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  • Il Coni respinge il ricorso del Como. Si va al Tar

    Il Coni respinge il ricorso del Como. Si va al Tar

    Nulla da fare.

    Il Collegio di Garanzia dello Sport, organo del Coni che si è riunito oggi a Roma ha rigettato il ricorso del Como per il ripescaggio in serie C.La stessa sorte è toccata al Prato.

    L’amministratore delegato azzurro, Roberto Felleca ha commentato duramente la decisione, ma non vuole arrendersi. Ha già dato mandato all’avvocato Edoardo Chiacchio di preparare il ricorso al Tar del Lazio. Le speranze per la società lariana di poter giocare in serie C sono però davvero ridotte al lumicino.

    Leggi qui la sentenza del Coni

  • Il Comune vuole comprare 9mila pali della luce

    Il Comune vuole comprare 9mila pali della luce

    L’assessore Bella: «Piccolo passo verso il rinnovo degli impianti»

    È stata approvata nella giornata di ieri dalla giunta del Comune di Como la proposta che porta a intraprendere il percorso per l’acquisizione degli impianti di pubblica illuminazione.

    Un passaggio fondamentale in chiave sicurezza, perché permetterebbe di ottenere gli obiettivi posti dall’amministrazione di Mario Landriscina sulla via della maggiore luce in città collegata anche alla eventuale installazione di un numero maggiore di telecamere, soprattutto nelle aree critiche spesso al centro di fatti di cronaca. Passaggio fondamentale in questo senso, come detto, è però quello di acquisire gli impianti di pubblica illuminazione.

    «Si tratta di un piccolo tassello per il rinnovo degli impianti», ha spiegato al riguardo, a margine della giunta, l’assessore alla Mobilità e lavori pubblici Vincenzo Bella. Quest’ultimo ha aggiunto che la proposta sarà portata la prossima settimana in commissione e poi all’esame del Consiglio.

    L’acquisizione al centro di questa volontà della giunta riguarda circa 9mila punti luce. L’assessore Bella ha infine spiegato che l’intervento di rinnovamento dei punti luce prevede l’inserimento di luci a led che porteranno dunque a un risparmio energetico per Palazzo Cernezzi.

  • Il Como dice no alla Coppa di Serie D. «Non andiamo a Pavia»

    Il Como dice no alla Coppa di Serie D. «Non andiamo a Pavia»

    Il Como vuole giocarsi fino all’ultimo la possibilità di disputare il campionato di serie C. La società è disposta ad affrontare un braccio di ferro con i vertici del calcio, compresa la presa di posizione di non scendere in campo contro il Pavia domenica 9 per la partita di Coppa Italia Dilettanti.

    Ecco le motivazioni della decisione, riassunte in un comunicato stampa diffuso in serata:

    “Il Como 1907 in riferimento alla sorprendente decisione della LND di farci giocare la gara di Coppa Italia domenica 9 settembre, quindi prima della decisione del TAR del Lazio, che come tutti ci auspichiamo faccia giustizia e ci permetta di partecipare al campionato di Serie C, comunica che domenica 9 settembre la squadra non scenderà in campo a Pavia in virtù anche del rifiuto della formazione locale di spostare la gara a data di destinarsi in attesa del pronunciamento del TAR che avverrà il prossimo 13 settembre, dispiace che il Pavia non abbia dimostrato nei nostri confronti alcuna sensibilità alla nostra richiesta di rinvio della gara, dispiace anche per i nostri tifosi, infine dispiace dover denunciare per l’ennesima volta il poco rispetto del Como 1907, che vuole in qualsiasi modo che gli venga riconosciuto il diritto di partecipare alla Serie C a discapito dell’intollerabili distinzioni fatte a favore di numerose Società ancora prive di fidejussione valida”.

