«L’Officina della musica è arrivata a Como da soli tre anni, abbiamo portato in città musica per tutti i gusti. Dalla classica al rock passando per il jazz e il cantautorato, a volte persino ballo e teatro, abbiamo presentato libri e accolto associazioni che non avevano una casa. Abbiamo educato all’arte, alla letteratura in maniera infaticabile lavorando spesso sette giorni su sette. La fatica dell’apertura sembrava stesse scemando quando l’universo ha scatenato la pandemia di cui penso abbiate sentito parlare. Ora riapriremo con tanti, tantissimi problemi, vincoli e incertezze ma anche tanta voglia di non dire basta. Ma da soli non possiamo farcela, abbiamo bisogno di aiuti concreti». È l’appello lanciato da Cecilia Casella, direttrice della scuola di musica Nota su Nota.«Per sopperire ai debiti che si sono creati in questi mesi di chiusura totale e per poter continuare ad offrire accoglienza alla cultura – aggiunge – l’Officina della musica ha bisogno che le persone che hanno varcato anche una sola volta la soglia del nostro locale facciano capire che di quelle serate ne vogliono ancora».
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