Il pallone malatoSi tratta del match contro il Treviso al Sinigaglia (4-3) e del ko con l’Entella (5-0)«Il lotto è in collina». «È stato venduto». «Dopo Pasqua potremo comprare due o tre villette». «Ma siamo di fronte a una persona seria? Al proprietario del terreno?». Questo breve passaggio fa parte di una intercettazione contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere – l’ennesima – eseguita nella notte in merito alla vicenda del calcioscommesse. Ma che cosa c’entrano villette e terreni, mare, colline e pianure con il pallone malato? Basta sostituire alle parole sopra citate
altre come “partite” (a villette o terreni) oppure serie A, B o C a seconda di “mare”, “collina” o “pianura” e il gioco è fatto. Già, perché nonostante i precedenti blitz già portati a termine, in Italia si continuava impunemente – ritiene la Procura di Cremona che sta indagando sulla vicenda – a scommettere dopo aver alterato (o tentato di farlo) il risultato delle partite dei campionati. Il tutto grazie a presunte conoscenze e a porte aperte nelle società e nello spogliatoio. Sono 53 i nuovi match sotto i riflettori degli investigatori, e tra questi anche due che riguardano il Calcio Como: quello del Sinigaglia con il Treviso (4-3, giocato il 7 aprile 2013) ed Entella-Como 5-0 del 28 aprile 2013. Gare su cui, scrive il pubblico ministero che ha chiesto l’ordinanza, «emerge dagli atti l’esistenza e l’operatività di un’associazione» anche se «ciò non significa con certezza che per tutte le numerose partite indicate in tale capo d’imputazione un accordo corruttivo sia stato raggiunto». «Tutte comunque – continua ancora il magistrato – sono state certamente oggetto di sondaggi, trattative e interventi in tal senso da parte degli indagati e delle persone a loro vicine».Va detto comunque che nessun elemento del Calcio Como compare nell’ordinanza. Secondo il pm di Cremona non ci sono dubbi sul fatto che qualcuno di esterno ai club cercò di aggiustare i risultati di quelle gare. Entella-Como, tra l’altro, figura nelle scommesse personali di un cinese (nonché finanziatore) detto “Massimo” che azzeccò tutti i risultati delle gare, fatto questo che permise ai vertici del gruppo di vantarsi per la buona riuscita della schedina del personaggio importante: «Lui le ha prese tutte e quattro», dicono al telefono due degli arrestati. In totale sono stati quattro i colpiti dall’ordinanza (in cui risultano come indagati anche gli ex calciatori Rino Gattuso e Cristian Brocchi). Tra questi ci sono i due “mister X” da tempo ricercati dalla Procura in quanto ritenuti avere importanti lasciapassare nelle società calcistiche, ovvero un messinese di 64 anni (detto “il vecchio”) e un 57enne di Bologna (detto “Civ“). Gli ultimi episodi citati non possono che riportare alla mente quanto denunciato da alcuni giocatori del Calcio Como lo scorso mese di marzo, quindi prima delle gare finite nel mirino della magistratura. Dopo Lecce-Como, infatti, cinque azzurri furono contattati via Facebook da un non meglio identificato uomo di origine serba che chiedeva loro la disponibilità ad alterare delle gare. La risposta dei giocatori del Como fu una denuncia alla Procura federale.Ora, sembra davvero strano che, con questo precedente, solo pochi giorni dopo qualcuno nella società azzurra possa essersi reso disponibile per una eventuale combine. La speranza è dunque che per gli azzurri si possa trattare di quelle gare in cui (usando le parole del pm) «non c’è la certezza che si sia raggiunto l’accordo corruttivo».
Mauro Peverelli
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