Assoluzione anche in Appello, in Tribunale a Milano per i due sub che hanno partecipato alla drammatica immersione costata la vita alla 35enne Paola Nardini, il 29 settembre 2013 davanti a Villa Geno. A processo due amici della donna, un 57enne di Cernobbio e un 58enne di Como che erano stati accusati di omicidio colposo.I due erano già stati assolti in primo grado per non aver commesso il fatto. Oggi la Corte d’Appello ha confermato la sentenza di assoluzione. L’accusa aveva chiesto 8 mesi di pena ciascuno per i due sub, difesi da Pietro Mario Vimercati, Stefano Fagetti e Davide Bartulli. L’immersione si era trasformata in tragedia nel momento della risalita, quando, in base a quanto ricostruito, una perdita d’aria ha causato una serie di eventi che hanno portato all’annegamento della donna. Le motivazioni saranno rese note entro 90 giorni.
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Modifiche alla viabilità in città, tra cantieri e “zone 30”
Numerosi i cantieri che partiranno nei prossimi mesi sulle strade comasche: interventi di messa in sicurezza stradale e pedonale, ripristino dei marciapiedi e abbattimento delle barriere architettoniche per un investimento totale di 400mila euro, sono stati presentati ieri mattina dall’assessore alla Mobilità e trasporti del Comune di Como, Vincenzo Bella.I primi lavori inizieranno a maggio e riguarderanno via Bellinzona, dove sarà messo in sicurezza il cuore del quartiere di Monte Olimpino, nel tratto tra le intersezioni con via Paluda e via Amoretti.Gli altri lavori riguardano la via Canturina, in località Trecallo, dove verrà installato un semaforo a chiamata pedonale con scivoli e abbattimento delle barriere architettoniche sul marciapiede, la via Oltrecolle, dove saranno create due isole salvagente nei pressi dell’accesso al cimitero e di via Buozzi, e saranno messi in sicurezza l’attraversamento e il percorso pedonale laterale. Inoltre in via per Brunate, località Garzola superiore, verrà istituita una zona a 30 chilometri orari nei pressi della fermata dell’autobus per gli studenti e saranno create delle rampe rialzate per rallentare il traffico. Verrà poi disegnata la segnaletica per i percorsi pedonali.In via Pio XI e via Mognano sarà messo in sicurezza l’attraversamento pedonale che permette di accedere alla scuola, saranno rialzati i marciapiedi per evitare la sosta abusiva e sarà riqualificato il verde. In via Borgovico, nei pressi della chiesa di San Giorgio, verrà poi creata un’isola salvagente e verrà data continuità al percorso pedonale che porta all’oratorio e a piazzale Somaini.Sono previsti anche interventi di ripristino dei marciapiedi e abbattimento delle barriere architettoniche in piazzale Gerbetto, via Dottesio, via Mugiasca, via Morazzone e via Sinigaglia.«Gli uffici del settore viabilità hanno lavorato per poter offrire strade sicure. Sono tanti gli interventi previsti, molti dei quali mossi da segnalazioni dei cittadini. Risolveremo così diverse criticità», ha detto l’assessore.
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Moda, quasi mille imprese guidate da donne
Aumenta il numero delle stiliste in Lombardia. A Como in particolare, territorio conosciuto in tutto il mondo per la produzione tessile, le donne imprenditrici nel settore della moda sono quasi mille, 884 per l’esattezza. Secondo i dati della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, in Lombardia sono 13mila le imprenditrici attive nella moda (93mila in tutta Italia) e quasi un’impresa del settore moda su due è guidata da una donna. Sono sempre di più le designer della moda, con un aumento del 10% delle imprese a Milano in un anno e del 5% in Lombardia. La principale sede d’impresa è il capoluogo meneghino, con 4.398 aziende al femminile con quasi 10mila addetti, seguito da Brescia (1.762), Bergamo (1.297), Varese (1.145), Monza (928) e Como (884).
