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  • Pesca del lavarello, divieto anticipato. Casartelli: «Tuteliamo tutta la filiera ittica, fino ai ristoratori»

    «Una diminuzione costante e considerevole. Da 250mila tonnellate di pescato complessivo a 130-140mila negli ultimi anni. Il problema riguarda soprattutto il lavarello, che è il pesce più ambito, ma il calo è generale». Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, ieri a Como, ha introdotto le misure adottate per la tutela di una delle più celebri specie ittiche del Lago di Como. La Regione si è anche impegnata ad aprire un confronto per individuare forme di tutela normativa del settore e avviare uno studio che durerà due anni per individuare in maniera scientifica le cause della crisi del lavarello. Tra le misure già decise, l’estensione del divieto di pesca del lavarello dal 1° novembre al 31 gennaio. Un anticipo del divieto che servirà a proteggere meglio la riproduzione del lavarello e della bondella (coregone).Con l’assessore Rolfi, anche il sottosegretario comasco Fabrizio Turba e il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi. È stato allestito un tavolo tecnico di confronto per la gestione della pesca sul Lago di Como. I pescatori professionisti e dilettanti sono stati rappresentati dal direttivo del gruppo Como Alpha, presieduto da William Cavadini.Verranno aumentate anche le immissioni del lavarello nel Lario, attraverso il potenziamento dell’incubatoio di Fiumelatte, nel Lecchese.Il prossimo anno viene ritenuto fondamentale per le specie ittiche del Lago di Como. Le acque passeranno infatti presto, da una gestione in capo alle Provincie, alla Regione. Tutti i soggetti presenti sul territorio in varie forme associative verranno ad ogni modo ancora coinvolti.Nella riunione è intervenuto anche il presidente di Confesercenti, Claudio Casartelli, per sottolineare come il tema pesca racchiuda anche tutta una filiera fino alla ristorazione. «In un momento di espansione turistica si rende necessario tutelare anche l’aspetto gastronomico per garantire una qualità e una provenienza certa – ha commentato Casartelli – delle specie ittiche proposte dai vari soggetti che si occupano di ristorazione. Questo andrà anche ad aiutare il settore dei pescatori professionisti, oggi penalizzati dalla crisi del pescato, in primis il lavarello, da varie forme di commercio non sempre legate a specie specifiche del nostro lago, nonché da varie forme di concorrenza sleale».

  • Parcheggi, ospedali e tariffe: il “trucco” della prima ora

    Ospedale che vai, prezzo che trovi. Sempre diverso, quasi mai amato dagli utenti che vorrebbero ovviamente non pagare il posteggio nel momento in cui si recano in un ospedale pubblico. Il sistema tariffario degli autosili a servizio delle grandi strutture sanitarie lombarde è un po’ una giungla. Non esiste un costo minimo, né un modello da seguire. Certamente, la maggior parte dei nosocomi tenta almeno di favorire i cittadini tenendo bassa la prima ora, cosa che invece non accade a San Fermo con il Sant’Anna.Una delle questioni che molti sollevano a proposito delle tariffe di via Ravona è relativa proprio alla scelta di far pagare più la prima e la seconda ora (1,50 euro) delle successive (1 euro). Cosa che sicuramente permette di aumentare gli incassi ma che altrettanto sicuramente danneggia tutti coloro i quali si recano a San Fermo per ritirare un referto o per una breve visita.Giusto? Sbagliato? Ciascuno valuti come crede. Certo è che nei grandi ospedali pubblici della Lombardia funziona diversamente. A Bergamo, ad esempio, l’autosilo del “Papa Giovanni XXIII” è gratis per i primi 30 minuti. Le prime due ore costano 2 euro e se ci si ferma oltre la tariffa massima è di 2,50 euro.A Varese, il parcheggio a raso dell’Ospedale di Circolo costa 2 euro per tutto il giorno; nel Multipiano di via Guicciardini si paga 1 euro all’ora fino a un massimo di 4 euro; stessa tariffa per l’Area Padiglioni.I due grandi posteggi a servizio degli Spedali Civili di Brescia applicano tariffe frazionate, con la prima mezz’ora che costa agli utenti 0,85 centesimi. Anche qui la scelta è di far pagare la prima ora più delle successive, mitigata però dalla possibilità di calcolare il costo ogni 30 minuti.Più contenuto il costo del parcheggio all’Ospedale di Sondrio, dove per i posti auto di via Stelvio si pagano 50 centesimi per i primi 40 minuti, 70 centesimi per la prima ora e 80 centesimi per la seconda, terza e quarta ora. Anche a Sondrio la tariffazione è applicata a “blocchi” di 40 minuti, cosicché un’ora e 20 minuti di sosta costano 1 euro, due ore costano 1,50 e così via.All’Ospedale “Manzoni” di Lecco la prima mezz’ora è gratuita; da 31 a 120 minuti si paga 1 euro e da 121 a 360 minuti si aggiungono 50 centesimi ogni ora. Non mancano, ovviamente (e sono molti) gli ospedali pubblici nei quali si posteggia liberamente. Nella nostra provincia accade a Menaggio e a Cantù, ma è così pure all’Humanitas di Rozzano, a Gallarate, a Busto Arsizio giusto per citare le strutture più vicine.Insomma, pagare meno si può. Così come si può adottare una politica che aiuti il cittadino e non lo sprema come un limone. Basta decidere in questo senso e adottare le necessarie misure.Il parcheggio a PalazzoDi parcheggio del Sant’Anna si è parlato ancora una volta, lunedì sera, a Palazzo Cernezzi dove la consigliera del Pd Patrizia Lissi, rivolgendosi al sindaco e alla giunta, ha chiesto in una dichiarazione preliminare che il Comune si attivi per «rivedere l’accordo di programma».Lissi ha poi denunciato lo stato di degrado in cui versano i posteggi di San Fermo rivelando pure la presenza di un cartello con cui si invitano i dipendenti, in caso di pioggia, a non utilizzare gli accessi interni.«È assurdo che nessuno provveda a mettere in ordine posteggi ormai impraticabili – ha detto Lissi – siamo di fronte a una vicenda vergognosa e incredibile. Non si può chiedere all’Asst di fare la manutenzione straordinaria quando gli incassi finiscono interamente nel bilancio del Comune di San Fermo».

