Blog

  • Giustizia riparativa, importante convegno all’Insubria

    Giustizia riparativa, importante convegno all’Insubria

    Mercoledì  10 ottobre alle 9.30, nell’Aula Magna del Chiostro di S. Abbondio a Como,  in via Sant’Abbondio 12, si terrà il convegno “La giustizia riparativa. Filosofia, storia e prospettive” organizzato dal Centro Studi sulla Giustizia Riparativa e la Mediazione (CeSGReM) del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università dell’Insubria.

    Al convegno interverranno Roberto Mancini dell’Università degli Studi di Macerata, con un intervento dedicato all’idea di giustizia nell’antropologia genetico-relazionale; Andrea Zorzi dell’Università degli Studi di Firenze, che indagherà le radici della giustizia riparativa a partire da pace e conflitti nelle città comunali italiane; Mauro Palma, Garante Nazionale per i detenuti, che parlerà di come ripensare la pena alla luce della giustizia riparativa, e Maria Pia Giuffrida, mediatrice e fondatrice dell’Associazione Spondé, che analizzerà il raccordo tra magistratura e servizi sociali della giustizia. Introdurrà Grazia Mannozzi, Direttrice del CeSGReM.

    Il convegno darà il via al Corso di perfezionamento in “Giustizia Riparativa e Mediazione Umanistica. Tutela delle vittime, mediazione penale e sociale” che si propone di formare in modo qualificato persone che possano operare, a ogni livello, nell’ambito della giustizia riparativa e della mediazione penale. L’approccio della mediazione umanistica, in particolare, richiede di saper accogliere, attraverso un ascolto attivo, le dimensioni emotive e valoriali vissute dalle persone coinvolte direttamente o indirettamente in fatti di reato o in relazioni fortemente conflittuali.

    Ingresso libero. Per informazioni e iscrizioni: cesgrem@uninsubria.it.

  • Giurisprudenza a Como, boom di immatricolazioni

    Giurisprudenza a Como, boom di immatricolazioni

    Se nel resto d’Italia il fascino della toga sembra tramontare, a Como la realtà dice una cosa diversa. Il corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università dell’Insubria è infatti sugli scudi. Le matricole aumentano e a un mese dal termine delle iscrizioni ha già superato i numeri dello scorso anno.

    Barbara Pozzo, direttrice del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, legge queste cifre con la logica conseguenza di una programmazione iniziata molto tempo fa. «Siamo in controtendenza rispetto al trend nazionale da tempo. Già l’anno scorso si era infatti avuto un incremento di immatricolazioni di un terzo rispetto al 2016».

    Sino a oggi, le nuove iscrizioni erano 90 a Como e 88 a Varese. «I motivi di questo successo sono molteplici – dice ancora la professoressa Pozzo – Credo in particolare la forte impronta internazionale che abbiamo dato al nostro programma».

    A partire dal doppio titolo di studi con la Francia e dalla borsa di studio Erasmus raddoppiata dall’Ateneo lariano. «Alla Statale di Milano, i posti disponibili per ottenere il doppio titolo con la Francia sono gli stessi che a Como ma con una popolazione studentesca di oltre 1. 200 matricole – dice ancora Pozzo – Negli ultimi anni abbiamo letteralmente moltiplicato le mete Erasmus, la borsa di studio è stata raddoppiata e in sostanza tutti gli studenti interessati a fare questa esperienza sono messi nelle condizioni di partire».

    La «forte internazionalizzazione dei corsi di studi», insiste la direttrice del dipartimento di Sant’Abbondio, è sicuramente il punto di forza dell’università comasca.

    «Le scuole estive e i visiting professor dall’estero qualificano l’Ateneo, ma credo che sia fondamentale anche il mantenimento di solidi rapporti con il territorio e con le attività professionali e imprenditoriali», spiega Barbara Pozzo. Che cita un esempio molto chiaro: «Il percorso di diritto svizzero permette ai laureati all’Insubria di frequentare il corso di perfezionamento per la preparazione dell’esame di avvocato in Svizzera».

