Una questione formale legata al capo d’imputazione ha portato alla chiusura con un nulla di fatto, dopo circa quattro anni, di un caso di presunti maltrattamenti.La vicenda era partita nel 2015, dalla denuncia di una 60enne comasca che ha accusato l’allora compagno, un imprenditore, pure lui comasco, oggi 59enne, di averla aggredita e picchiata in strada. Il fascicolo per lesioni era stato inizialmente archiviato e ha portato a un ammonimento dell’uomo. Fascicolo in seguito riaperto dalla Procura di Como con l’accusa di atti persecutori. L’uomo infatti, non solo avrebbe continuato a perseguitare la ex, ma avrebbe anche minacciato e cercato di aggredire l’attuale marito della donna. L’uomo è stato così rinviato a giudizio con l’accusa di atti persecutori. La presunta vittima, difesa dai legali Sabrina De Caria e Andrée Cesareo, ha spiegato come vivesse in uno stato di profonda ansia e paura per il timore di possibili nuovi atteggiamenti violenti dell’ex compagno.Ieri, l’udienza in programma in tribunale a Como ha portato di fatto alla chiusura del caso per un problema formale, in pratica perché il fascicolo è stato riaperto con l’accusa di stalking, ipotesi di reato diversa da quella del fascicolo precedentemente archiviato. La difesa della vittima potrebbe presentare un ricorso contro la decisione.
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Investiti e sbalzati nel fiume Lambro: il padre muore, gravissima la figlia
Sono gravi le condizioni di una donna di 44 anni ricoverata da domenica all’ospedale Manzoni di Lecco dopo essere stata travolta, con il padre, da un’auto a Magreglio, alle porte del paese. L’uomo, 68 anni, a causa del violento impatto è stato sbalzato nel Lambro ed è morto praticamente sul colpo per le ferite riportate. La figlia è stata invece soccorsa e trasportata in elicottero nel presidio lecchese. Resta al momento ricoverata in neurorianimazione con prognosi riservata.La dinamica del tragico schianto è al vaglio dei carabinieri della stazione di Asso, che hanno effettuato i rilievi.La Procura di Como ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Il conducente dell’auto che ha investito i due pedoni, un 45enne, è sotto shock. Viaggiava con la moglie e due bambini di 9 e 6 anni. Nessuno degli occupanti dell’auto è rimasto ferito. Il conducente è risultato negativo al test dell’etilometro e dalle prime informazioni sembra non procedesse a velocità elevata. L’incidente è avvenuto attorno alle 14.30 sulla strada provinciale, all’ingresso di Magreglio.La vittima, Cosimo Damiano Maffettone, residente in paese, stava passeggiando con la figlia e il cane in direzione Barni quando, per cause ancora da chiarire, i due sono stati travolti dall’auto guidata dal 45enne.Il pensionato, dopo il drammatico urto, è stato sbalzato nel sottostante fiume Lambro. I soccorritori, intervenuti rapidamente, non hanno potuto fare nulla per salvarlo. La figlia, a sua volta caduta sul greto del fiume, ha riportato ferite e traumi molto gravi. Dopo le prime cure effettuate sul posto, è stata trasportata all’ospedale di Lecco.Ingente il dispiegamento di mezzi per i soccorsi, con le ambulanze e i vigili del fuoco, oltre ai carabinieri che ora sono al lavoro per chiarire la dinamica del tragico incidente.Sconcerto a Magreglio, dove Cosimo Damiano Maffettone viveva da sempre con la moglie.La coppia ha un altro figlio. Anche la donna ricoverata in gravi condizioni a Lecco è mamma di un bambino.
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L’ex sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ospite questa sera in diretta su Etv al “Dariosauro”
Il deputato della LegaNicola Molteni, sottosegretario all’Interno nel governo giallo-verde, sarà ospite questa sera del “Dariosauro”, il settimanale di attualità politica in onda tutti i lunedì, alle 21.20, suEspansione Tv(tasto 19 del digitale terrestre).
Avvocato, canturino, eletto nel collegio della sua città,Molteni è uno dei collaboratori più stretti del leader leghistaMatteo Salvini, che lo ha voluto con sé al Viminale.
Come sempre, i telespettatori potranno intervenire in diretta alla trasmissione condotta dal giornalista delCorriere di ComoDario Campionechiamando il numero031.3300655oppure potranno inviare messaggi scritti e audio suWhatsAppal numero335.7084396.
Sui canali social è sempre attivo l’hashtag #dariosauro.
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L’ex sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ospite questa sera in diretta su Etv al “Dariosauro”
Il deputato della LegaNicola Molteni, sottosegretario all’Interno nel governo giallo-verde, sarà ospite questa sera del “Dariosauro”, il settimanale di attualità politica in onda tutti i lunedì, alle 21.20, suEspansione Tv(tasto 19 del digitale terrestre).