  • Il Como 1907 e il ripescaggio in C, l’aggiornamento. La società: «Abbiamo fatto tutto, attendiamo la fideiussione»

    Il Como 1907 e il ripescaggio in C, l’aggiornamento. La società: «Abbiamo fatto tutto, attendiamo la fideiussione»

    «Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare; ogni richiesta, economica e non soltanto, è stata soddisfatta. Adesso tocca solo alla banca concedere la fideiussione». L’aggiornamento sulla vicenda del Como 1907 e della richiesta di ripescaggio in serie C non è ancora ad una conclusione. Le parole citate sono di Enrico Garau, amministratore delegato del club lariano, che, raggiunto telefonicamente pochi minuti fa, ha aggiunto: «Adesso, davvero, tocca alla banca. Entro le 13 di domani noi contiamo di consegnare la domanda di ripescaggio. Se ieri ero cautamente ottimista, oggi posso affermare di essere molto ottimista per come si sono messe le cose. Io spero di avere già buone notizie fin da stasera. Ma se anche la fideiussione arrivasse domani mattina, consegneremo la domanda di ripescaggio last minute».

  • “Il colore della viola” a Villa Carlotta

    “Il colore della viola” a Villa Carlotta

    Venerdì 24 agosto, alle 17.30, a Villa Carlotta si terrà il concerto “Il colore della viola”, con Silvestro Favero (viola) e Valter Favero (pianoforte), organizzato nell’ambito della rassegna Lake Como Festival in collaborazione con Amadeus Arte.

    In programma Kol Nidrei op 47 di Max Bruch, Sonata per la Gran Viola di Niccolò Paganini e Sonata in LA Maggiore, Allegretto moderato, Allegro, Recitativo fantasia, Allegretto poco mosso di César Frank. Biglietti suwww.lakecomofestival.com.

    Silvestro Favero ha conseguito il diploma in viola presso il Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova sotto la guida del Maestri Fabrizio Scalabrin e Dino Asciolla con il quale ha studiato dal 1991. Nel 1994 e nel 1995 si è perfezionato presso l’Accademia W. Stauffer di Cremona sotto la guida del M° Bruno Giuranna ed ha partecipato ai corsi di perfezionamento tenuti dai Maestri Fedor Drhzinin e Wolfram Christ. Nel 1997 si è ulteriormente perfezionato ottenendo il Master Degree a Sydney nel 1997 sotto la guida del M° Wolfram Christ, di Ester van Strallen e di Susan Blake presso il Sydney Conservatorium. Si è inoltre perfezionato con i M. Piero Farulli, Milan Skampa, Dario de Rosa e Alexander Lonquic e Pier Narciso Masi. Si aggiudica il I premio nel Concorso Nazionale Strumenti ad Arco “Città di Genova” nel 1990 e consegue il I premio – categoria Viola, nelle edizioni del Concorso Città di Vittorio del 1988 e nel 1994. Nel 1998 è stato scelto dal M° Claudio Abbado per ricoprire il ruolo di Prima Viola della Gustav Mahler Jungendorchester. Ha collaborato con artisti quali L. Spierer, M. Brunello, K. Bogino, D. Bogdanovic, M. Palumbo, S. Mullai, S. Zumbrosky, Piero Toso, E.van Strallen, G. Carmiglnola, Pavel Vernikov, Dejan Bogdanovich,. In qualità di Prima Viola ha collaborato con orchestre nazionali e internazionali tre le quali Orchestra della Fondazione Gran Teatro La Fenice, Orchestra della Fondazione Arena di Verona, Gustav Mahler Jungendorchester, Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia, Orchestra Verdi di Milano, United Europe Chamber Orchestra, Orquestre Sinfonica della Galicia, Orchestra della Fondazione Teatro Comunale di Bologna. Dal 1998 collabora stabilmente con l’Orchestra “I Solisti Veneti” diretti dal M° Claudio Scimone.