    Un’opportunità sfruttata a piene mani anche da molti studenti provenienti direttamente dal Canton Ticino.

    «Non dimentichiamo il titolo congiunto con Economia che permette di laurearsi, in 6 anni, sia in Economia che in Giurisprudenza», aggiunge Pozzo.

    Ecco perché nonostante il calo generale degli iscritti in tutta Italia, il corso comasco di Giurisprudenza riesce tuttora ad attrarre centinaia di matricole ogni anno.

    «L’ultimo riconoscimento è stato l’inserimento al 1° posto in Lombardia del nostro corso di laurea nella Guida Censis – la Repubblica – aggiunge Barbara Pozzo – una guida che certifica la qualità dei nostri docenti e i servizi offerti agli studenti».

    I conti, in ogni caso, si faranno alla fine. Per le iscrizioni c’è tempo sino al 1° ottobre 2018.

  • Giro d’Italia a Como sulle strade del “Lombardia”

    Giro d’Italia a Como sulle strade del “Lombardia”

    «Quella di Como è senza dubbio una candidatura importante, che porta con sé suggestioni speciali per gli appassionati di ciclismo legate agli spettacolari arrivi del Giro di Lombardia. Voglio però dire che l’ufficialità non c’è ancora e dovremo attendere ottobre. Perché per arrivare a Como deve anche esserci una città di partenza che la renda raggiungibile, e pure una in cui andare il giorno dopo».Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, interviene all’indomani della notizia dell’annuncio della candidatura di Como tra gli arrivi del tappa dell’edizione 2019 della corsa rosa.Un evento che porterebbe la gara ciclistica più amata dagli italiani nella città di Volta a 32 anni di distanza da quell’11 giugno 1987 in cui trionfò Paolo Rosola in volata davanti ad Alberto Volpi. Il Giro fu poi vinto dall’irlandese Stephen Roche.«Sul tavolo abbiamo una candidatura importante, questo è vero – continua Mauro Vegni – Como ha un rapporto particolare con Rcs anche grazie al “Lombardia”. Non si tratta insomma di una città o di una candidatura come un’altra. Ma dobbiamo inserirla in un contesto più ampio di tappe».Se però la scelta dovesse cadere su Como – come tutti auspicano a partire dalla Giunta comunale, che ha voluto fortemente questa candidatura – inevitabilmente la suggestione del “Lombardia” rimarrebbe tangibile. Como, insomma, non potrebbe essere un arrivo per velocisti.«Certo, dovessimo decidere per Como come arrivo di tappa – prosegue Vegni – inevitabilmente una parte del tracciato ricalcherebbe quello del Giro di Lombardia, compreso probabilmente l’arrivo sul Lungolago. Non interamente però, visto che una tappa di quel chilometraggio non sarebbe proponibile in un Giro d’Italia. Ma lo spunto potrebbe essere quello di seguire in parte le strade del “Lombardia”, una bella suggestione per tutti gli appassionati di ciclismo».La chiosa riporta tuttavia al punto di partenza: «Dobbiamo trovare le condizioni per poter inserire Como in un quadro organico di tappe. Per questo è ancora presto per dare certezze». Bisognerà dunque aspettare ottobre, quando verrà ufficializzato il tracciato del 2019. Dopo 32 anni di attesa, un paio di mesi non sono poi tanti.

  • Giro d’Italia 2019 a Como. «No comment» sulla vicenda ieri a Villa Olmo, dove mancava l’assessore Rossotti

    Giro d’Italia 2019 a Como. «No comment» sulla vicenda ieri a Villa Olmo, dove mancava l’assessore Rossotti

    Ciclismo protagonista a Como, ieri, con la conferenza stampa di presentazione del Giro di Lombardia e della Gran Fondo. A molti non è sfuggito il fatto che si sia parlato soltanto di questi due eventi; «no comment» generalizzato rispetto alla candidatura di Como per ospitare un arrivo di tappa del Giro d’Italia 2019. Segno che forse non tutto stia andando per il verso giusto, come testimonia anche la clamorosa assenza alla conferenza stampa, un incontro programmato da tempo, di Simona Rossotti, l’assessore che ha portato avanti la proposta sulla “corsa rosa” e che ha la delega sul turismo, uno dei settori più toccati da eventi come il “Lombardia” e la “Gran Fondo”. L’arrivo in città nel 2019 della “corsa rosa” ad ora può non essere così scontato.