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Milano-Sanremo: Franchi, comandante di Como, guiderà la scorta della Polizia stradale
Milano-Sanremo di ciclismo: alla “classica” del ciclismo organizzata da Rcs Sport che si disputa sabato sarà in prima linea Filippo Franchi, comandante della Polizia stradale di Como. A Franchi, 35 anni, originario di Rimini, sul Lario da poco più di un anno, toccherà infatti il compito di responsabile della scorta della corsa, da Milano a Sanremo, appunto.Il comandante di Como guiderà un gruppo composto da 14 moto (più una di riserva), 2 autovetture e un furgone-officina, per un totale di 22 agenti.Per Franchi non è la prima esperienza di questo tipo, visto che è già stato operativo in altre competizioni ciclistiche – tra cui la “Gran Fondo Lombardia” nel Comasco – ma la Milano-Sanremo, con i suoi 300 chilometri, è la più lunga.«La Polizia stradale delle singole province toccate dall’evento – spiega Franchi – sarà impegnata per la chiusura anticipata del percorso».«Noi saremo operativi al seguito della corsa – aggiunge – Le nostre moto avranno delle bandiere. Quelle verdi faranno da apripista, tre chilometri prima del passaggio del concorrente che si troverà in testa (affiancato, invece, dal mezzo con bandiera gialla). Quelle rosse saranno in coda». Gli altri agenti invece «saranno in mezzo al gruppo. Si dovranno spostare a seconda delle esigenze della corsa – spiega ancora Franchi – per esempio per seguire uno o più corridori in fuga. Per guidarli sarò in contatto radio continuo con la direzione gara e con gli agenti stessi. Sarà un bell’impegno, soprattutto nel finale, quando, dopo una prima parte “tranquilla” tradizionalmente la Milano-Sanremo si anima con molti scatti. Servirà la massima concentrazione».M.Mos.
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«Mi sentivo soffocare, loro ridevano». Nelle carte il racconto della 16enne vittima della violenza
«Mi sentivo soffocare, braccata e non riuscivo né ad urlare né a piangere». Parole contenute nell’angosciante racconto della 16enne vittima delle violenze sessuali di gruppo avvenute in una casa di Cantù il 14 luglio del 2018. Per quel brutale pomeriggio, in cui per tre ore la minorenne e tre sue amiche furono in balìa di quelli che erano stati loro amici (anche se la vittima della violenza è solo la 16enne), cinque giovanissimi sono stati arrestati e hanno iniziato a rispondere alle domande dei giudici negli interrogatori in corso al Bassone e nel carcere di Varese. Ieri è toccato ai tre maggiorenni (18, 19 e 19 anni), mentre oggi sarà la volta dei minorenni che sono al Beccaria. «Cercavo di liberarmi – raccontava la ragazza agli inquirenti – Muovevo le gambe ma inutilmente. Nessuno ha detto “lasciatela stare”, ero come persa e lasciata sola».E ancora: «I ragazzi nel frattempo ridevano fra loro e continuavano a fare i comodi loro». La Procura di Como – pubblico ministero Giuseppe Rose – e quella dei Minori di Milano, contestano ai cinque sospettati la violenza sessuale in concorso ma anche il sequestro di persona, le lesioni e – per i due minorenni – anche la detenzione di una modica quantità di marijuana che fu offerta (e rifiutata) alle ragazze.Gli arresti – in esecuzione della doppia ordinanza di custodia cautelare – sono stati eseguiti all’alba di giovedì al termine di una indagine condotta dai carabinieri della stazione di Rebbio. Furono loro, infatti, ad apprendere dell’accaduto un giorno e mezzo dopo i fatti, iniziando subito ad indagare e a ricostruire quanto accaduto nella casa di Cantù.Deposizione, quella della vittima, che è stata riscontrata perfettamente anche da quanto riferito dalle amiche.Tutto – nei racconti delle quattro minorenni – è sovrapponibile. Anche le lesioni per i morsi al seno, alla schiena e a un polpaccio.L’amica «era molto scossa», «non piangeva ma si vedeva che le era successo qualcosa».«Sul bus mi ha mostrato i lividi che aveva sul corpo provocati dai morsi».Un pomeriggio da incubo, che ha riportato d’attualità l’argomento dei reati commessi da giovanissimi, pochi giorni dopo l’ondata di arresti (ben 17) che avevano riguardato la baby gang di Como.
