Ieri presidio di Fratelli d’Italia davanti all’ex centro di accoglienza «Meglio rinunciare ai fondi ministeriali e tenerlo chiuso che riaprirlo»(f.bar.) «La struttura di Tavernola deve essere destinata ai cittadini. Stop a ogni ipotesi di un nuovo centro di accoglienza, soprattutto dopo le disastrose gestioni del passato che hanno generato questo stato di abbandono». Non ha usato mezzi termini il consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Butti, ieri mattina, all’esterno dell’ex centro di via Tibaldi. Tutto nasce per contrastare la decisione di Palazzo Cernezzi di riportare profughi e richiedenti asilo a Tavernola – sede che verrà ristrutturata
grazie ai 500mila euro in arrivo dal ministero dell’Interno – per restituire, di conseguenza, la struttura di Prestino, oggi unico luogo destinato all’accoglienza degli stranieri, ai comaschi in difficoltà.«Meglio rinunciare ai fondi ministeriali e tenerlo chiuso piuttosto che riaprirlo come centro d’accoglienza», ha aggiunto il consigliere che, mostrando alcune foto scattate in un recente sopralluogo nella struttura chiusa dal 2011, ha puntato il dito contro chi ha gestito l’immobile.Lunedì sera in consiglio comunale Butti presenterà una mozione sul tema, mentre è già partita una petizione fra i residenti del quartiere. Nelle stesse condizioni l’ex centro di Sagnino, in via Ferabosco, i cui locali abbandonati sono in stato di rovina. Nella mozione il consigliere chiederà al Comune di concedere la struttura alle associazioni di quartiere senza però far sostenere a loro i costi per la riqualificazione. «I quartieri periferici non possono farsi sempre carico delle emergenze legate agli stranieri», conclude Butti.
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