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  • Mozzate: uomo 36enne ucciso da una coltellata

    Una coltellata al petto, all’emitorace sinistro. Un fendente che è risultato fatale, nonostante la corsa in ospedale a Varese nel tentativo di salvargli la vita. È morto così, in serata, un 36enne di Mozzate. C’è già un sospettato che i carabinieri della compagnia di Cantù hanno fermato a Locate Varesino.

    Il delitto è avvenuto all’esterno di una villetta di via Turati a Mozzate, dove abitava la moglie della vittima con cui era in corso un percorso di separazione. Il sospettato – 49 anni – era nella casa della donna a fare dei lavori di manutenzione. L’uomo, verosimilmente per motivi di gelosia, si è presentato all’esterno dell’abitazione e con un coltello avrebbe bucato le gomme della macchina dell’operaio. Quest’ultimo si sarebbe accorto di quanto stava avvenendo e sarebbe uscito per andare incontro alla vittima. Sarebbe iniziata così la lite poi sfociata nel sangue.

    L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola domani, venerdì 7 agosto

  • A Londra si viaggia sul Tamigi, con Uber

    (ANSA) – ROMA, 04 AGO – I londinesi cominciano a tornare al lavoro dopo il lungo lockdown e Uber lancia il suo servizio di ‘taxi sul fiume’ che consentirà di attraversare la città evitando bus e metropolitana: in partnership con Thames Clippers, già concessionaria del trasporto lungo il Tamigi, il nuovo servizio era stato annunciato all’inizio di luglio e adesso è al via, per i pendolari nella sempre brulicante capitale britannica tenuta col fiato sospeso dal covid, ma anche per turisti e visitatori con un tragitto che tocca diverse zone -e diverse anime- della città, da Putney alla iconica Battersea Power Station, ma anche Blackfriars e Canary Wharf o Greenwich. Il metodo di pagamento è quello lanciato da Uber per il servizio taxi, con l’acquisto di biglietti via app e l’accesso attraverso l’account Uber, ma rimarrà anche la possibilità di usare la app di Thames Clippers, che opera a tutti gli effetti il servizio, nonché la Oyster Card ovvero la tessera passepartout dei trasporti pubblici londinesi. Sono oltre 4 milioni le persone che ogni anno usano il Tamigi per spostarsi nella città e il 40% si è detto determinato ad incrementare ulteriormente l’uso del trasporto lungo il fiume. “con il rientro al lavoro dei londinesi e la ripresa dei movimenti in sicurezza in città, avranno la possibilità di prenotare i loro spostamenti sia lungo il fiume sia sulla strada attraverso la app di Uber”, ha sottolineato Jamie Heywood, deneral manager di Uber per l’Europa settentrionale ed orientale, spiegando: “Dobbiamo garantire che non facciano tutti ricorso alle proprie auto in risposta alla crisi. Da parte sua Sean Collins, chief executive di Thames Clipper, ha notato che questa nuova partnership riflette “la rinascita del fiume” rimarcando l’entusiasmo che “nel nuovo mondo siamo in grado di offrire un nuovo modo di spostarsi nella capitale”. (ANSA).

  • A Jesolo ordinanza anti-alcol

    A Jesolo ordinanza anti-alcol

    (ANSA) – VENEZIA, 25 GIU – Il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia ha firmato un’ordinanza anti-alcol: il provvedimento sarà valido tutti i sabato e recepisce le indicazioni espresse della Prefettura di Venezia contro la “cattiva movida”. Partirà il prossimo 27 giugno e durerà fino al 12 settembre coinvolgendo il Lido di Jesolo, arenile compreso. Avrà efficacia dalle 20 del sabato e fino alle 6 del giorno successivo. Sarà vietata la detenzione, il consumo e la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione in contenitori di vetro e in lattine effettuata anche attraverso distributori automatici. Sempre per lo stesso periodo, sarà vietato il consumo, la vendita e somministrazione di bevande alcoliche a partire dall’una di domenica (sabato notte) fino alle 6 del giorno successivo anche all’interno dei pubblici esercizi autorizzati e nelle loro aree di pertinenza. Per quegli esercizi e i relativi plateatici i cui gestori si avvalgano di un servizio di steward il divieto è posticipato dalle 3.