  • Manuel Agnelli atteso protagonista al Sociale. Il leader degli Afterhours in concerto con  Rodrigo D’Erasmo

    Manuel Agnelli atteso protagonista al Sociale. Il leader degli Afterhours in concerto con Rodrigo D’Erasmo

    Sarà Manuel Agnelli a concludere la stagione live 2019 del Teatro Sociale di Como, dove il musicista è atteso lunedì 2 dicembre.Accompagnato da Rodrigo D’Erasmo, violinista, polistrumentista e arrangiatore,An evening with Manuel Agnelliè un’occasione per scoprire il lato artisticamente più intimo del leader degli Afterhours, uno dei personaggi iconici degli ultimi tre decenni di rock in Italia.Basti pensare a Non è per sempre o Hai paura del buio?, dischi che hanno asfaltato la strada dell’indie nostrano negli anni ’90.«Sarà un concerto libero – ha raccontato al Corriere di Como Manuel Agnelli – Cerco di evitare come la peste la routine con una produzione leggera e una scaletta che cambia a seconda dei nostri umori e delle suggestioni che ci arrivano dal luogo in cui suoniamo . Per ora ci stiamo divertendo e questo è molto importante».La scaletta darà una nuova luce ai classici della band meneghina ma non mancheranno anche alcune prezioso cover: «I pezzi degli Afterhours sono completamente rivisitati e riarrangiati. Le cover invece le facciamo solo quando riusciamo a mettere alle canzoni un vestito che mostri la nostra cifra espressiva. Se questo meccanismo non si innesta, se a pelle non sentiamo queste sensazioni, allora rinunciamo».Sulle spalle di Agnelli ci sono 30 anni di rock muscoloso, affrontare il teatro apre nuovi orizzonti sonori: «Quello con la band è un viaggio collettivo in cui il pubblico viene trascinato da un vortice musicale. In teatro il rapporto è più diretto e teoricamente tutto è più difficile perché quando ti metti a nudo sei più fragile. Però sono due dimensioni diverse che oggi sento entrambe necessarie per esprimermi liberamente, si completano a vicenda».Difficile capire chi sarà il destino di Manuel Agnelli con gli Afterhours nei prossimi anni: «Innanzitutto abbiamo bisogno di recuperare una coscienza collettiva. Di tornare alle piazze, ai concerti, di offrire un’alternativa umana, di un ritorno all’incontro fisico tra le persone».

