La Asst Lariana rispedisce al mittente – ovvero al gruppo consiliare di Cantù del Partito Democratico – le affermazioni secondo cui gli operatori dell’ospedale di Cantù non sarebbero stati dotati a sufficienza dei dispositivi di sicurezza individuali e contrattacca diffidando gli stessi esponenti politici. Solo pochi giorni fa in una lettera ufficiale inviata all’azienda socio sanitaria territoriale, il Pd chiedeva spiegazioni su alcuni eventi. Innanzitutto veniva sottolineato come all’ospedale di Cantù esistesse una «situazione allarmante visto che il numero di operatori contagiati era pari o superiore a un ospedale come il Sant’Anna di Como», scrivevano.Probabilmente il presidio «non era adatto a ospitare questi malati. Ci chiediamo anche se davvero gli operatori abbiano sempre avuto le protezioni necessarie e in numero sufficiente», si leggeva nella lettera del gruppo consiliare del Pd. Le risposte sono arrivate immediatamente a partire dagli interrogativi sui dispositivi di protezione individuale che «sono sempre stati garantiti – scrive la direzione della Asst lariana – in misura adeguata ai volumi e alla tipologia di attività prestata presso i presidi aziendali». Premessa alla quale segue un lungo elenco di numeri. «In particolare con riferimento all’ospedale di Cantù, che conta un numero medio di dipendenti presenti pari a 450, dal 25 febbraio al 14 aprile sono stati distribuiti: 3051 calzari al ginocchio, 7211 camici, 7042 cuffie, 33510 maschere chirurgiche, 4524 maschere Ffp2 e 93 Ffp3». Questa solo una parte delle dotazioni indicate dalla Asst. «La consegna dei dispositivi è sempre avvenuta con tempestività, pur nelle note difficoltà di reperimento degli stessi sul mercato. Il tutto è stato fatto operando in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità», recita la nota. E dopo le risposte tecniche e le cifre, la Asst Lariana parte all’attacco. «Si diffida pertanto dal proseguire con affermazioni lesive dell’onore della direzione strategica di Asst Lariana che fin dal primo momento si è prodigata al fine di garantire a tutti i propri dipendenti (e quindi non solo del presidio di Cantù) il massimo livello di protezione possibile».In chiusura la direzione interviene per precisare come in data anteriore alla comunicazione inviata dal gruppo consiliare «la stessa direzione abbia deliberato il 14 aprile la costituzione di un gruppo di lavoro per la verifica delle modalità di gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nell’ambito del presidio ospedaliero Sant’Antonio Abate di Cantù. Il principale mandato di tale gruppo – si legge nella lettera – consiste nel verificare la correttezza dei percorsi clinico-assistenziali posti in essere al fine di contenere i rischi di esposizione al contagio Covid-19 nonché verificare la corretta distribuzione ed utilizzo dei Dpi forniti al presidio di Cantù».I risultati del gruppo di lavoro verranno resi noti allo stesso gruppo consiliare cha ha sollevato il tema.
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