  • Giro di Lombardia: ricognizione della parte comasca. Nibali al comando del gruppo

    Giro di Lombardia: ricognizione della parte comasca. Nibali al comando del gruppo

    Un gruppo di “pro”, capitanato da Vincenzo Nibali, oggi ha provato la parte comasca del Giro di Lombardia, “classica” di ciclismo in programma sabato 13 ottobre. Anche in città, dove il percorso è cambiato per la chiusura della Valfresca per una frana, la presenza dei corridori non è passata inosservata. Nel test i ciclisti sono passati dal terribile Muro di Sormano (pendenza massima del 25%) e poi si sono concessi un attimo di relax in cima, come testimonia la foto pubblicata da Dario Cataldo su Instagram.

  • Giro di Lombardia, questa mattina riunione in Prefettura. La gara sabato 13 ottobre

    Giro di Lombardia, questa mattina riunione in Prefettura. La gara sabato 13 ottobre

    Riunione in Prefettura, questa mattina, per valutare le criticità relative al Giro di Lombardia, in programma il prossimo 13 ottobre. Ordine pubblico e traffico nell’ordine del giorno  dell’incontro, che avrà al centro dell’analisi la gestione dei luoghi più affollati per la “classica delle foglie morte”, quindi Colle del Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e traguardo in piazza Cavour a Como.

    Domani, giovedì, saranno invece presentate le iniziative collaterali dell’evento ciclistico, a partire dal Premio Vincenzo Torriani, cerimonia che si svolgerà allo Yacht Club alle 18.30 del giorno della gara.

  • Giro di Lombardia: prendono il via gli eventi collaterali a Sormano e in città

    Giro di Lombardia: prendono il via gli eventi collaterali a Sormano e in città

    Scattano domani gli eventi collaterali legati al Giro di Lombardia di ciclismo, che arriverà a Como tra sette giorni, sabato 13 ottobre. Due sono previsti domenica 7 ottobre. Alle 10 ci sarà una cronoscalata del Muro del Ghisallo riservata agli Amatori. Alla sera, invece, ci sarà un concerto lirico benefico (ore 21) nella chiesa di Sant’Antonio ad Albate.Il giorno della gara, Davide Van De Sfroos  sarà al traguardo del “Lombardia” per incontrare il pubblico e proporre qualche suo successo prima dell’arrivo dei concorrenti.Alle 18.30, dopo l’arrivo, allo Yacht Club Como ci sarà la consegna del Premio Vincenzo Torriani che andrà all’ex corridore spagnolo Alberto Contador, al professionista Alfredo Ambrosetti (che organizza l’omonimo famoso meeting a Villa d’Este) e al giornalista Gianni Mura. Lo speciale “Cuore d’argento” è stato assegnato al commentatore Riccardo Magrini.Da segnalare, infine, che venerdì 12 alle 18.30 al Museo del ciclismo del Ghisallo sarà ospite per incontrare gli appassionati Johan Museeuw, belga, campione del mondo a Lugano 1996 davanti allo svizzero Mauro Gianetti, che pure sarà presente all’incontro. Al termine è prevista una cena a base di Tocc (tipica pietanza bellagina) aperta anche agli appassionati. Chi volesse partecipare, può contattare il Museo al numero telefonico 031.965885.

