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Ninni Corda: «Lascio da vincitore. Non escludo una causa alla nuova società»

«Lascio Como da vincitore, abbiamo riportato la squadra in serie C. Mi aspettavo un trattamento diverso, speravo ci fosse la possibilità di restare nella società ma, visto che così non è stato, almeno si sarebbe potuto trovare un accordo. Invece, sono stato licenziato con una lettera e ora non escludo una causa». Saluto al vetriolo dell’ormai ex direttore del Como 1907 Ninni Corda, che ieri ha convocato una conferenza stampa per dare a modo suo l’addio agli azzurri. «Mi ero immaginato questa conferenza stampa tra 7-8 anni – ha esordito – invece dopo due stagioni siamo già ai saluti».Corda non si è nascosto, non ha risparmiato critiche all’allenatore Marco Banchini, che invece quasi in contemporanea con la conferenza dell’ex, è stato confermato ufficialmente dalla società. «Ha dato molto a livello tecnico, non abbastanza a livello umano e al momento del passaggio alla nuova società si è fatto… i fatti suoi andando anche contro giocatori che in precedenza gli erano stati vicini». Corda ha utilizzato termini più coloriti, ma il concetto, a grandi linee, è questo.«Ho ricevuto una lettera di licenziamento firmata da Michael Gandler e datata 23 maggio – ha spiegato l’ormai ex direttore – Con lo stesso Gandler, dopo il suo arrivo, ho sempre avuto un ottimo rapporto. Ci siamo sentiti quotidianamente e la collaborazione è stata massima. Peraltro, al di là delle voci uscite, io ho sempre dato la disponibilità a lavorare in uno staff tecnico, non è vero che la mia condizione era quella di essere solo. Speravo sicuramente in un epilogo differente e in un trattamento migliore».Ancora su Banchini Ninni Corda ha detto che «è un buon secondo allenatore; anche nella recente stagione ha avuto bisogno di un supporto e non a caso anche Federico Gentile faceva parte dello staff tecnico. Personalmente lo ho anche salvato quando, dopo il pareggio di Seregno, la squadra aveva chiesto il suo esonero; e con me si sono schierati lo stesso Gentile, Christian Anelli e Martino Borghese. Anche a fine campionato si è messo contro il gruppo. Il motivo? Ha pensato principalmente a salvaguardare il suo posto di lavoro».«Io continuerò a rimanere tifoso del Como, questo deve essere chiaro. Da me non partirà alcuna “gufata” verso questa società con cui ho conquistato altrettante promozioni dalla serie D alla C e a cui penso di avere dato molto: sono state fatte cose straordinarie, che rimarranno nella storia, nell’ultima stagione con un budget di 600mila euro, nettamente inferiore rispetto a quello di altri club. I risultati rimangono, non i brand o la giacca e la cravatta. E ringrazio quei tifosi che si sono ricreduti e dopo avermi riversato addosso insulti, a fine stagioni sono venuti a ringraziarmi».Sul suo futuro Ninni Corda non si è sbilanciato. Non ha escluso la collaborazione con Roberto Felleca e Massimo Nicastro che potrebbero proseguire altrove assieme la loro esperienza nel mondo del calcio. «So che sembra impossibile, ma potrebbe anche andare così. Nel calcio nulla è scontato» ha concluso.

Redazione

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