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  • I siriani erano già finiti sotto inchiesta nel 2016

    I siriani erano già finiti sotto inchiesta nel 2016

    Nuovi particolari sull’ultima operazione contro il terrorismo islamico

    La comunità dei siriani in parte residenti nel Comasco, al centro dell’operazione di giovedì contro un gruppo di presunti finanziatori del terrorismo, era già finita sotto inchiesta due anni fa, nel 2016.La procura di Como, con l’operazione Balkanica aveva infatti portato alla luce un’attività organizzata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con servizi di trasporto illeciti verso il Nord Europa di migranti irregolari.La base dell’organizzazione internazionale che gestiva i viaggi dei migranti era tra l’Erbese e il Canturino.

    L’arresto da parte di finanzieri

    E tra i componenti del gruppo c’era anche Subhi Chdid, 40enne residente a Ponte Lambro, tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione di ieri contro i finanziatori del terrorismo.Il siriano è uno dei due comaschi – assieme con Ayoub Chaddad, 41enne residente nello stesso paese del Triangolo Lariano – accusato anche di finanziamento ai gruppi terroristici.Il denaro guadagnato illecitamente con i viaggi dei migranti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non serviva solo a finanziare i gruppi legati al terrorismo di matrice islamica ma anche al tornaconto personale degli indagati. A Chdid viene contestato infatti anche il reato di autoriciclaggio.Parte del denaro trasferito in Turchia sarebbe stato infatti utilizzato per comprare e avviare un forno.L’operazione di giovedì contro i presunti finanziatori del terrorismo ha portato complessivamente all’arresto di dieci siriani e ruota attorno a incessanti raccolte di denaro e trasferimenti continui di somme importanti in Siria, Turchia, Libano e paesi orientali per attività di riciclaggio ma anche per finanziare gruppi terroristici di matrice islamica, in particolare vicini all’organizzazione Al-Nusra.

  • I primi trent’anni di Abio Como

    I primi trent’anni di Abio Como

    Abio Como festeggia i suoi primi trent’anni di attività e il 26 maggio sarà in piazza Duomo a Como per una giornata  di gioco e attrazioni varie per bambini e famiglie dalle 10 alle 19.

    L’obiettivo dell’ Associazione è rendere l’Ospedale un luogo più a misura di bambino attraverso l’accoglienza, il gioco, l’ascolto, l’allestimento di reparti più accoglienti e colorati, al fine di rendere il meno traumatica possibile la permanenza in ospedale.

    Abio Como la festa per i trent’anni

    Per maggiori informazioni

  • I poeti e la Grande Guerra all’auditorium Don Guanella

    I poeti e la Grande Guerra all’auditorium Don Guanella

    Il volo di D’Annunzio su Trieste del 22 agosto 1915 in un disegno della “Domenica del Corriere”

    Venerdì 18 maggio, alle ore 21, all’auditorium Don Guanella (via Grossi) si terrà l’incontro “Poeti, intellettuali e la Grande Guerra” con Piero Poncetta, docente di Lettere presso l’Istituto Orsoline di Como. Ingresso libero. L’iniziativa è del Centro culturale Paolo VI di Como, in occasione del centenario della Prima Guerra mondiale. L’incontro intende approfondire il rapporto tra L’Italia e il primo conflitto mondiale, utilizzando quale chiave di lettura la produzione letteraria di autori di primo piano.

    Partendo da un’introduzione sul contesto storico-politico di inizio Novecento, il relatore si soffermerà poi sui fermenti interventisti e le loro radici ideologiche, quali quelli di Giovanni Papini, Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, per giungere ad affrontare l’amara riflessione di Renato Serra e Piero Jahier. Infine sarà delineata la “nuova poesia” di Clemente Rebora e Giuseppe Ungaretti che, proprio a partire dalla drammatica esperienza di quegli anni, intuirono la necessità di una “rifondazione” del linguaggio poetico, al fine di esprimere con cruda, ma autentica evidenza la tragedia della guerra, vista quale metafora della sofferenza esistenziale dell’“uomo di pena”.