    Valter Favero ha conseguito il diploma in pianoforte presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, sotto la guida del M° Massimo Somenzi, con il massimo dei voti e la lode, ottenendo un diploma di merito e borsa di studio. Allievo del violoncellista Mario Brunello per la musica da camera, ha frequentato i Master Classes condotti dai pianisti Lev Vlasenko, Michail Voskresensky e Anatolj Vedernikov, docenti presso il Conservatorio Superiore di Mosca. Ha studiato con il M° Pier Narciso Masi per il pianoforte e frequentato inoltre il corso di musica da camera istituito dall’Accademia Pianistica di Imola e tenuto dai pianisti Dario De Rosa e Mauren Jones. Determinante, per la sua formazione artistica, l’incontro con il grande pianista e didatta Aldo Ciccolini. Svolge attività concertistica sia come solista che in formazioni cameristiche, invitato da prestigiose Associazioni ed Enti concertistici di Milano, Venezia, Torino, Firenze, Padova, Bergamo, Genova, Bari, Messina, Bologna, si è esibito in prestigiose sale da concerto quali la Town Hall di Sydney, “Chapelle Historique du Bon-Pasteur” di Montreal, Centrepoint di Ottawa, Casa della Cultura di Sofia, Hardotèneti Muzeum di Budapest, Wagner Zale di Riga, Monestier De Sant Pere a Camprodon in Spagna per il XXII Festival Isaac Albèniz, Biblioteca de Catalunya a Barcellona, Teatro Laz Rosas de Madrid, Französische Kirche di Potsdam, Rocca Sforzesca di Imola, Ateneo Veneto di Venezia, Teatro degli Industri di Grosseto, Palazzo Siotto di Cagliari, Teatro Alighieri di Ravenna, Sala dei Giganti di Palazzo Liviano di Padova, Teatro Kursaal di Bari, Teatro Bibiena di Mantova. Al suo attivo numerose registrazioni per la RAI, per Mediaset, per la Radio Televisione Bulgara, per l’emittente canadese “Tele 30” e la Latvia Television. Ha diretto e suonato come solista con numerose orchestre ed è attualmente direttore dell’Asolo Chamber Orchestra. E’ direttore dell’Istituto Musicale G.F. Malipiero di Asolo dal 1992, direttore artistico del Festival Internazionale di Musica Classica “Malipieroconcerti” ed è docente presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. Viene regolarmente invitato in Giurie di Concorsi Pianistici Nazionali e Internazionali.

  • Il Collegio Gallio ha il nuovo rettore. Cambio alla guida della storica scuola comasca

    Il Collegio Gallio ha il nuovo rettore. Cambio alla guida della storica scuola comasca

    Padre Gian Piero Borsari è il nuovo rettore del Collegio Gallio di Como.Il sacerdote ha preso il posto di padre Giovanni Benaglia, che continuerà ad essere presente in collegio come insegnante di religione e con il ruolo di padre spirituale.Cinquantadue anni, nato a Legnano, diplomato al liceo classico, padre Gian Piero ha studiato Teologia al seminario di Muggiò a Como e ha terminato il suo percorso a Roma.Ordinato sacerdote al Santuario del Santissimo Crocifisso, ha iniziato il suo mandato negli Stati Uniti, dove ha trascorso 18 anni, per essere poi trasferito per 9 anni a Treviso e infine al collegio Gallio di Como.Attualmente il collegio Gallio ha 330 iscritti alla secondaria di secondo grado. L’offerta formativa comprende il liceo quadriennale, che conta circa 80 iscritti, il linguistico con 100 iscritti e lo scientifico con 130. Il liceo classico conta a oggi una sola classe, formata da 20 alunni che quest’anno affronteranno la maturità. La volontà è quella di implementare e valorizzare il collegio, perché possa continuare a essere un punto di riferimento per la città.Il nuovo rettore, al fianco del prorettore Padre Luigi Croserio, ha presentato ieri le nuove idee sulle quali si sta lavorando.Tra le possibili novità, l’implementazione dell’inglese, anche a livello scientifico, la digitalizzazione della didattica, l’introduzione delle arti come musica e teatro.Sabato alle 17.30 è prevista una presentazione della nuova offerta formativa a genitori e studenti, mentre il 17 novembre è in programma l’Open day.