  • In casa chili di droga: patteggia. L’intervento a Binago nel mese di settembre

    In casa chili di droga: patteggia. L’intervento a Binago nel mese di settembre

    Ha patteggiato 2 anni nel corso dell’udienza preliminare di ieri, davanti al giudice Carlo Cecchetti. Un 42enne di Binago (assistito dall’avvocato Daniela Danieli) ha così concluso la propria vicenda giudiziaria nata a settembre quando – nel corso di un controllo della squadra Mobile di Varese – era stato trovato con chili di stupefacente nascosto in casa. Per la precisione, vennero ritrovati 3 chili di hashish confezionata in sei panetti, ulteriori 220 grammi suddivisi in 9 pezzi. Ma nella casa di Binago fu recuperato anche mezzo chilo di marijuana.Tutto lo stupefacente fu sequestrato e il 42enne finì in carcere al Bassone. Vennero trovati anche bilancini di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento delle dosi.La vicenda ieri mattina è così finita davanti al giudice dell’udienza preliminare. L’uomo ha patteggiato 2 anni e andrà ai domiciliari.

  • Impianti sportivi, 14 milioni dalla Regione. Ma sono gli stessi fondi di due anni fa

    Impianti sportivi, 14 milioni dalla Regione. Ma sono gli stessi fondi di due anni fa

    Regione Lombardia e Comune di Como annunciano un maxi-investimento per le strutture sportive, con uno stanziamento che supera i 14 milioni di euro per diverse opere: il nuovo palazzetto di Muggiò(nella foto),la riqualificazione dei centri di via Spartaco e di via Acquanera e il rifacimento degli spogliatoi del rugby.Si tratta però degli stessi fondi già stanziati due anni fa e comunicati in una conferenza stampa convocata nel mese di dicembre 2017.I soldi erano addirittura stati messi a disposizione nell’àmbito del Patto per la Lombardia siglato con una certa enfasi dalla presidenza del consiglio dei ministri e dalla Regione, alla guida (all’epoca) erano rispettivamente il leader di Italia Viva, Matteo Renzi e il governatore leghista Roberto Maroni.Peraltro, nel dicembre di due anni fa, quando cioè fu resa pubblica la disponibilità dei fondi, gli “attori” in campo indicarono tempi brevi per la progettazione e l’avvio dei lavori.Una promessa che tuttavia non è stata mantenuta. Anzi: il pericolo che i fondi potessero essere revocati proprio perché rimasti nel cassetto troppo a lungo ha in qualche modo costretto Regione e Comune a trovare una scappatoia utile.Così ieri è stato annunciata la firma di un “patto” per l’utilizzo delle risorse e l’avvio della definizione dei relativi schemi di convenzione. Un primo passaggio, insomma, che interrompe i termini ed evita che i finanziamenti finiscano da un’altra parte.

    L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola oggi, venerdì 29 novembre

  • “Il Vangelo della domenica” da sabato su Espansione Tv

    “Il Vangelo della domenica” da sabato su Espansione Tv

    Il Vangelo entra da sabato prossimo nelle case dei lombardi grazie a Espansione Tv e alla Diocesi di Como.Il Capitolo della Cattedrale di Como ha infatti intrapreso un’importante collaborazione con l’emittente televisiva locale Espansione Tv (canale 19 del digitale terrestre), per la trasmissione e il commento del Vangelo della domenica.Dal 30 novembre, in occasione della prima domenica di Avvento, verranno prodotte in totale 31 puntate di una trasmissione di un quarto d’ora che trova un’apposita collocazione nel palinsesto dell’emittente regionale con il nome di “Il Vangelo della domenica”.Il progetto si integra, seppur nella sua specificità di Cattedrale sia per la produzione che l’esecuzione, in un discorso più ampio di comunicazione Diocesana. La trasmissione sarà condotta da Paolo Carboni e da don Giovanni Illia, che sono rispettivamente responsabili della Comunicazione e dell’Accoglienza della Cattedrale. È prevista nel corso delle puntate la collaborazione di altri sacerdoti della Cattedrale.«L’intero progetto vede la sovvenzione della Banca di Credito Cooperativo Brianza e Laghi, nella persona del suo presidente Giovanni Pontiggia, che si è dimostrato estremamente disponibile e sensibile».Due saranno gli appuntamenti settimanali sul canale 19 del digitale terrestre, il sabato alle ore 12.45 e la domenica, in replica, alle 8.45. Sarà un importante appuntamento che oltre a vedere il commento al vangelo della domenica, sarà l’occasione per scoprire la vita di alcuni santi che si incontreranno liturgicamente durante ciascuna settimana. Non di minore importanza sarà la possibilità di vedere la Basilica Cattedrale di Como, chiesa madre della diocesi e cattedra del vescovo, e alcune chiese e luoghi della città: San Giacomo e San Fedele nel capoluogo lariano, il Seminario e le chiese di Argegno e Schignano.I capolavori di architettura sacra della Diocesi saranno insomma le scenografie dove i due conduttori presenteranno dapprima il testo del Vangelo della messa prefestiva e festiva della settimana che intanto scorrerà in sovrimpressione sullo schermo, e poi lo commenteranno.Un servizio importante dal punto di vista pastorale, fa sapere il Capitolo della Cattedrale, considerando quante persone sono sole nelle proprie dimore, pensando agli anziani che non possono uscire dalle proprie abitazioni o vivono in case di riposo, e più in generale pensando a quante famiglie con il digitale terreste che possono ritrovare una voce cristiana nelle proprie case. La prima puntata sarà come detto il 30 novembre, l’ultima in replica domenica 28 giugno.