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Maxi rapina al Casinò di Campione d’Italia. Doppia condanna a più di sette anni
Sette anni e quattro mesi (a testa) per quelle che la procura di Como ritiene essere le menti della maxi rapina al Casinò di Campione d’Italia, andata in scena il 28 marzo del 2018. È questa la decisione del giudice dell’udienza preliminare, Laura De Gregorio, che ha condannato ieri pomeriggio Severino Matteri, 55enne di Garzeno, e Marco Robustelli, 53 anni di Faloppio. Per loro la pubblica accusa (pm Daniela Moroni) aveva invocato pene addirittura più severe, 8 anni per Robustelli e 10 anni per Matteri. Entrambi avevano scelto il rito Abbreviato, beneficiando dunque – con la condanna – dello sconto di un terzo della pena. In aula, a ratificare l’accordo sul patteggiamento raggiunto nelle scorse settimane, c’era anche l’avvocato Davide Giudici in rappresentanza di Roberto Bernasconi, ex dipendente del Casinò di Campione che, sempre secondo la ricostruzione della procura, avrebbe fatto da basista. Quest’ultimo (che era stato sentito anche con la formula dell’incidente probatorio e che aveva raccontato al pm la propria versione dei fatti) ha patteggiato 2 anni e 8 mesi. Nota stonata di questo maxi assalto (che fruttò 756 mila franchi), è la mancata individuazione di chi materialmente, pistola in pugno, con il volto camuffato da naso e baffi finti, fece irruzione della casa da gioco la mattina del 28 marzo. Sarebbe proprio lui l’unico della banda a non essere finito a processo.La rapina, tra l’altro, era prevista per il giorno precedente, il 27 marzo, quando tuttavia le cose non andarono come previsto. Robustelli e Matteri, ritengono gli inquirenti, avrebbero spinto Bernasconi all’azione, chiedendogli di scattare fotografie all’interno del Casinò per permettere all’esecutore materiale del colpo di studiare i movimenti. Il giorno dell’assalto fu proprio il basista, ritiene l’accusa, a scendere con l’ascensore riservato al personale facendo infiltrare il rapinatore prima che le porte si chiudessero alle sue spalle. Tentativo andato a male il 27 marzo e ripetuto con successo il giorno dopo, il 28.Una volta all’interno della casa da gioco – grazie alle informazioni ricevute precedentemente – il malvivente fu in grado di raggiungere l’area casse per minacciare e colpire due dipendenti (armato di pistola) e poi scappare con gli oltre 750mila franchi.
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Mattone, crescono le vendite e in città gli immobili diventano case-vacanza
In ripresa gli affitti dei capannoni industriali. Male i negozi
Mercato immobiliare lariano, crescono le vendite in provincia. Stabili invece quelle in città dove si assiste a un fenomeno particolare. «In molti casi i proprietari di case, non soddisfatti delle valutazioni dei loro immobili, preferiscono trasformare le loro proprietà in case vacanze.
A segnalarlo sono i numeri in crescita». Le parole sono di Mirko Bargolini, presidente di Fimaa Como (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) che ieri mattina, insieme ai vertici della federazione, hanno fornito qualche anteprima in vista della presentazione del Borsino immobiliare 2019, in programma per giovedì pomeriggio quando verrà svelata anche la nuova copertina dedicata ancora una volta all’opera di un artista del territorio.
Tornando ai numeri, ecco che in provincia di Como le vendite sono salite da 5.125 (nei primi 9 mesi del 2017) a 5.784 (nello stesso periodo dell’anno successivo) ossia il 12% in più. In città i dati restano sostanzialmente stabili, si passa infatti da 970 (2017) a 999 (2018).
In termini assoluti il prezzo medio delle abitazioni, indipendentemente dalla vetustà e dallo stato di conservazione, risulta di 2.287 euro al metro quadrato in città e sui 1.426 euro nei comuni della provincia di Como.Per il futuro determinanti saranno le scelte in ottica di riqualificazione urbana, si pensi ad esempio alle aree ex Albarelli ed ex Lechler a Ponte Chiasso in questo periodo al centro di progetti di recupero ambiziosi.
