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  • I mitici Decibel a Biasca il 31 agosto

    I mitici Decibel a Biasca il 31 agosto

    1974, Milano: in un deposito di pellami quattro ragazzi tra i 15 e i 17 anni passano i pomeriggi a suonare. Silvio Capeccia ed Enrico Ruggeri amano la stessa musica, Lou Reed, Bowie, i Roxy Music. Dopo tre anni, Enrico viene travolto dal ciclone punk e fonda una nuova band che chiama Decibel. Nel 1980 sbarcano nella Città dei Fiori con Contessa, poi inclusa nell’album Vivo da re. Il successo di critica e di pubblico è travolgente ed Enrico continuerà da solo. Ma i ragazzi non si perdono mai di vista, tanto che insieme partecipano all’ultima edizione del Festival di Sanremo con il brano Lettera dal Duca. Enrico Ruggeri e i suoi Decibel saranno in concerto il 31 agosto a Biasca, Canton Ticino, in piazza Centrale.  Inizio concerto alle 21,  prezzo del biglietto in prevendita 32 franchi, prezzo alla cassa serale 39 franchi.Prevendita:biglietteria.ch.

  • Al Dariosauro i migranti e lo scontro tra Lega e sindaci

    Al Dariosauro i migranti e lo scontro tra Lega e sindaci

    Lo scontro tra i sindaci e il ministro dell’Interno sui migranti cresce di ora in ora. Mentre sono già tre le Regioni che hanno deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il decreto Salvini.

    Il tema dei migranti continua a tenere banco. E a dividere l’opinione pubblica.

    Se ne parla stasera alDariosauro, trasmissione condotta dal giornalista delCorriere di ComoDario Campionee in onda suEspansione Tva partire dalle 21.20. Ospite in studio il sindaco leghista di Ceriano Laghetto,Dante Cattaneo.

    Come sempre protagonista sarà il pubblico che potrà intervenire in diretta chiamando il numero031.3300655o inviando messaggiWhatsAppal numero335.7084396. Sui canali social è anche attivo l’hashtag#dariosauro.

  • I live di De Sfroos partono da Lecco

    I live di De Sfroos partono da Lecco

    Sabato 29 dicembre ripartirà il viaggio live del cantautore e scrittore Davide Van De Sfroos (foto): sarà in concerto al Teatro Cenacolo Francescano di Lecco per la prima data del “Tour de nocc”, il nuovo tour teatrale che vedrà in scaletta, oltre ai brani più famosi del suo repertorio in veste totalmente rivisitata, alcune ballate inedite mai eseguite prima. L’artista darà vita ad un grande e unico spettacolo in grado di ricreare una suggestiva atmosfera teatrale notturna con sfumature swing e jazz.

  • I giudici confermano l’assoluzione per gli ex vertici della Ca’ d’Industria

    I giudici confermano l’assoluzione per gli ex vertici della Ca’ d’Industria

    Assolti anche in Appello i quattro imputati, accusati di turbativa d’asta e peculato, per la vicenda della gara per l’assegnazione a un’azienda esterna del servizio di ristorazione della Ca’ d’Industria. Il collegio del Tribunale di Milano ha confermato la sentenza di primo grado – assoluzione per tutti gli imputati – contro la quale aveva presentato ricorso il pubblico ministero Mariano Fadda.Nel processo d’appello, l’accusa ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado e alla richiesta si sono associate le difese. Al termine di una camera di consiglio durata poco più di un’ora è arrivata la sentenza, con l’assoluzione per tutti gli imputati. Ca’ d’Industria si è costituita parte civile. Gli imputati erano accusati di aver sottratto quasi 900mila euro alla Fondazione Ca’ d’Industria nella procedura di gara per l’assegnazione all’esterno della mensa. Servizio finito nelle mani della società milanese Fms. Sotto accusa erano finiti Domenico Pellegrino, ex presidente della casa di riposo, Mario Peloia e Flavia Farina, consiglieri di amministrazione nonché componenti della speciale commissione istituita per valutare le offerte e William Fabbro, amministratore della Fms. Per l’accusa, gli imputati avrebbero favorito la Fms, anche se la società non aveva presentato l’offerta più vantaggiosa. Questa scelta avrebbe portato ad un aumento dei costi per Ca’ d’Industria.Accuse non recepite dai giudici, che hanno assolto gli imputati a Como, in primo grado e ora anche in appello.