  • Il collasso che «non c’è». Traffico in tilt, il Comune preferisce parlare di rallentamenti

    Il collasso che «non c’è». Traffico in tilt, il Comune preferisce parlare di rallentamenti

    Lunghe code, autosilo pieni (anche Valmulini, eccezionalmente). È la foto di Como sabato scorso, con uno tsunami di auto e pedoni attirati dalle luci della “Città dei Balocchi” e dallo shopping dell’Immacolata. Ma il Comune di Como la pensa diversamente.«Non è una sconfitta, se c’erano così tante macchine. Non mi voglio assolvere per questo, ma sottolineo che la gente sabato ha accolto l’appello del Comune e usato i parcheggi di cintura e i mezzi pubblici». Così l’assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Palazzo Cernezzi Vincenzo Bella ieri in Comune ha fatto un primo bilancio dell’assedio cui è stata sottoposta sabato la città di Como: che in una sola giornata ha raddoppiato per qualche ora gli abitanti. Da 80mila a 164mila (il dato di basa sull’analisi delle celle dei telefonini tramite un apposito programma informatico).«Si è fatto tutto il possibile – gli ha fatto eco il comandante della polizia locale di Como Donatello Ghezzo – Non si parli di città bloccata ma di traffico lento».«Guardiamo il lato positivo – ha detto il patron dei “Balocchi Daniele Brunati – Como ha un successo turistico senza precedenti».«Abbiamo garantito il funzionamento della sicurezza in città – ha detto a sua volta l’assessore alla Protezione Civile Elena Negretti – Il traffico non si è mai bloccato. Non ci sono stati problemi nel servizio di intervento di emergenza. Non è vero che i mezzi di soccorso hanno avuto ritardi come ho letto su qualche testata. Sgombriamo il campo dagli equivoci: si andava a rilento ma il traffico non si è mai bloccato».La gente ha preso i mezzi pubblici, oltre a intasare di auto Como fino al collasso, è vero. Ieri il Comune ha fornito questi dati: il bus navetta gratis attivo ogni sabato e domenica fino al 6 gennaio sabato scorso ha trasportato 1895 persone nelle due direzioni (dal 24 novembre scorso ne ha trasportate 6546). Inoltre 800 persone sono state trasportate nella giornata di domenica scorsa da Breccia a piazza Cavour tra le 14.45 e le 21.20.Da Tavernola (parcheggio di interscambio) i biglietti di andata e ritorno del battello sabato sono stati 577 e domenica sono stati 554. I passeggeri trasportati a Como dal 7 al 9 dicembre da Trenord sono stati 32.000, anche grazie a convogli rinforzati nella fascia pomeridiana, lungo la linea Milano Cadorna – Saronno – Como Lago che verranno mantenuti anche nei prossimi weekend prenatalizi. Dove il Comune di Como avrà a disposizione per la polizia locale 5 pattuglie per un totale di una decina di vigili in azione.«I numeri dicono che il piano del traffico di dicembre del Comune finora ha funzionato – ha rimarcato Bella – ma la quantità di auto sabato è stata maggiore di ogni aspettativa. È il grande tema del contenitore e del contenuto. Impossibile bloccare la città ai principali accessi, occorrerebbe più polizia locale di quella che c’è. Lo stesso problema ci ha impedito di fare una corsia preferenziale per i bus sulla Napoleona. Bisogna affrontare il problema complessivo in tempi più lunghi, la soluzione non si trova dall’oggi al domani».Con l’ausilio di una grande mappa della convalle e di grafici al computer, Bella ha evidenziato il nodo della questione: «È un problema di complicata soluzione, un territorio con un nucleo centrale cui fanno riferimento da 9 a 12 aree contermini – ha spiegato – Se un cittadino di Civiglio deve andare a Villa Aprica a trovare un parente ricoverato, devo permettergli il transito».Il problema allora è «come indurre gli automobilisti ad evitare nel loro stesso interesse di incunearsi verso l’autosilo di Auguadri e poi su viale Lecco, fino all’imbuto costituito dal lungolago. La situazione avrebbe bisogno di ben altre analisi – ha ammesso Bella – I numeri fin qui raccolti, e stiamo lavorando a un monitoraggio costante dei flussi, saranno utilissimi per il nostro piano del traffico comunale».I risultati del collasso di sabato suggeriscono che forse ci si poteva arrivare anche prima, magari legando in modo stringente il bando pubblico per le attività natalizie in città con una programmazione complessiva di sosta e viabilità.Ci sarebbe il parcheggio per ora fantasma dell’ex Ticosa, 1500 posti la cui mancanza sabato si è fatta sentire e che in estate il sindaco Mario Landriscina aveva promesso per Natale: «Si va avanti con le bonifiche e presto riferiremo novità in merito» ha detto Bella. «Ma quei posti andrebbero pensati non per risolvere un’emergenza ma per migliorare la vita ordinaria in città».