Avvocato, canturino, eletto nel collegio della sua città,Molteni è uno dei collaboratori più stretti del leader leghistaMatteo Salvini, che lo ha voluto con sé al Viminale.
Come sempre, i telespettatori potranno intervenire in diretta alla trasmissione condotta dal giornalista delCorriere di ComoDario Campionechiamando il numero031.3300655oppure potranno inviare messaggi scritti e audio suWhatsAppal numero335.7084396.
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Como, delusione nel derby del Lario. Azzurri raggiunti nel finale
Delusione per il Como nel derby del Lario allo stadio Sinigaglia. In vantaggio con un rete di Ganz nel primo tempo, gli azzurri sono stati raggiunti nella parte finale di partita da un gol di Moleri: 1-1 il risultato del match.
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Controllo del territorio: dieci espulsioni, 27 multe e due patenti ritirate
Come ogni fine settimana, la Prefettura di Como ieri ha diffuso i numeri della settimana di controllo del territorio effettuata da polizia, carabinieri e finanzieri. Si tratta di un servizio specifico avviato da poco meno di un anno (12 novembre 2018) e che da sabato a venerdì scorsi ha coinvolto, in oltre venti comuni del Comasco, ben 76 pattuglie delle forze dell’ordine con 181 uomini.Il numero più importante riguarda come di consueto le auto fermate, 541 nei 44 posti di blocco. Per 27 automobilisti è scattata una contravvenzione, complessivamente per quasi 5mila euro. Sono state ritirate due patenti e sequestrati 8 veicoli. Identificate in tutto 629 persone di cui 80 extracomunitari. Per 10 stranieri è scattato anche il provvedimento di espulsione. In un caso un extracomunitario è stato accompagnato alla frontiera, per 4 è scattata la misura della consegna del passaporto e dell’obbligo di firma, per 3 l’ordine di lasciare il territorio italiano entro una settimana e per gli ultimi due l’accompagnamento al Centri di permanenza per rimpatri, strutture di detenzione amministrativa.
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Arrivano i tifosi del Lecco. Tangenziale chiusa, traffico in città paralizzato
Ingenti misure di sicurezza in zona stadio, e non solo, per l’incontro di calcio fra Como e Lecco. Per consentire l’arrivo al Sinigaglia dei tifosi ospiti la tangenziale di Como è stata completamente bloccata all’altezza di via Borsieri fino allo stadio stesso. Pesantissime la ripercussioni sul traffico con buona parte della città che è rimasta paralizzata. Le forze dell’ordine hanno tenuto lontani dai bordi della sede stradale sostenitori del Como e i cittadini. Da segnalare solo il lancio di un fumogeno finito comunque in mezzo alla strada, senza danni per persone o cose.
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Pesca vietata sul lungolago cittadino. Negretti contro Fermi: «Polemica sterile»
Una «polemica sterile». È arrivata a stretto giro di posta, ieri pomeriggio, la risposta dell’assessore comunale Elena Negretti alle pesanti critiche formulate mercoledì scorso dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi sul nuovo regolamento di polizia locale. E in particolare, sui divieti di pesca lungo il primo bacino del Lario.«Con il nuovo regolamento si passa dal divieto assoluto alla possibilità di pescare per circa 8 ore e in più tratti della sponda cittadina – ha scritto Negretti in un comunicato stampa – quando è stato il momento di trattare le regole, si è subito intensificato il dialogo con i pescatori del gruppo Alpha con i quali c’è stato un rapporto sereno e collaborativo».Le parole di Negretti, però, non hanno impedito a due consiglieri comunali di opposizione – Gabriele Guarisco (Pd) e Bruno Magatti (Civitas) – di schierarsi sempre ieri a fianco di Fermi nel prendere le parti dei pescatori, a loro avviso penalizzati dal nuovo regolamento di polizia locale.«Il regolamento vede la pesca dilettantistica e ricreativa come un sorta di disturbo della passeggiata sul lungolago, considerata solo come spazio turistico – ha detto Guarisco – Per questo è più restrittivo del precedente. L’attività della pesca dilettantistica, con il nuovo regolamento, viene confinata nelle ore notturne, anche in controtendenza con la legge regionale». Il nuovo regolamento, conclude Guarisco, «avrebbe avuto bisogno di un supplemento di riflessione, come abbiamo detto più volte in aula. Invece la giunta, e chi ne sostiene i provvedimenti, ha agito in modo raffazzonato».Dal canto suo, Bruno Magatti ricorda come «nei giorni del dibattito in consiglio comunale noi ci siamo fatti carico di provare tutte le strade possibili, con oltre 50 emendamenti (quasi tutti respinti) per porre un freno a ciò che si stava delineando. Abbiamo, provato a evitare anche ciò che il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, giustamente, denuncia».Nei primi giorni di giugno, dice ancora Magatti, «Civitas aveva reso pubblico quanto stava per accadere e avvertito che soltanto il suo emendamento presentato in consiglio comunale avrebbe potuto evitare “anche” questo disastro. Ma i consiglieri di maggioranza, con l’astensione di Forza Italia e il supporto della Lista Rapinese, respinsero quell’emendamento, per poi approvare il regolamento nell’attuale versione».I cittadini di Como, conclude l’ex assessore ai Servizi sociali del capoluogo lariano, «prendano atto di uno dei tanti frutti avvelenati della pochezza politica della giunta attuale».
