci dei paesi attraversati dalla Lariana, l’ex statale, ora provinciale, che in città confluisce in via Torno. «La Lariana è l’unica strada che abbiamo a disposizione per raggiungere i luoghi di lavoro, le scuole e gli ospedali. Spero che il Comune di Como ne tenga conto. Non possiamo rischiare che sulla provinciale si formino code tremende», afferma Anna Scorti, sindaco di Nesso.Come lei

, ieri altri primi cittadini della sponda orientale del lago, in particolare i sindaci di Torno, Blevio e Faggeto Lario, hanno evidenziato tutte le loro perplessità e i timori sull’intenzione di Palazzo Cernezzi di estendere al lungolago la Zona a traffico limitato. Il Comune di Como ha infatti affidato alla società milanese Polinomia l’incarico di valutare l’impatto che la chiusura del lungolago anche nei giorni feriali (fatto salvo un corridoio di libera circolazione dalle 7 alle 9 del mattino) avrebbe sui flussi di traffico e di studiare percorsi alternativi per riorganizzare la viabilità nel capoluogo.I sindaci della Lariana temono che la chiusura del lungolago paralizzerà la circolazione sull’intera ex statale, allungando a dismisura i tempi di percorrenza da Bellagio a Blevio.«Non entro nel merito delle scelte che intende fare il Comune di Como – spiega Anna Scorti – ma sarebbe auspicabile un confronto su una questione come questa che potrebbe causare pesanti disagi ai nostri concittadini. La Lariana è l’unica via che abbiamo a disposizione. Molti abitanti di Nesso lavorano a Como o sono frontalieri e devono attraversare il capoluogo. Qui non abbiamo scuole superiori, sono tutte a Como, quindi i nostri ragazzi devono per forza arrivare in città, senza dimenticare chi deve raggiungere ospedali o ambulatori per visite ed esami. Spero che il Comune ne tenga conto».Ma non solo. «Quando, lo scorso 21 settembre, ed era una domenica, il Comune di Como chiuse il lungolago in occasione di una manifestazione dedicata alla mobilità sostenibile, per noi fu una giornata molto difficile, con lunghissime code sulla Lariana – ricorda il sindaco di Nesso – Persino un’ambulanza rimase bloccata nel traffico».Sempre da Nesso interviene anche Maria Luisa Cribioli, ex sindaco del paese e attuale assessore con delega, tra l’altro, ai Rapporti istituzionali. «Visto che presto la Provincia non avrà più il compito di coordinare le politiche territoriali – sottolinea Maria Luisa Cribioli – sarebbe opportuno che Como cominciasse a fare il Comune capoluogo, ovvero il Comune capofila che non pensa solo ai propri confini, ma ragiona in un ambito territoriale più vasto. Palazzo Cernezzi diventerà l’unico ente di riferimento per il Lario e deve perciò aprirsi al territorio circostante e iniziare a comportarsi da buon padre di famiglia che sa dialogare».Da Como arriva invece l’opinione di Nini Binda, ex assessore al Traffico del capoluogo nella giunta di Alberto Botta. «Noi avevamo già fatto un tentativo simile, anche se limitato ai weekend nel periodo estivo, quando chiudemmo al traffico il lungolago al sabato sera e alla domenica dalle 8 a mezzanotte – ricorda Binda – Per evitare che la Lariana rimanesse bloccata, facevamo transitare le auto da piazza Amendola e via Foscolo, facendole poi proseguire in via Manzoni. Questo nostro provvedimento ebbe successo e fu apprezzato dalla cittadinanza. La proposta che sta portando avanti oggi il Comune si avvale dell’operato di Polinomia, una società molto preparata sulle questioni della viabilità e che io conosco molto bene perché ci aveva aiutato a redigere il piano urbano del traffico. Penso però che, volendo estendere la chiusura del lungolago a tutta la settimana, sarà necessario modificare alcuni passaggi del girone».

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