  • Il Cinema Gloria di Camerlata in vendita. La stagione del 70° parte con tante novità, ma si guarda al futuro

    Il Cinema Gloria di Camerlata in vendita. La stagione del 70° parte con tante novità, ma si guarda al futuro

    Compie settant’anni il Cinema Gloria, o Spazio Gloria, come si chiama da 2007. È rimasta, con l’Astra di viale Giulio Cesare, l’unica sala per il cinema d’autore di Como, oltre a ospitare spettacoli, concerti e dibattiti. Un traguardo importante per la struttura di via Varesina, rimessa in piedi dodici anni fa dal Circolo Arci Xanadù, dopo la chiusura decretata dall’arrivo dei vicini multisala. Proprio nell’anno dei festeggiamenti, Xanadù è costretto a progettare il futuro dello Spazio Gloria. Sembrerebbe ormai infatti più che probabile la volontà della proprietà dell’immobile di mettere il Gloria in vendita. Lo spazio ha un valore di mercato di circa un milione di euro. Il contratto con l’attuale gestione scade nel maggio del 2020. Nessun rischio quindi sia per la stagione che partirà a giorni, sia per la prossima. E poi? Enzo D’Antuono, presidente del Circolo sta lavorando a un’idea, che non vuole però ancora svelare. «È prematuro, non fatemi dire niente», spiega al telefono. «Ecco, se volete una mia battuta, si può dire che visto che la città ha dimostrato in questi ultimi dodici anni di riconoscersi nel Gloria, a breve, grazie a una nuova esperienza, avrà modo di dimostrare ancora di più questo suo attaccamento» conclude D’Antuono.I fautori di Xanadù insomma non hanno alcuna intenzione di far calare il sipario per sempre al Gloria da maggio 2020.Questo apre la strada a un ventaglio di ipotesi sul futuro della sala di via Varesina. La prima potrebbe essere la strada dell’acquisto dello stabile, naturalmente, con un investimento importante. Un’iniziativa non nuova nell’ambiente.In alternativa, Xanadù potrebbe trovare un accordo con gli acquirenti del cinema, per proseguire nell’attività. Di certo, in via Varesina, al posto del cinema non verrà realizzato un condominio o un parcheggio multipiano, come si è visto negli ultimi trent’anni in città sulle ceneri di altri cinema.La destinazione del Gloria, struttura realizzata prima degli anni Ottanta, dovrà rimanere, per legge, culturale.Il Circolo Xanadù intanto ha la stagione del 70° compleanno da avviare. Il 15 settembre si parte con il “Como Lake Burlesque Festival” come accade ormai da alcuni anni. Confermate le rassegne “storiche” come il lunedì del cinema, le serate con le cosiddette “seconde visioni”, i film in lingua del giovedì, le pellicole d’arte con le produzioni su Salvador Dalí e Klimt, e ancora, le pellicole da cineteca, con la prima proiezione dedicata a “Toro scatenato”.«Abbiamo un calendario di sei spettacoli a settimana, a volte siamo aperti anche il martedì – dice ancora il presidente Enzo D’Antuono – che sarebbe il nostro giorno di chiusura».