    Piero Poncetta, nato a Como nel 1969, diplomatosi presso il Liceo Classico “Alessandro Volta” di Como, ha conseguito la Laurea in Lettere antiche presso l’Università Cattolica di Milano. Docente di materie letterarie e latino presso l’Istituto Orsoline San Carlo di Como, è autore di libri di testo di argomento storico. Già da diversi anni tiene relazioni introduttive alla visione di spettacoli del Teatro Sociale di Como, quali quelle su Seneca, Goldoni, Pirandello, che hanno visto la partecipazione di un nutrito pubblico di adulti e studenti.

  • I poeti e la Grande Guerra all’auditorium Don Guanella

    I poeti e la Grande Guerra all’auditorium Don Guanella

    Il volo di D’Annunzio su Trieste del 22 agosto 1915 in un disegno della “Domenica del Corriere”

    Venerdì 18 maggio, alle ore 21, all’auditorium Don Guanella (via Grossi) si terrà l’incontro “Poeti, intellettuali e la Grande Guerra” con Piero Poncetta, docente di Lettere presso l’Istituto Orsoline di Como. Ingresso libero. L’iniziativa è del Centro culturale Paolo VI di Como, in occasione del centenario della Prima Guerra mondiale. L’incontro intende approfondire il rapporto tra L’Italia e il primo conflitto mondiale, utilizzando quale chiave di lettura la produzione letteraria di autori di primo piano.

    Partendo da un’introduzione sul contesto storico-politico di inizio Novecento, il relatore si soffermerà poi sui fermenti interventisti e le loro radici ideologiche, quali quelli di Giovanni Papini, Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, per giungere ad affrontare l’amara riflessione di Renato Serra e Piero Jahier. Infine sarà delineata la “nuova poesia” di Clemente Rebora e Giuseppe Ungaretti che, proprio a partire dalla drammatica esperienza di quegli anni, intuirono la necessità di una “rifondazione” del linguaggio poetico, al fine di esprimere con cruda, ma autentica evidenza la tragedia della guerra, vista quale metafora della sofferenza esistenziale dell’“uomo di pena”.

    Piero Poncetta, nato a Como nel 1969, diplomatosi presso il Liceo Classico “Alessandro Volta” di Como, ha conseguito la Laurea in Lettere antiche presso l’Università Cattolica di Milano. Docente di materie letterarie e latino presso l’Istituto Orsoline San Carlo di Como, è autore di libri di testo di argomento storico. Già da diversi anni tiene relazioni introduttive alla visione di spettacoli del Teatro Sociale di Como, quali quelle su Seneca, Goldoni, Pirandello, che hanno visto la partecipazione di un nutrito pubblico di adulti e studenti.

  • I parenti del comasco scomparso: «L’hanno portato via». E lanciano l’hashtag #troviamomattia

    I parenti del comasco scomparso: «L’hanno portato via». E lanciano l’hashtag #troviamomattia

    Appelli, ricerche in montagna e indagini delle forze dell’ordine ma ancora nessuna certezza sulle sorti di Mattia Mingarelli, il 30enne di Albavilla scomparso il 7 dicembre scorso sulle montagne della Valmalenco. Da allora di lui non hanno più notizie. I familiari e gli amici hanno lanciato ripetuti appelli sui social per cercare possibili informazioni sul giovane. È stato creato anche un apposito hashtag (#troviamomattia) in cui si invitano tutti a non lasciar calare il silenzio sulla sparizione del comasco. «Mattia non se n’è andato – scrivono i parenti – ce l’ha portato via qualcuno e tutti noi vogliamo sapere cosa è successo veramente e ritrovarlo!». L’invito – per chiunque abbia informazioni o anche semplici spunti utili – è quello di contattare i familiari o le forze dell’ordine. La Procura di Sondrio, incaricata di fare luce sulla vicenda, ha aperto un’inchiesta e conferma che proseguono da un lato gli accertamenti dei carabinieri e dall’altro le ricerche del personale specializzato e dei volontari nella zona di Chiesa Valmalenco, dove Mattia è stato visto per l’ultima volta ormai oltre dieci giorni fa. Di lui è stato ritrovato solo il cellulare e il cane che lo accompagnava in ogni escursione.

