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  • Detenuto evade dal carcere a Roma

    Detenuto evade dal carcere a Roma

    (ANSA) – ROMA, 17 GEN – Un detenuto è evaso dal carcere di Rebibbia a Roma. Secondo quanto si è appreso, l’allarme è scattato intorno alle 17 e sono state avviate battute di ricerche delle forze dell’ordine ad ampio raggio. Dalle prime informazioni, sembra si tratti di un uomo italiano di 41 anni. (ANSA).

  • Davos: A.Saudita pronta a condividere con Usa sfide globali

    Davos: A.Saudita pronta a condividere con Usa sfide globali

    (ANSA) – ROMA, 29 GEN – L’Arabia Saudita confida che l’America di Joe Biden “voglia spostare l’attenzione dall’ambito militare a quello della sicurezza e della cooperazione, nello sforzo di garantire al mondo pace e prosperità”: lo ha detto il principe Faisal bin Farhan al Saud, ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, al World Economic Forum di Davos. “L’amministrazione Usa – ha detto – è stata molto chiara su questo e confidiamo di poter partecipare al raggiungimento degli obiettivi indicati nelle sfide globali che abbiamo di fronte”. Il ministro ha fatto in particolare riferimento ai cambiamenti climatici, sottolineando i programmi avviati in questo campo con vari Paesi europei, e alla politica nucleare, affermando l’impegno del Regno per una stabilità non solo regionale ma globale. “Vogliamo contribuire a raggiungere insieme a Europa e Stati Uniti pace e prosperità globale”. (ANSA).

  • Cuomo, Trump ordini uso mascherina e sia di esempio

    (ANSA) – WASHINGTON, 29 GIU – “E’ ora di svegliare l’America”: lo afferma il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo secondo cui il governo federale ha abbandonato la sua responsabilità nella lotta al coronavirus e chiedendo al presidente Donald Trump di ordinare per decreto l’uso delle mascherine. “La Casa Bianca ha negato il problema del coronavirus e la risposta federale è stata sbagliata”, ha accusato Cuomo. “Il presidente sia un esempio e indossi una mascherina”, ha aggiunto. (ANSA).

  • Cresce il numero di diplomati e laureati sul Lario, ma i giovani faticano a entrare nel mondo del lavoro

    Cresce il numero di diplomati e laureati sul Lario, ma i giovani faticano a entrare nel mondo del lavoro