  • I genitori “numerati” tornano padre e madre

    I genitori “numerati” tornano padre e madre

    di Agostino Clerici

    Corsi e ricorsi. Anche la fredda burocrazia ha un’anima, una sorta di filosofia o etica di riferimento, che ispira il legislatore. Cambia l’orientamento, si modificano le disposizioni. La questione della firma sui documenti o sui moduli era rimasta ferma per decenni ad una formula, che conosco bene sin dalla mia infanzia: «Firma del padre (o di chi ne fa le veci)». Poi la parola “padre” (con l’aggiunta di “madre”) era stata sostituita con “genitore” (o “genitori”) ed era venuto meno ciò che stava tra parentesi. Ad un certo punto alla formula classica – visto l’evolversi velocissimo dei costumi e delle leggi – ci si vide costretti ad una aggiunta: «Nel caso di genitori separati/divorziati è prevista la firma di entrambi i genitori». Prodromo ad un ulteriore “aggiornamento della terminologia parentale”, con il famoso “genitore 1” e “genitore 2” che tanto ha fatto discutere.

    Proviamo a disquisire sulla parola “genitore”. Essa viene a sostituire i termini “padre” e “madre”, considerati portatori di una chiara (e forse imbarazzante) differenza sessuale, che viene così ridotta ad una mera funzione svolta da due persone, il “genitore 1” e il “genitore 2”. L’etimologia pare a prima vista univoca: “genitore” deriva da un verbo latino (geno) e prima ancora greco (gennao), che indica l’azione del generare, del procreare, del dare la vita, in una accezione biologica. C’è addirittura un termine femminile caduto un po’ in disuso – “genitrice” – che ha lo stesso significato.

    In un senso lato, però, la parola “genitore” va oltre la sfera biologica, identificando una “genitorialità sociale” (concetto e parola che nel vocabolario Treccani entra tra i neologismi solo nel 2008) che allarga la prospettiva sulla conseguenza del generare, che è l’allevare, il crescere, l’educare, il curare, azioni che rientrano, più che nel “dare alla luce”, nel variegato mondo del “dare la luce”. E qui la parola genitore s’avvicina molto al significato che è meglio espresso dai termini “padre” e “madre”, più consoni ad indicare un’azione che si prolunga nel tempo, e non puntuale come l’atto generativo biologico. Ci può essere un padre che non è genitore, magari proprio perché c’è stato un genitore che non ha saputo o voluto essere padre.

    È di questi giorni la notizia che dalla carta d’identità dei minorenni dovrebbe presto sparire la dicitura «genitori», sostituita da «madre» e «padre». Il cambiamento, voluto fortemente dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, è già stato approvato dal ministero della Pubblica amministrazione e da quello dell’Economia e delle finanze e attende il via libera dal Garante della privacy. È vero che, nell’epoca in cui si danno più combinazioni tra donazione di sperma e utero in affitto, 1 e 2 rischiavano di essere troppo pochi per garantire che tutte le possibili genitorialità naturali e sociali entrassero in gioco. È pure vero che “padre” – “madre” suona indubbiamente meglio rispetto all’asettico “genitore 1” – “genitore 2”. Speriamo, però, che tutto non si risolva solo in un cambiamento di vocabolario. Firmare come padre e madre è soprattutto un’assunzione di responsabilità più grande.