  • Il capogruppo in Regione Lombardia di Forza Italia, Gianluca Comazzi, ospite domani sera al Dariosauro

    Il capogruppo in Regione Lombardia di Forza Italia, Gianluca Comazzi, ospite domani sera al Dariosauro

    Il capogruppodi Forza Italiain Regione Lombardia,Gianluca Comazzi, sarà ospite domani sera alDariosauro, la trasmissione di approfondimento in onda tutti i lunedì in diretta dalle 21.15 suEtv.

    Comazzi dialogherà con il conduttore,Dario Campionee soprattutto con il pubblico da casa su tutti i temi di attualità politica.

    Come sempre, i telespettatori potranno intervenire chiamando lo031.3300655o inviando messaggiWhatsAppal numero335.7084396.

    Sui canali social è attivo l’hashtag#dariosauro.

  • Il brutto voto a scuola e l’azione pedagogica

    Il brutto voto a scuola e l’azione pedagogica

    di Adria Bartolich

    Mi sono imbattuta, casualmente, in una singolare riflessione  sulla natura positiva del brutto voto a scuola. Attenzione, non sulla natura positiva del voto, ma su quella del brutto voto. La tesi sembrerebbe contrapporsi ai sostenitori, sempre meno numerosi, dell’assoluta positività del bel voto.

    In tutta sincerità, un approccio di questo tenore nei confronti di un tema di grande importanza e delicatezza, come quello della valutazione, mi pare operi una alquanto discutibile   semplificazione nella quale, sul  contenuto  di merito cioè  il giudizio,  tendano a prevalere  valutazioni moralistiche.

    Naturalmente quando si parla di educazione,  i contenuti di carattere morale sono certamente presenti, ma non esauriscono l’azione pedagogica. Tutt’altro. Il voto è uno strumento a disposizione di un insegnante  per indicare, seppur in modo sintetico, la preparazione di un alunno. È  molto meno oggettivo di quanto si creda in quanto  esso dipende dalle caratteristiche culturali e caratteriali dell’insegnante, dal contesto culturale e sociale in cui è inserita la scuola e la classe dell’alunno, dalla posizione dell’alunno all’interno della classe, dal livello di partenza dell’alunno, dalle sue caratteristiche personali compreso il livello di emotività, di cui il risultato finale, il numero, riporta e riconosce solo piccoli frammenti; ma è comunque uno strumento importante, perchè mette l’allievo in condizione di capire a che punto è arrivata la sua preparazione in quella specifica situazione data. Bisogna escludere di considerarlo uno strumento punitivo o tanto meno come elemento anticipatore di  difficoltà paragonabili a quelle della vita adulta, che il  ragazzo dovrebbe imparare a superare. Per la ragione, innanzitutto, che  il compito dell’insegnante non è quello di simulare le difficoltà della vita;  frequentemente gli alunni con voti negativi a scuola  le  conoscono spesso  molto meglio degli insegnanti; secondariamente perchè certo le frustrazioni fanno crescere, se però sono continue  e senza sbocchi positivi o soluzioni, alla fine demoliscono l’autostima di una persona, alunno o adulto che sia.

    Il tema quindi non è unicamente quello di  portare alunno e famiglia ad accettare il brutto voto, ma anche di  fare in modo che esso non sia reiterato e immutato nel tempo, altrimenti diventa la misura di quanto la scuola poco incida  o riesca a modificare  la storia dell’apprendimento di un allievo. Quindi il tema non è voto negativo o voto positivo,  bensì considerare la valutazione come la fase forse  più complessa dell’insegnamento e agire di conseguenza, mettendo al centro non il voto ma l’alunno.