  • Giro di Lombardia e Gran Fondo:  ciclismo d’alto livello sul Lario

    Giro di Lombardia e Gran Fondo: ciclismo d’alto livello sul Lario

    Partenza da Bergamo e gran finale sul lungolago di Como: ritorna il grande ciclismo sulle strade del Lario con uno tra gli eventi più famosi per chi ama lo sport del pedale.Il 13 ottobre, infatti, terminerà in piazza Cavour la 112esima edizione del Giro di Lombardia, presentata ieri mattina a Villa Olmo, la dimora che nei giorni della kermesse sarà la base logistica della gara organizzata da Rcs Sport.La “corsa delle foglie morte”, ultima “classica-monumento” della stagione, ricalca il percorso del 2017, con una modifica nel finale, dovuta alla chiusura della Valfresca.Tra gli intervenuti alla presentazione, Mauro Vegni, direttore ciclismo Rcs Sport, Stefano Allocchio, direttore di gara e Andrea Trabuio, di Rcs Active Team. Al loro fianco, l’assessore regionale allo sport Martina Cambiaghi e quello di Como, Marco Galli (che ha portato il saluto del primo cittadino Mario Landriscina, «forzatamente assente», è stato spiegato). Tra gli ospiti, il questore di Como, Giuseppe De Angelis.Il percorso del “Lombardia”, come detto, ricalca quello del 2017. Partenza da Bergamo, transito nel Lecchese e fasi decisive nel Comasco. La prima salita da affrontare nel Triangolo Lariano è quella del Ghisallo, il colle sacro dei ciclisti; subito dopo il durissimo Muro di Sormano. Superata la Colma si scenderà a Nesso per proseguire fino all’ingresso di Como dove verrà affrontato il colle di Civiglio.Al rientro in città nel 2017 si scalava la Valfresca verso San Fermo della Battaglia; ora, invece, per la frana che blocca la strada, si proseguirà da via Nino Bixio fino alla rotatoria di via Camozzi dove si incontrerà la discesa del percorso originario, via Bellinzona. Da qui l’arrivo, come lo scorso anno sul Lungo Lario Trento e Trieste e l’apoteosi in piazza Cavour: un traguardo dove in tempi recenti hanno trionfato assi del calibro di Paolo Bettini, Damiano Cunego, Philippe Gilbert e Vincenzo Nibali, primo nel 2015 e nel 2017. Di fatto la corsa sarà la rivincita del Mondiale di Innsbruck del 30 settembre.«Questo è uno degli eventi più belli di tutto il panorama ciclistico internazionale – ha detto Mauro Vegni – La sfida sarà su un percorso vario e impegnativo, che ha sempre premiato grandi campioni, con la conclusione sul Lago di Como, in posti che tutto il mondo ci invidia».Una manifestazione ad altissimo tasso di visibilità: «Ci saranno 185 Paesi collegati – ha aggiunto il direttore ciclismo di Rcs Sport – con una audience totale di 7,4 milioni di persone e grande evidenza anche attraverso i principali “social”».Il contratto firmato con Como e Bergamo vale solo per il 2018. Per l’anno prossimo si vedrà, anche perché nella città orobica sono previste le elezioni amministrative e in teoria chi subentrerà potrebbe anche non essere interessato. Per ora si naviga a vista con l’unico pensiero all’edizione del prossimo 13 ottobre.Il giorno dopo il “Lombardia” andrà invece in scena l’omonima Gran fondo, che scatterà da Como e si chiuderà a Civiglio, per non impattare troppo sulla città: a un mese dal via, gli iscritti sono già pari a quelli dello scorso anno, circa 1.400, con il 47% di stranieri. In queste ultime settimane ci sarà dunque un incremento, con numeri ancora più importanti.Ieri ne ha parlato Andrea Trabuio, responsabile Mass Events di Rcs Sport. «Le premesse sono molto buone e le iscrizioni sono ancora aperte – ha sottolineato – Siamo fiduciosi anche per questa competizione che avrà un impatto importante anche sotto il profilo delle presenze in città in quei giorni».Sull’importanza del “Lombardia” non solo da un punto di vista sportivo, ma anche per la promozione del territorio e del turismo si sono soffermati gli assessori Marco Galli e Martina Cambiaghi.Non ha nascosto la sua soddisfazione Paolo Frigerio, che con l’associazione CentoCantù coordina il comitato locale, che gestirà anche l’hospitality sulla motonave “Orione”, ancorata davanti a piazza Cavour. «Grazie a Rcs Sport e a Mauro Vegni, che ci ha dato fiducia e ancora una volta ha creduto nelle potenzialità di Como».Non mancheranno ulteriori eventi legati alla gara: dopo la corsa, alle 18.30, sempre a Como sarà ospitata la premiazione del Premio Vincenzo Torriani, con grandi nomi legati al ciclismo. Al venerdì, invece, al Museo del Ghisallo, è in programma un incontro con l’ex corridore Johan Museeuw, iridato ’96 a Lugano.