  • Il record: 4 evasioni in meno di 3 mesi. Ennesimo intervento dei carabinieri di Albate

    Il record: 4 evasioni in meno di 3 mesi. Ennesimo intervento dei carabinieri di Albate

    In origine c’era stata una rapina impropria in un supermercato della città.Arrestato, poi finito ai “domiciliari”, ha dato il via in quel momento al suo piccolo record personale, quattro evasioni in meno di tre mesi, dal 1° di settembre fino al 27 novembre.L’ultima, scoperta – come tutte le altre – dai carabinieri di Albate, ha portato un 31enne di Como per l’ennesima volta di fronte a un giudice del tribunale che ha accolto la richiesta dei termini a difesa e spostato l’udienza – fissata per ieri – al 4 dicembre. Le date delle evasioni dai “domiciliari” sono del 1° settembre, 9 settembre, 3 ottobre e, appunto, 27 novembre.Questo continuo andare e venire dalle aule di tribunale ha però portato a una ulteriore grana. Agenti della polizia locale di Como, che si trovavano nel palazzo di giustizia per altri motivi, alla vista del 31enne hanno riconosciuto l’uomo che, alla guida di una vettura di cui era stato denunciato il furto, aveva fatto per due volte il pieno di benzina senza poi pagare. Una vicenda che ha portato a un nuovo fascicolo, sempre a carico del 31enne di Como, con le ipotesi di reato di ricettazione e furto aggravato.L’uomo comunque, per il momento, dovrà comparire in tribunale – la prossima settimana – “solo” per l’evasione di mercoledì.

  • Dormiva durante le ore di lavoro: funzionario 55enne accusato di truffa

    Dormiva durante le ore di lavoro: funzionario 55enne accusato di truffa

    Rimaneva anche un ultimo fascicolo da chiudere, nell’ambito dell’indagine sulla Motorizzazione di Como.Era quello che riguardava un funzionario di 55 anni, accusato dal pm Massimo Astori di dormire (avendo anche cura di abbassare le tapparelle) durante le ore che avrebbero dovuto essere dedicate al lavoro. Il fatto è emerso nei giorni delle indagini attorno all’Ente, che avevano portato a piazzare delle telecamere nascoste per verificare quanto avveniva negli uffici. Il periodo contestato è quello relativo all’anno 2017. Anche per il funzionario dirigente della Motorizzazione nelle scorse ore è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini con l’ipotesi di reato di truffa, per aver «conseguito un ingiusto profitto in danno della pubblica amministrazione». L’uomo era addetto all’ufficio patenti e incidenti. Secondo quanto sottolineato dalla Procura di Como e dalla polizia stradale nella conclusione delle indagini, non solo si appisolava durante le ore di lavoro, ma compiva altre attività (telefonate private, leggere libri eccetera) che non avrebbero dovuto essere svolte durante gli orari deputati a portare avanti le pratiche dell’ufficio.

  • Carambola di auto sul viadotto dei Lavatoi. Caos viabilistico e tre feriti in ospedale

    Carambola di auto sul viadotto dei Lavatoi. Caos viabilistico e tre feriti in ospedale