  • Il ricordo di Morricone:  «Si spegne la colonna sonora della nostra coscienza, della nostra appartenenza all’Italia»

    Il ricordo di Morricone: «Si spegne la colonna sonora della nostra coscienza, della nostra appartenenza all’Italia»

    Anche Como piange la scomparsa del maestro Ennio Moriccone, scomparso all’età di 91 anni. «Brescia, 2011 Conservatorio L. Marenzio. un pomeriggio indimenticabile con il Maestro Morricone: parlammo tanto di Musica, composizione, del nostro comune Maestro Carlo Vidusso, di fronte ad un gremito Salone da Cemmo – ha scritto su Facebook il direttore del Conservatorio Verdi di Como Carlo Balzaretti – Si spegne la colonna sonora della nostra coscienza, della nostra appartenenza all’Italia. Tutto, quest’anno, irreversibilmente. Un abbraccio al Maestro e grazie per tutta l’umanità e la gioia che ci ha trasmesso con la Sua Musica».

    Morricone aveva tra le sue varie opere legate al cinema di impegno civile e legato a eventi storici composto la colonna sonora della serie tv “Perlasca. Un eroe italiano” per la regia di Alberto Negrin in cui Luca Zingaretti, celebre anche per il ruolo del commissario Montalbano, interpretava l’Oskar Schindler lariano Giorgio Perlasca, eroe che fingendosi console generale spagnolo salvò la vita a oltre 5mila ebrei ungheresi strappandoli alla deportazione e alla Shoah.

  • 22enne muore dopo tuffo il lago diga

    (ANSA) – CINGOLI, 28 GIU – Un ragazzo di 22 anni di Fiuminata (Macerata) è morto dopo essersi tuffato nel lago della diga di Castreccioni (Cingoli). L’incidente sarebbe avvenuto ieri verso le 18. Stamattina gli amici del giovane avevano lanciato l’allarme facendo scattare subito le ricerche. In azione squadre dei vigili del fuoco da Apiro e Macerata, sommozzatori da Ancona, volontari e l’elicottero che ha sorvolato la zona. Il corpo senza vita del 22enne è stato recuperato verso le 15:50 a pochi metri dalla riva dove aveva lasciato i suoi vestiti per concedersi un tuffo nel lago artificiale. Sul posto i carabinieri di Cingoli per gli accertamenti del caso e anche il medico legale per l’ispezione della salma.

  • Pro e contro del lavoro a distanza

    di Marco Guggiari

    Al netto delle pesanti incognite che ci accompagnano, vale la pena interrogarsi sulle novità che con il coronavirus hanno fatto irruzione nella vita lavorativa. Il punto di svolta, che non sarà limitato a questo periodo eccezionale, è il lavoro a distanza o, con l’espressione inglese a cui ci siamo abituati, smart working.

    Per un Paese come l’Italia, arretrato dal punto di vista informatico, non si tratta di una novità di poco conto. E, come tutti i fatti nuovi, presenta aspetti potenzialmente positivi e negativi. La provincia di Como ne è pienamente interpellata, contraddistinta com’è da professioni diverse, dall’industria al terziario, dalla progettazione alle relazioni con tutto il mondo, dall’eccellenza di tessile e legno-arredo all’accoglienza turistica. La sfida, va da sé, è ancora più importante per le aree del nostro Paese caratterizzate da poco lavoro.

    Mettiamo in fila i pro e i contro. Nel tempo in cui siamo stati costretti a rimanere chiusi in casa si è dimostrato che molte cose si possono fare anche da lì, da remoto come si usa dire in un altro modo. Questo apre una grande opportunità: dare e ricevere lavoro in luoghi distanti da una determinata sede fisica, con vantaggi quali la riduzione di spostamenti, traffico, costi e inquinamento.

    La qualità della vita può migliorare, ma per certi versi può anche peggiorare. Una preoccupazione diffusa riguarda la tenuta dell’occupazione. Molte aziende potrebbero parametrare diversamente le proprie esigenze, risparmiando sugli immobili che oggi sono costose sedi dei propri uffici. O, ancora, attività professionali da casa possono dare l’idea di un relativo relax, ma possono anche implicare dimensioni alienanti a causa della mancanza di relazioni sociali e fisiche con colleghi, clienti e interlocutori vari e per via dell’elevato numero di ore passate davanti a uno schermo e in videoconferenze.

    Per la pubblica amministrazione il lavoro agile è l’occasione di un salto di qualità, ma solo a patto che cambi radicalmente il nostro modello, ancora così esageratamente e radicalmente cartaceo e burocratico. Due dipendenti statali su tre sono tuttora impegnati a distanza. Sarà così fino al 31 luglio, ma è già stata annunciata una proroga fino all’autunno e, si dice, forse sino a fine anno. Andrebbe bene così, ma solo se in tal modo si potessero garantire tutti servizi necessari ai cittadini e alle imprese. E questo non avviene di certo.