    Le conseguenze dell’epidemia hanno pesato e continuano a pesare sul sistema economico lombardo, compreso quello dell’area lariana. Il Rapporto “Giovani, formazione e lavoro: dalla scuola alla professione”, realizzato dall’ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco (che comprende dati fino al gennaio 2021), offre una chiave di lettura del mondo dei giovani e del lavoro in un’ottica di medio-lungo termine.Presentato ieri al salone nazionale dell’orientamento “Young Digital”, fornisce ai giovani informazioni preziose sulle dinamiche della domanda e dell’offerta di lavoro sul territorio lariano.L’istruzioneIn generale, il mondo del lavoro esige una disponibilità al miglioramento del proprio patrimonio conoscitivo. È quindi confortante il dato che registra la crescita di diplomati e laureati residenti in provincia di Como (il periodo considerato va dal 2012 al 2020 per i diplomati e dal 2013 al 2018 per i laureati). In diminuzione invece i “qualificati”, cioè coloro che concludono i percorsi formativi nel segmento dell’Istruzione e Formazione professionale. Al termine dell’anno scolastico 2019-2020 si contano 4.150 diplomati (erano 4.000 nel 2018/19) con 7 studenti comaschi su 10 che arrivano a completare gli studi superiori. Prevalgono i liceali (45%), con un 35% che sceglie indirizzi tecnici.La scelta universitariaNel territorio lariano quasi due terzi dei diplomati si indirizza verso un percorso universitario: il dato relativo all’anno 2018-2019 evidenzia un livello di passaggio all’università pari al 66,5%. La scelta dei percorsi universitari nel Comasco si orienta principalmente verso le discipline economico-statistiche (14,4%) e quelle del gruppo di laurea ingegneristico (14,2%). Per quanto riguarda l’Università dell’Insubria, nella foto, nel 2018 si registra un incremento di laureati del 6,1%, con il doppio dei laureati in chimica e fisica rispetto al 2017.Il lavoroLa nota dolente viene dal mondo del lavoro. Il Rapporto evidenzia che i giovani comaschi non trovano opportunità di lavoro sul proprio territorio di residenza. Ma d’altro canto, le imprese segnalano difficoltà a trovare personale funzionale alle proprie esigenze. Un mancato incontro di domanda e offerta che spinge le aziende ad assumere fuori dal territorio e i giovani laureati a cercare lavoro fuori dal Comasco o all’estero. In provincia di Como sono in diminuzione i giovani in cerca di occupazione: da 3.700 nel 2018 a circa 2.900 nel 2019.Le professioni più richieste nel periodo gennaio-ottobre 2020 a Como sono state cuochi, camerieri e figure da impiegare nei servizi turistici. Nonostante il lockdown, la richiesta di queste professioni è stata alta soprattutto nel periodo estivo, anche per lo sviluppo del cosiddetto “turismo di prossimità”. Richiesti anche tecnici dei settori vendite, marketing e distribuzione e personale non qualificato nei servizi di pulizia e nei servizi alle persone.Il settore tessile, abbigliamento e moda a Como ha un peso importante: considerando i valori medi del periodo 2018-2019, il gap tra domanda e offerta per la fascia di età fino ai 24 anni appare più contenuto rispetto ad altri settori.Le 5 professioni più difficili da reperire nel periodo gennaio-ottobre 2020 nel Comasco sono state operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, di abbigliamento e calzature, oltre che operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche. Significativa la richiesta di tecnici in campo informatico dovuta alla domanda di figure di supporto alla crescente digitalizzazione dei processi produttivi.Le previsioni a livello nazionale studiate da Unioncamere, e che tengono conto degli effetti dell’epidemia, evidenziano che nel 2020-21 la domanda di lavoro si concentrerà sulle figure maggiormente qualificate (specialisti e tecnici) di cui le imprese non possono fare a meno.

  • Covid: Viareggio,vigili contro i gavettoni

    (ANSA) – VIAREGGIO (LUCCA), 15 AGO – Polizia municipale schierata in spiaggia a Viareggio (Lucca) stamani per contrastare assembramenti di giovani villeggianti che trasgrediscono all’ordinanza del Comune di fare i cosiddetti ‘gavettoni’ di Ferragosto, cioè il lancio di secchi e palloni d’acqua alle persone. Il sindaco Giorgio Del Ghingaro infatti ha firmato l’ordinanza contro i ‘gavettoni’ come misura anti-contagio da Coronavirus. I vigili urbani, chiamati dai bagnanti allarmati, stanno intervenendo negli stabilimenti lungo la Passeggiata a mare per far rispettare l’ordinanza e impedire ulteriori possibilità di contagio a causa dei gavettoni d’acqua. (ANSA).

  • Covid: Veneto, +985 contagi e 53 decessi in 24 ore

    Covid: Veneto, +985 contagi e 53 decessi in 24 ore

    (ANSA) – VENEZIA, 29 GEN – Sono 985 i nuovi contagi Covid registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, e 53 i decessi. Dati che portano il totale degli infetti dall’inizio dell’epidemia a 310.894 e quello dei morti a 8.862. Lo riferisce il bollettino della Regioni. Il numero dei nuovi positivi è tornato a salire rispetto al report di ieri (erano 572). Permane il trend in discesa negli ospedali: i pazienti Covid ricoverati nei reparti non critici sono 2.022 (-64), quelli nelle terapie intensive 278 (-5). (ANSA).

