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Nuovi orari per i rifiuti in città, comunicazioni al palo

Quando partiranno i nuovi orari della raccolta rifiuti nella città turistica?La domanda rimbalza ormai da settimane di bar in bar, di ristorante in negozio, di casa in casa.La rivoluzione annunciata già il 10 ottobre 2017 nella Commissione competente a Palazzo Cernezzi e poi a fine maggio, sempre dall’assessore all’Ambiente del Comune di Como, la piemontese Simona Rossotti, con tanto di conferenza stampa, pare essersi persa un po’ per strada.Le regole sono note, almeno a chi si è preso la briga di leggere la delibera della giunta comunale dello scorso 4 giugno, votata all’unanimità. Si tratta di una vera e propria rivoluzione degli orari verso quella che viene chiamata “Vision Zero” dei rifiuti tra l’orario dell’aperitivo e quello della cena.Aprica, che è titolare dell’appalto per la raccolta dei rifiuti sino a fine 2020, ha già dato il suo parere favorevole, più di un mese fa, il 15 maggio. Per contratto il Comune doveva attendere 4 settimane dall’accettazione, per consentire ad Aprica di organizzarsi. Periodo quindi ampiamente trascorso. Il nodo ancora da sciogliere riguarda però la comunicazione, che non è ancora partita.In ben due passaggi delle delibera si sottolinea come «il piano di comunicazione con stampe e distribuzione è da intendersi quale elemento essenziale per la buona riuscita del progetto sperimentale». La sperimentazione, ricordiamo, avrà la durata di tre mesi, durante i quali verrà fatta anche una verifica, una “customer satisfaction”.Il messaggio sul sito di Internet di Aprica parla chiaro. Si spiega che «è allo studio una revisione dell’organizzazione della raccolta dei rifiuti per i quartieri del centro città (Borgo Vico/Città Murata – Camerlata/Rebbio – Geno/Valduce). Per questo motivo non sono disponibili i nuovi calendari di raccolta con decorrenza dal 1° giugno 2018».Fino alla pubblicazione e alla distribuzione dei calendari rimangono in vigore le vecchie regole.«Nelle prossime settimane – spiega sempre Aprica – provvederemo a informare tempestivamente gli utenti dei quartieri interessati sulle nuove modalità di raccolta».La stagione turistica intanto è partita, con buona pace degli operatori e dei residenti.«Si tratta di modifiche che le nostre categorie hanno ampiamente chiesto – dice il presidente di Confesercenti, Claudio Casartelli – Ma ora serve una capillare opera di informazione e sensibilizzazione, altrimenti si rischia il caos». Il pericolo, insomma, è che da luglio, quando si spera potrà partire la sperimentazione trimestrale, pubblici esercizi e residenti non abbiamo ancora chiari gli orari. Parliamo di circa 20mila cittadini, tra abitanti e utenze commerciali, tutti in attesa delle nuove regole.Paolo Annoni

Redazione

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