    Nel commercio l’attività dei negozi online è diventata più rilevante di quanto lo fosse prima della pandemia. Gli obblighi sul distanziamento l’hanno lanciata più di mille efficaci campagne pubblicitarie, anche perché i pagamenti sono diventati sempre più rapidi e sicuri e altrettanto le consegne. Ci sono opportunità e rischi. Possiamo scegliere tutto, senza però vedere niente da vicino. E i negozi superstiti rischiano la seconda e definitiva mazzata dopo quella ricevuta con la proliferazione di supermercati e centri commerciali.

    La storia non si ferma e bisogna fare i conti con un nuovo modello di sviluppo, tanto che si comincia a pensare giustamente alla casa del futuro, da progettare con spazi dedicati al lavoro agile dei suoi diversi abitanti. Il bilancio delle voci positive e negative verrà in seguito.

  • Presunta mala-gestione dell’emergenza Covid. Esposto in tre Procure sull’Ats Insubria

    Tre esposti depositati in tre Procure diverse a Como ma anche a Varese e a Busto Arsizio. La firma è quella della Cgil, sindacato che chiama gli inquirenti ad aprire un fascicolo sulla gestione dell’emergenza Covid-19, con un esplicito riferimento all’Ats Insubria e alle problematiche vissute nelle Rsa e nelle Rsd che ospitano anziani e disabili.L’esposto sarebbe stato depositato nelle scorse ore per chiedere di verificare se le condotte dell’Ats siano state tempestive, e poi corrispondenti alle indicazioni date dal Ministero della Salute, dalla Regione e dall’Istituto Superiore di Sanità. La vicenda si concentra sul dramma che si è vissuto nelle case di riposo. Tra i casi citati, due sarebbero nel nostro territorio, ovvero a Cassina Rizzardi e a Albese con Cassano.Le firme degli atti presentati nelle tre Procure sarebbero del segretario generale Cgil di Como, Umberto Colombo e della collega di Varese, Stefania Filetti. Il sindacato ritiene i numeri (di morti e ammalati) forniti dalla Ats Insubria non veritieri, in quanto riferiti solo a morti per Covid accertate dal tampone, mentre il quadro della situazione sarebbe – sempre secondo l’esposto – ben più ampio. A supporto di questo assunto, sarebbero state fornite le tabelle dei decessi nelle Rsa negli anni precedenti, per dimostrare che nel 2020 sarebbero triplicati. L’atto depositato chiederebbe anche di verificare il perché, seppur a fronte di segnalazioni di criticità nelle strutture, l’effettuazione dei tamponi sia iniziata solo ad aprile, e comunque con grande ritardo.

  • Pjanic: “Orgoglioso e felice di essere a Barcellona”

    (ANSA) – ROMA, 30 GIU – “Il Barcellona è uno dei più grandi club del mondo, farne parte è il momento più importante della carriera per qualsiasi calciatore”. Queste le prime parole di Miralem Pjanic, dopo avere firmato per quattro stagioni con il club catalano. Pjanic si è detto “orgoglioso e felice”, per avere realizzato il sogno di giocare nella squadra blaugrana. “Per me – ha aggiunto il bosniaco, al sito della Federcalcio del proprio Paese – è un sogno che diventa realtà. Sono felice, orgoglioso, non solo per me stesso, ma anche per i miei genitori e per tutta la Bosnia-Erzegovina. Non dimentico mai da dove ho iniziato”. Pjanic, parlando anche al sito del Barcellona, ha spiegato che “il successo non arriva da solo, ma con un grande lavoro, uno sforzo e la fiducia che tutto può essere raggiunto nella vita. E questa è una prova – le sue parole -. Sono molto felice, darò tutto per questo club, a presto. Forza Barca”. (ANSA).

  • Intesa pubblica il prospetto dell’Ops su Ubi

    (ANSA) – MILANO, 26 GIU – Intesa Sanpaolo ha depositato presso la Consob e pubblicato il prospetto informativo e documento relativo all’Offerta Pubblica di Scambio su Ubi Banca. La pubblicazione arriva dopo il via libera ottenuto ieri sera dalla Consob. Il periodo di adesione avrà inizio dal 6 luglio e si concluderà il 28 luglio 2020. Ca’ de Sass, è scritto nel documento d’offerta, in relazione alla ‘Condizione Antitrust’, si riserva la facoltà, anche qualora tale procedimento non arrivasse a conclusione entro il secondo giorno di Borsa aperta antecedente la data di pagamento del corrispettivo, di rinunciare alla “Condizione Antitrust ovvero di avvalersene e di non dare corso all’Offerta”. Intesa Sanpaolo sarebbe pronta, se necessario, a cedere altri 17 sportelli di Ubi per eliminare le criticità segnalate dall’Agcm. Con l’approvazione da parte della Consob, si compie un “ulteriore significativo passaggio e si avvia l’offerta promossa da Intesa Sanpaolo che si contraddistingue come un’operazione di mercato rivolta direttamente a tutti gli azionisti di Ubi Banca, con l’obiettivo di rafforzare la posizione degli stakeholders dei due gruppi nel panorama bancario europeo”, afferma Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo. (ANSA).

