I residenti: «Troppi ubriachi. E di sera abbiamo paura»C’è chi non si fa fotografare perché ha paura di ritorsioni. Ma decide comunque di sfogarsi perché ormai vivere in alcuni dei palazzi che si affacciano su via Diaz è diventato insostenibile. Non si dorme, soprattutto nei weekend, e qualcuno inizia ad accusare conseguenze fisiche.«Mia figlia non riesce più a prendere sonno. Lavora e quando torna a casa la sera, specialmente nel fine settimana, non chiude occhio. È prossima a un esaurimento nervoso», racconta un residente della zona teatro, anche di recente, di episodi violenti con protagonisti giovani ubriachi venuti alle mani. «Anch’io ho difficoltà a dormire – aggiunge l’uomo – C’è troppo rumore. Si rimane svegli fino alle 4 del mattino e la via non è sicura. Se provi a chiedere maggiore rispetto a chi fa baccano, ti insultano».Di notte non si riesce più a vivere in questa parte della città. «Ho chiamato poche sere fa la polizia perché c’erano dei giovani accampati fuori da un bar con la chitarra. Cantavano e bevevano – continua il residente – Ovviamente hanno smesso appena è arrivata la macchina della polizia. Non se ne può più. E una zona rischiosa. Anche quando si rientra a casa alla sera».L’allarme sicurezza dunque si ripropone. Non solo in via Milano Alta, come testimoniato nei giorni scorsi, ma anche in questa zona della città. Un tempo cuore della movida, dopo la chiusura di alcuni bar sembrava essere tornato il sereno. Ma si è trattato di una tregua di breve durata. Sono ricominciati gli schiamazzi con i giovani in giro fino a notte fonda. E spesso scoppiano risse tra ubriachi.«Non sempre si ha l’impressione di essere in un luogo sicuro. Specialmente di notte. Capita di vedere giovani alticci e sentire schiamazzi», dice Piero Gangale. «Fortunatamente non esco spesso di sera. Ma sento molti residenti lamentarsi per i rumori – afferma Fulvio Russello – Ciò che infastidisce di più è vedere impuniti i ragazzi che imbrattano e sporcano la città». Esasperati anche alcuni commercianti della zona. A loro spetta l’ingrato compito di raccattare i resti dei bagordi disseminati in giro dai nottambuli del weekend. «È inammissibile. Diverse volte abbiamo dovuto pulire la strada fuori dal nostro negozio e imbiancare i muri esterni – spiega Giuseppe Gasperi – Hanno anche sostituito di recente una panchina perché ricoperta di scritte. E subito dopo è stata nuovamente vandalizzata». E non si tratta solo di scritte o slogan demenziali tracciati sui muri. «Purtroppo in tanti hanno scambiato questo punto di via Diaz, dove per nostra sfortuna c’è un piccolo angolo, per un bagno – aggiunge Tanja Gasperi – Siamo intervenuti spesso per cercare di mantenere decoroso questo punto della via, tra panchine rovinate, rifiuti e bottiglie gettate ovunque».Non tutti, però, la pensano allo stesso modo. «Sinceramente è una bella via. Non ho mai avuto occasione di imbattermi in tali situazioni – dice la commerciante Giancarla Gilardi – Capisco che i residenti possano essere disturbati dai rumori, ma si tratta di alcuni locali. Como è già una città morta, così la si spegne ancora di più». E c’è chi cerca di prenderla con ironia.«A chi si lamenta regalo dei tappi per le orecchie – racconta il commerciante Aldo Bianchi mostrando i sacchetti con i tappi – Bisogna certamente comprendere chi vive qui e spesso non riesce a dormire. È fondamentale riuscire a creare regole di pacifica convivenza che tengano conto delle esigenze di tutti». Infine, un residente: «La situazione, di recente, grazie alla chiusura di alcuni locali è diventata più tranquilla – conclude Franco Bertaggio – Ci sono però ancora alcuni abitanti che si lamentano nei weekend».
Fabrizio Barabesi
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