    Carambola di auto sul viadotto dei Lavatoi nel primo pomeriggio di ieri, quando erano le 13. Un incidente che, visto anche il maltempo e l’afflusso di auto in un’ora “calda”, ha causato pesanti ripercussioni sulla viabilità in tutta la zona.Il cavalcavia infatti, per meglio consentire le operazioni di soccorso, è stato anche chiuso per un breve periodo e la situazione si è ulteriormente ingarbugliata.Soltanto nel primo pomeriggio la situazione è tornata alla normalità. I rilievi sono stati effettuati dagli agenti della polizia locale di Como.Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, tre auto si sarebbero tamponate, due che procedevano in direzione dell’Oltrecolle, una in senso opposto. La peggio l’ha avuto una Seat blu che si è ribaltata. Apprensione per le condizioni delle persone a bordo, visto che tra gli occupanti delle vetture c’erano anche due ragazzini di 13 e 14 anni appena usciti da scuola.Per fortuna comunque nessuno dei feriti è risultato poi in condizioni serie. Gli altri contusi – sei in tutto – hanno 42, 18, 20 e 21 anni. Tre le ambulanze che hanno raggiunto il viadotto dei Lavatoi, e che sono poi ripartite in codice verde (quello meno grave) dirette agli ospedali di Erba e Cantù.Sul posto, oltre alla polizia locale e al 118, sono arrivati anche i vigili del fuoco che hanno lavorato per rimettere sulle quattro ruote la vettura ribaltata, e per mettere poi in sicurezza il cavalcavia. Come detto, per consentire le operazioni di soccorso e messa in sicurezza il tratto del ponte è stato chiuso. Inevitabili le ripercussioni sul traffico della zona con lunghe code che si sono allungate fino a Camerlata e, dall’altra parte, lungo la Oltrecolle fino a Lora e Lipomo.

  • Canottaggio, Pietro Ruta è l’atleta dell’anno. La Federazione premia il lariano e Stefano Oppo

    Canottaggio, Pietro Ruta è l’atleta dell’anno. La Federazione premia il lariano e Stefano Oppo

    Un venerdì di premiazioni per il canottaggio nazionale e lombardo, con gli atleti comaschi che ancora una volta saranno in prima fila dopo una 2019 all’insegna delle soddisfazioni nelle più importanti manifestazioni, sia mondiali che tricolori.La Federazione Italiana a Varese domani assegnerà i suoi premi speciali per la stagione 2019, con una grande soddisfazione lariana, visto che Pietro Ruta sarà nominato, con il compagno di barca Stefano Oppo “atleta dell’anno”. Per il canottiere classe 1987 cresciuto nella società di Menaggio un graditissimo riscontro al termine di un anno in cui ha ottenuto l’argento mondiale in Austria e, allo stesso tempo, il pass olimpico per i Giochi di Tokyo del 2020.Nel corso dello stesso evento, il riconoscimento “Azelio Mondini” andrà al lariano di Mandello Giuseppe Moioli, classe 1927, campione olimpico nel 1948, poi allenatore di atleti di alto livello.La Federazione ha pensato anche al gesto di fair-play di Giovanni Borgonovo, che al Trofeo Villa d’Este ha chiuso primo e ha poi ammesso di aver erroneamente effettuato un taglio di percorso. Anche per il giovane di Cernobbio ci sarà un premio.Ma il venerdì di festa non sarà riservato alle celebrazioni di livello nazionale a Varese. Alle 19.30 a Lariofiere si svolgerà infatti la premiazione regionale con, a fare gli onori di casa, il presidente lombardo Fabrizio Quaglino, comasco e responsabile del centro remiero di Eupilio. Al suo fianco il numero uno nazionale Giuseppe Abbagnale e il commissario tecnico azzurro Francesco Cattaneo.I vincitori, tutti tesserati per società regionali, saranno in totale 40, per un totale di 63 medaglie conquistate in chiave internazionale tra Europei,  Mondiali, Beach Games e Inas (disabili intellettivi). Alla “Notte dei campioni” parteciperanno l’assessore regionale allo sport, Martina Cambiaghi ed esponenti delle istituzioni.Lungo l’elenco degli atleti di casa nostra compresi nella lista dei premiati. Per le medaglie vinte ai Mondiali assoluti sfileranno Arianna Noseda (Lario), Lorenzo Fontana (Menaggio), Greta Martinelli (Tremezzina) e Filippo Mondelli (Fiamme Gialle-Moltrasio).Per le prove iridate giovanili ulteriore tributo per Arianna Noseda e Greta Martinelli, assieme a Giorgia Pelacchi, Jacopo Frigerio e Serena Mossi (Lario), Giulia Clerici, Matteo Della Valle, Arianna Passini, Nadine Agyemang Heard (Moltrasio). Per le gare europee e i Giochi del Mediterraneo riconoscimenti, oltre ad atleti già citati, per Ilaria Compagnoni, Patrick Rocek, Greta Parravicini e Greta Iacovitti (Lario), Aisha Rocek (Carabinieri-Lario) e Marta Barelli (Moltrasio).