  • Giro di Lombardia: al via anche il comasco Davide Ballerini

    Giro di Lombardia: al via anche il comasco Davide Ballerini

    Si avvicina il Giro di Lombardia, la “classica” di ciclismo che sabato 13 ottobre vivrà il suo epilogo in piazza Cavour a Como. Al via anche il Professionista comasco Davide Ballerini, portacolori del team Androni-Sidermec, che è in un ottimo momento di forma. Pochi giorni fa ha infatti vinto il Trofeo Pantani a Cesenatico e il Trofeo Matteotti. Nella prossima stagione Ballerini passerà in una squadra top come il Team Astana.Ma al “Lombardia” potrebbe essere un protagonista, come spiega il suo attuale team manager Gianni Savio. «Ballerini ha talento, per forza di cose conosce bene le strade del “Lombardia” ed è in grande forma – afferma – Tutti elementi che contano, soprattutto in una gara così difficile che arriva alla fine della stagione».

  • Giro di Lombardia 2018, pronte due alternative per il percorso dopo la chiusura della ValFresca. Oggi incontro in Comune

    Giro di Lombardia 2018, pronte due alternative per il percorso dopo la chiusura della ValFresca. Oggi incontro in Comune

    Giovedì prossimo la presentazione ufficiale del Giro di Lombardia 2018, ieri, con la certezza della chiusura della Val Fresca, summit d’urgenza in Comune per decidere dove far passare i ciclisti.Al tavolo l’assessore allo Sport Marco Galli, quello al Turismo Simona Rossotti e Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport.Due ore di confronto per superare di slancio le difficoltà di sostituire, a pochi giorni dal via, uno dei passaggi potenzialmente decisivi del Lombardia.

    «In effetti è necessario trovare un’alternativa altrettanto valida – spiega Mauro Vegni – E dobbiamo farlo nel minor tempo possibili. Questo per dare la possibilità ai ciclisti di capire come si modificherà il tracciato. Da professionisti infatti tutti avranno già elaborato strategie di gara da adottare tenendo ovviamente in considerazione la ValFresca, quale possibile trampolino di lancio, ad esempio. Ecco perchè è indispensabile dare lor immediata notizia dei mutamenti». E sul tavolo ci sono due alternative percorribili per la gara ormai imminente. Una, che manterrebbe inalterata la “durezza” del Giro di Lombardia dovrebbe prevedere di imboccare la salita di via Cardano – sempre nelle zone circostanti senza dunque stravolgere il percorso e lunga quanto la ValFresca- per poi ricollegarsi al tracciato e andare verso la chiusura. Una salita che presenta tratti al 10% di pendenza. La seconda ipotesi che però sarebbe molto meno spettacolare benchè più semplice ai fini dell’organizzazione della gara e della gestione, prevederebbe invece di imboccare via Bixio per poi scendere da via Bellinzona e andare all’arrivo. Adesso i due progetti sarebbero in mano agli organizzatori che dovranno decidere nei prossimi giorni, prima della presentazione ufficiale della gara prevista la prossima settimana.La presenza di Mauro Vegni in città ha ovviamente anche riportato d’attualità la possibilità – decisamente concreta – di veder tornare il Giro d’Italia a Como.«L’opzione è sempre sul tavolo. Ne stiamo parlando per capire le reali possibilità di fare tappa in città – ha ribadito il direttore Vegni – manca ancora del tempo alla presentazione ufficiale del prossimo Giro d’Italia e quindi tutto è ancora in fase di attenta analisi e definizione. Oggi però ci siamo necessariamente concentrati sui problemi di percorso dell’imminente giro di Lombardia che vanno risolti tempestivamente».