  • Bando natalizio, un vestito su “misura”. E il Covid-19 scompare dal capitolato

    Bando natalizio, un vestito su “misura”. E il Covid-19 scompare dal capitolato

    Tutto è pronto per il nuovo bando dei mercatini natalizi. E c’è da scommettere – noi lo facciamo – che nulla (o poco più di nulla) cambierà nell’organizzazione della kermesse. A partire dal concessionario, che sembra anzi essere stato “blindato”.Il 19 giugno scorso, il dirigente del settore Commercio Giuseppe Ragadali ha firmato la «determinazione a contrarre per l’affidamento in concessione» dell’evento.All’albo pretorio sono stati pubblicati tutti i documenti di gara: dalla concessione di servizio al capitolato tecnico, allo studio di fattibilità del piano economico-finanziario. «Considerata la complessità della concessione – si legge nella determina – i soggetti offerenti dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti di capacità tecnica […]: aver eseguito, con esito positivo, nell’ultimo triennio 2017-2018-2019 due servizi analoghi a quello della presente procedura per enti pubblici o privati, ciascuno della durata di almeno 40 giorni e per un valore del singolo servizio annuo non inferiore a € un milione di euro».In pratica, chiunque volesse partecipare alla gara dovrebbe aver organizzato la Città dei Balocchi – o qualcosa di «analogo» almeno due volte negli ultimi tre anni. Ora, non sappiamo quante siano le manifestazioni in Italia – pubbliche o private – che a Natale durino almeno 40 giorni e abbiano un «valore del singolo servizio non inferiore al milione». Sarebbe interessante scoprirlo.Perché diversamente, l’abito cucito dal Comune di Como sembra su misura.La clausola, peraltro, è talmente specifica che potrebbe dare il fianco a possibili ricorsi da parte di imprese che, pur avendo le competenze necessarie, non potranno partecipare alla gara.Chi vincerà il bando si aggiudicherà comunque un contratto biennale e dovrà organizzare le manifestazioni natalizie del capoluogo lariana da sabato 28 novembre 2020 a mercoledì 6 gennaio 2021 e da sabato 27 novembre 2021 a giovedì 6 gennaio 2022. Leggendo i vari documenti che compongono l’incartamento della gara, emerge un altro elemento: la quasi totale assenza del “problema” Covid dal capitolato d’appalto.In pratica, se si eccettua l’esenzione parziale della tassa di occupazione del suolo pubblico (il 50%, ma solo nell’edizione 2020-2021), è come se la pandemia non esistesse o non fosse mai esistita. Secondo l’assessore al Commercio Marco Butti, le eventuali prescrizioni saranno «decise all’interno del piano di sicurezza».Ma una recrudescenza del virus – che ovviamente nessuno si augura – potrebbe anche mettere in discussione l’intera manifestazione.E in ogni caso, nella parte del capitolato relativa alla sezione commerciale, si chiede al concessionario unicamente di «prevedere la distanza minima» tra le casette «in conformità alle disposizioni di sicurezza – anche anticontagio». Mentre nella parte relativa all’osservanza delle norme in materia di lavoro (articolo 12) si dice che gli organizzatori sono obbligati «ad osservare integralmente le prescrizioni e le misure di contenimento nei luoghi di lavoro, atte a garantire la sicurezza dei lavoratori in periodi di emergenza epidemiologica; di protezione e lotta all’insorgenza di focolai epidemici, nonché di rischio di venire a contatto con fonti di contagio, in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, oltre all’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale verso “terzi”». Una formulazione evidentemente tratta dalla attuale normativa anti-Covid ma del tutto incongruente in un bando di gara. Perché è chiaro che in presenza di un contagio, o di un rischio di contagio, molto difficilmente la manifestazione avrebbe luogo. Senza contare che proteggere chi lavora è senz’altro indispensabile, ma a Natale girano per strada migliaia di persone. Il problema sta tutto lì.