  • Covid: Vaia,un anno fa coppia cinesi, nostra vita cambiata

    Covid: Vaia,un anno fa coppia cinesi, nostra vita cambiata

    (ANSA) – ROMA, 29 GEN – “È passato un anno dal ricovero della coppia cinese allo Spallanzani. I primi sentimenti degli italiani erano di sbigottimento e timore, ma il messaggio dallo Spallanzani è stato ‘non abbiate paurà, echeggiato da un grande Papa come Giovanni Paolo II. La nostra vita è stata trasformata”. Così il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, durante la conferenza stampa di presentazione del libro ‘Il senso dell’insieme” presentato nel centro di alta eccellenza per le malattie infettive romano. “Da quel giorno tutto è iniziato – ha aggiunto Vaia – Dall’isolamento del virus nel laboratorio di Virologia dello Spallanzani diretto dalla dottoressa Capobianchi, alle terapie innovative e poi fino al vaccino. La cura della coppia cinese è stato un grande orgoglio della sanità della Regione Lazio e dell’Italia”. (ANSA).

  • Covid: Usa, oltre 594mila vittime entro l’1 maggio

    Covid: Usa, oltre 594mila vittime entro l’1 maggio

    (ANSA) – ROMA, 29 GEN – Le nuove varianti del coronavirus potrebbero peggiorare in modo significativo la diffusione della Covid-19 negli Stati Uniti, fino a far lievitare il bilancio delle vittime nel Paese a quota 594.624 entro l’1 maggio prossimo: è questa la previsione (considerata più probabile) dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington, secondo quanto riporta la Cnn. Attualmente, secondo i conteggi della Johns Hopkins University, il bilancio dei decessi provocati dal coronavirus nel Paese è di 433.195: ciò vuol dire che nei prossimi tre mesi l’IHME prevede altre 161mila vittime. Ma il quadro del primo maggio rischia di essere anche più negativo. L’istituto infatti offre anche una previsione di 620mila morti nel caso di una diffusione più rapida del previsto delle varianti nel Paese ed una di quasi 654mila morti nello scenario peggiore. (ANSA).

  • Covid: Usa, oltre 164mila casi e 3.800 morti in 24 ore

    Covid: Usa, oltre 164mila casi e 3.800 morti in 24 ore

    (ANSA) – ROMA, 29 GEN – Gli Stati Uniti hanno registrato ieri 164.665 nuovi casi di coronavirus e ulteriori 3.872 decessi provocati dalla malattia: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University, riporta la Cnn. I nuovi dati portano il bilancio complessivo dei contagi nel Paese a quota 25,762,726 e quello dei morti a quota 433.067. Finora sono state distribuite negli Usa almeno 48.386.275 dosi di vaccini e almeno 26.193.682 dosi sono state somministrate. (ANSA).

  • Covid: Turchia, giunti altri 3,5 milioni di vaccini da Cina

    Covid: Turchia, giunti altri 3,5 milioni di vaccini da Cina

    (ANSA) – ISTANBUL, 29 GEN – Una nuova fornitura di 3,5 milioni di dosi di vaccino anti Covid-19 è giunta stamani in Turchia dalla Cina. Il farmaco, prodotto dall’azienda farmaceutica SinoVac, è stato trasportato a Istanbul con un volo della Turkish Airlines da Pechino. Salgono così a 13 milioni le dosi finora ricevute da Ankara, su un totale di 50 milioni prenotate. La Turchia ha avviato la campagna di somministrazioni 15 giorni fa. Quasi 1,8 milioni di cittadini hanno ricevuto la prima dose e sono in attesa del richiamo, previsto dopo un intervallo di 28 giorni. Tra questi, anche il presidente Recep Tayyip Erdogan. La campagna, rivolta inizialmente al personale medico e sanitario e agli ospiti delle residenze assistite, è estesa da ieri anche agli over 75. Dall’inizio della pandemia, Ankara ha registrato quasi 2,5 milioni di casi e 25.605 vittime.(ANSA).