  • I nodi del 2019: Villa Olmo

    I nodi del 2019: Villa Olmo

    Villa Olmo, personaggio in cerca d’autoreperché torni a essere sede di grandi mostre

    Come garantire un solido futuro a Villa Olmo? Uno dei nodi da sciogliere quest’anno sarà il migliore modello di gestione per la storica dimora neoclassica a lago di proprietà comunale, sede un tempo di grandi mostre di successo e “casa della cultura” per antonomasia di Como per prestigio, imponenza e bellezza. L’assessore comunale delegato per la questione, Marco Butti, dialoga da tempo con “Struttura Srl”, società di Roma che lo scorso 19 giugno aveva presentato alla giunta una prima relazione sulla sostenibilità economica dei vari modelli di gestione. Tra le varie ipotesi c’è la “Fondazione di partecipazione”, ossia un soggetto pubblico-privato capace di «coinvolgere soggetti diversi dal fondatore». C’è, inoltre, da ridisegnare l’assetto gestionale dei musei civici, ricchi di tesori ma poco noti e soprattutto poco visitati.

    9. Continua…

  • I nodi del 2019: Viadotto dei Lavatoi

    I nodi del 2019: Viadotto dei Lavatoi

    Scacco matto alla viabilità cittadina

    Realizzato tra il 2000 e il 2003 per alleviare il nodo di Muggiò e Camerlata dalla morsa del traffico, il viadotto dei Lavatoi continua ad essere chiuso ai mezzi pesanti. Dell’opera si è parlato anche in Tribunale di Como, tra perizie e controperizie. L’opera è stata definita «compromessa». Serviranno circa un milione di euro per il suo ripristino oltre a un cantiere di sicuro impatto per la viabilità cittadina.

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  • I nodi del 2019: Piazza Roma

    I nodi del 2019: Piazza Roma

    Luogo in cerca di un’identità

    Da parcheggio per auto a parcheggio per pullman. L’identità di piazza Roma è uno dei temi che necessita di una soluzione. Nell’allargamento della Ztl di Como, che ha portato a indubbi benefici in chiave di valorizzazione della città turistica, la centralissima piazza Roma attende di conoscere il suo destino. Verrà concluso e potenziato l’impianto di illuminazione. Rimane aperta la ridefinizione di un parcheggio per le auto, ma si dovrà pronunciare la Soprintendenza.

    2. Continua…

  • I nodi del 2019: Le paratie

    I nodi del 2019: Le paratie

    I lavori sul lungolago di Como si dovrebbero chiudere entro l’aprile del 2022. Tempi ancora lunghi, quindi, quelli tracciati da Regione Lombardia per la chiusura dell’attesa opera. Il costo stimato è di 15 milioni di euro. Il progetto prevede due fasi di lavori. L’arredo urbano sarà deciso soltanto in un secondo tempo. Il dibattito sul cantiere intanto prosegue. Da una parte in Tribunale di Como si cercano le responsabilità sui ritardi accusati fino ad oggi, dall’altra si propongono ancora soluzioni alternative al progetto contro l’esondazione del Lario.

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  • I nodi del 2019: La crisi della Canepa

    I nodi del 2019: La crisi della Canepa

    Il colpo di coda della crisi del tessile lariano, che morde quantomeno dagli anni Novanta, ha colpito un’azienda storica come la Canepa di San Fermo della Battaglia.Sono 450 i dipendenti dell’industria: ad agosto un piano aveva previsto oltre cento licenziamenti, ma potrebbero non essere sufficienti per garantire un futuro all’impresa. I tavoli a livello locale e regionale sono stati attivati poco prima di Natale. La partita si giocherà nei prossimi mesi. Perdere la Canepa sarebbe una grave sconfitta per tutto il distretto serico comasco, che rimane il più importante del mondo per quanto riguarda il tessuto di alta gamma.

    7. Continua…