«Anche se i dati non sono ancora quelli del periodo pre crisi, nei primi 9 mesi dello scorso anno si è registrato un aumento delle compravendite e gli esperti ribadiscono come sia il momento di comprare casa grazie alla combinazione di tre fattori: prezzi più bassi, ampia offerta di immobili invenduti e supporto del mondo bancario (i mutui a tasso fisso fanno la parte del leone)», ha poi aggiunto Claudio Zanetti, direttore responsabile del Borsino immobiliare. Sul fronte degli spazi commerciali, mentre i negozi (soprattutto quelli fuori dal centro) restano vuoti a lungo, timidi segnali di ripresa si intravedono invece nel settore dei capannoni dove infatti sono in crescita le richieste soprattutto di affitto.
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Mariano Comense, travolto dal suo furgone. Grave un 55enne
Incidente questa mattina alle ore 9 in un’azienda di Mariano Comense, in via per Cabiate. Secondo le prime ricostruzioni, un operaio di 55 anni sarebbe stato travolto dal suo furgone. Allertati in codice rosso il 118, l’Ats Insubria, i carabinieri e i vigili del fuoco di Cantù. L’uomo è stato trasportato in elisoccorso in codice giallo all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. Sono in corso accertamenti per chiarire le dinamiche dell’incidente
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Mariano Comense, sospeso infermiere
L’ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Como ha annunciato oggi di aver avviato un procedimento disciplinare di sospensione cautelare a carico di uno dei due arrestati nella vicenda delle case di riposo di Mariano Comense chiuse nell’ambito dell’operazione dei Nas e del Nucleo ispettorato del lavoro. Il provvedimento definitivo verrà applicato solo a vicenda giudiziaria conclusa. L’ordine tiene però a «dissociarsi» da quanto accaduto, fatti che «sono in antitesi con l’etica e la deontologia che caratterizzano la professione infermieristica».
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Maratona jazz al Sociale
Torna la Lunga Notte Jazz del Teatro Sociale giunta alla seconda edizione, sabato 2 marzo dalle ore 20.30 alla ore 01.15. Come sempre, la serata comasca è l’anteprima italiana del Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso giunto quest’anno alla XXII edizione. Ad aprire la notte jazz del Sociale sarà il trombettista di fama internazionale Fabrizio Bosso. La prima parte del concerto lo vedrà protagonista insieme a Julian Oliver Mazzariello: un sodalizio artistico rodato, un’unione iniziata sul palco, che trascende le regole delle classiche collaborazioni. Bosso e Mazzariello si incontrano nella primissima formazione degli High Five, una “All Stars” di giovani talenti del firmamento jazzistico italiano. Da quel giorno li lega un’amicizia complice, che consolida la loro collaborazione all’insegna della medesima passione per la musica e di una vocazione alla sperimentazione tra generi. Un viaggio magico, in una miscela di tensioni e distensioni, improvvisazioni magnifiche, lirismo ed energia pura, che catturerà l’ascoltatore in un suono incantevole. Sul palco del Sociale, Bosso si esibirà nella seconda parte del concerto con la Como Jazz Orchestra, in una fusione tutta da ascoltare. Condotta da Valentina Mazzoleni e sotto la direzione artistica di Roberto Quadroni e Gianni Dolci, l’Orchestra vede un eccellente organico composto da preparati musicisti, provenienti dal territorio e anche da realtà esterne alla provincia di Como. Dalle ore 22.15 diversi spazi del Teatro saranno affidati ad altrettanti artisti per una notte da assaporare. Il pubblico potrà lasciarsi trasportare dalla musica, passando da una sala all’altra: dalla sala Canonica alla sala danza, dal sottopalco al foyer, passando per le sale del Ridotto, quest’anno incluse nel percorso jazz anche grazie alla preziosa collaborazione con la Società dei Palchettisti. In Sala Bianca, sarà possibile visitare Jazz Portraits, una mostra fotografica di Stefano Galli ed Edmondo Canonico. Sul palcoscenico e nel ridotto verranno, inoltre, allestiti due bar per creare la giusta atmosfera del jazz club. Ingresso 20/5 euro.