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La “sinistra-Titanic”, dibattito ieri in città
Il «naufragio» della sinistra italiana con i suoi capitani colpevoli, primo fra tutti Matteo Renzi. Presentato ieri pomeriggio a Como il libro Titanic. Come Renzi ha affondato la sinistra (PaperFirst, 2019, pagine 233, euro 16) in cui l’autrice, l’ex direttrice di YouDem Chiara Geloni, ha tentato una riflessione sulla disfatta elettorale del 2018.Un pamphlet molto duro con l’ex presidente del consiglio e con le logiche interne che hanno ingessato il Pd. Geloni ieri era ospite al centro civico di via Collegio dei Dottori in un dibattito con l’ex deputata Rosalba Benzoni, oggi dirigente di Articolo Uno, Carla Gaiani (segreteria Pd di Como) e il giornalista del “Corriere di Como” Dario Campione.
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Figli viziati e arroganti, più educazione e coraggio
di Adria Bartolich
Ho sempre provato una grande ammirazione per le persone coraggiose. Penso che il coraggio – di pensare, fare e dire – sia la prova della capacità di una persona di mantenere una sua integrità morale e l’autonomia nelle opinioni, con l’affermazione dell’orgoglioso diritto di mantenerle anche contro tutti e quando tutto porterebbe a pensare diversamente. Il coraggio, quello vero, ha sempre una correlativa difficoltà da superare, che sia l’isolamento, la denigrazione o anche la perdita di condizioni e posizionamenti personali comodi o agevoli.
Il coraggio, a differenza della sopraffazione, non si esercita per imporre qualcosa o controllare qualcuno, è invece, prevalentemente, una posizione di difesa. Il coraggio dialoga con la paura ed è la resistenza a un timore, una spinta interna che porta a contrastare una vessazione o prepotenza. Nell’etimologia della parola il suo profondo significato: avere cuore. È l’opposto dalla sfacciataggine e dall’impudenza dello spaccone o del bullo ed è ben lontano dai toni isterici che sono cari a questi ultimi. Il coraggioso ha cuore, tiene alle cose per cui combatte ed è consapevole delle perdite a cui potrebbe andare incontro e dover sopportare. Il coraggioso sente il peso della responsabilità; lo spaccone rompe, disintegra, non ha a cuore nulla se non la sua voglia di primeggiare.
Questo lungo preambolo è quanto mi è passato per la testa leggendo sui giornali dell’ennesima rissa avvenuta tra genitori, alla presenza dei loro figli, questa volta davanti a una scuola ad Ancona, ma sappiamo che simili episodi succedono in ogni dove, dalle manifestazioni sportive ai giardinetti con i giochi e nelle scuole. Considerata la frequenza con cui questi episodi si verificano, è evidente che non si tratta di casi ma di un atteggiamento diffuso e consolidato.
Siamo passati dall’educazione un po’ estrema e punitiva delle generazioni precedenti, per cui non si giustificava mai il proprio figlio, ritenuto sempre in torto a prescindere, a quella attuale secondo cui il proprio figlio, una specie di santino venuto al mondo per irradiare luce e magnificenza, non ha mai torto e va difeso sempre comunque. Neanche si chiede più cos’abbia combinato. Se è mio figlio è nel giusto e se alla prova dei fatti ha commesso un errore è stato per colpa di qualcun altro, il compagno, la maestra, la società, il sistema. Punto. E i bambini arrivano a scuola ormai totalmente fuori controllo e incapaci di stare con gli altri.
Qui però si aggiunge un problema: siamo arrivati ad alcune generazioni cresciute in questo modo e se non cerchiamo di arginare il fenomeno, tra un po’ saremo invasi da persone viziate e prepotenti oltre che irresponsabili, arroganti e maleducate, pronte a qualsiasi manipolazione o azione purché sia fatta la loro volontà. Se è questo che vogliamo continuiamo così. Altrimenti è arrivato il momento di tornare a discutere di educazione.