(ANSA) – BARI, 13 AGO – Continua a incassare sostegno e condivisioni da tutta Italia il video della studentessa barese che due giorni fa su Facebook ha raccontato di essersi rifiutata di pagare “il pizzo” a tre parcheggiatori abusivi sul lungomare di Bari e di aver poi trovato l’auto graffiata. E per questo ha deciso di chiamare i carabinieri che ha atteso mentre i tre parcheggiatori la fissavano e indicavano, fino a quando uno di loro si è anche avvicinato per intimidirla fisicamente. In un altro post pubblicato stasera la studentessa, Marianna Panzarino, spiega di aver ricevuto anche qualche “commento assetato di violenza” sui social, e anche chi si è offerto di darle “due spicci” per evitarle “il danno” all’auto e un post che tanto “non cambierà nulla”. Ma lei sottolinea di non essere “abituata ad abbassare la testa davanti alla prepotenza: non è che non lo faccio per spirito di ingenuo eroismo, è che proprio non mi viene”. “Ho dovuto chiamare le forze dell’ordine – spiega oggi – non per il danno alla macchina in sé (la cui origine non avrei comunque potuto provare) ma perché mentre mi accorgevo di quel danno, io e la mia amica eravamo fisicamente puntate dai tre parcheggiatori abusivi: ci indicavano, ci fissavano, uno dei tre dopo qualche minuto si è avvicinato e si è piantato di fronte a noi. Il tentativo di intimidazione era chiaro, ma impossibile da provare legalmente. Di qui la nostra decisione di usare i social come strumento per sollevare l’attenzione su un’anormalità”. (ANSA).
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