  • I fratelli Taviani nel ricordo di Gavino Ledda

    I fratelli Taviani nel ricordo di Gavino Ledda

    «I primi dieci minuti del film, quando mio padre Abramo mi strappa dalla scuola elementare per impormi un destino da pastore analfabeta, sono quelli in cui mi riconosco. I registi mi hanno voluto come personaggio in carne ed ossa nel film per dare più realismo alla storia».Così nella sua casa di Siligo in Sardegna, a pochi metri da quella in cui è nato, Gavino Ledda, 80 anni a dicembre, ricorda il film dei Taviani Padre padrone, tratto dal suo libro omonimo e autobiografico del 1975. Sino ai 20 anni faceva il pastore, poi il riscatto: diede forma a questo capolavoro della letteratura mondiale tradotto in 47 lingue.

    Domani alle 21.30 Paolo Taviani è a Locarno, dove riceve un riconoscimento nell’ambito della 71° festival del cinemanella sezione “Histoire(s) du cinéma”. E il 9 agosto ci sarà la proiezione, domani alle 16.30, del film Good Morning Babilonia (1987, versione restaurata dalla Cineteca nazionale e dall’Istituto Luce), interpretato fra gli altri dall’attrice di radici comasche Greta Scacchi. Ledda così rende omaggio, dalla sua Sardegna, ai Taviani e ricorda con affetto il fratello di Paolo, Vittorio, scomparso lo scorso aprile. «Del film mi ha sempre convinto molto l’interpretazione di Omero Antonutti nel ruolo del mio genitore, “padre padrone” appunto. I Taviani mi vennero a trovare a Firenze, durante una delle presentazioni del romanzo, e da lì iniziò il lavoro sulla sceneggiatura. Ma oggi vorrei riscriverlo totalmente, il libro. Gli editori avrebbero voluto intervenirvi non poco, ma all’epoca mi ribellai. E oggi userei proprio quella nuova parola, che chiamo “pluripatente” o “totipatente” o “elettromagnetica” e cioè capace di parlare a 360 gradi e di comunicare anche il linguaggio della scienza, a cui lavoro da quarant’anni. Avrei potuto laurearmi anche in fisica, dato che i miei interessi andavano da quella parte e non si fermavano alla lingua “euclidea” con cui ho scritto il libro la prima volta. Aspiro a una parola capace di dire fino in fondo lo spirito del creato, il soffio vitale che lo genera».Ledda ha impiegato i risparmi – oggi vive con la legge Bacchelli – per dar vita a un orto botanico con querce da sughero, lecci, corbezzoli, lentischi, a pochi chilometri da Siligo – dove ora si appresta a riacquistare di fronte al notaio la casa dove è nato ed è nata la storia di Padre padrone. Nel podere dove fu pastore, ora tiene lezioni per spiegare come nasce la sua nuova lingua “elettromagnetica”. Ospite nel 2012 del liceo Volta di Como lanciò ai lariani la proposta di adottare questo parco. E l’articolo del “Corriere di Como” che documentò l’offerta è ancora sul suo sito Internet.Lorenzo Morandotti

  • I disegnatori comaschi Villa e Piccinelli alla Fiera del fumetto di Lugano

    I disegnatori comaschi Villa e Piccinelli alla Fiera del fumetto di Lugano

    Le copertine diTexin grande formato, esposte all’esterno del Palazzo dei congressi. E una mostra antologica dedicata aLupo Alberto, il personaggio più famoso nato dalla matita diSilver.

    C’è anche questo – ma non solo – all’ottava edizione dellaFiera del Fumetto di Lugano, in programma dal 28 al 30 settembre prossimi.

    Come sempre, ai visitatori della fiera sarà regalato un fumetto inedito disegnato quest’anno proprio daGuido Silvestri, alias Silver, che ha pensato a una trama alla Sherlock Holmes, imperniata su un simbolo che più svizzero non si può: il formaggio Emmental. Un caso difficile, di cui naturalmente si occuperanno Lupo Alberto e il suo compliceEnrico la Talpa.

    Tra gli ospiti che si potranno incontrare in fiera, oltre a Silver, il comascoClaudio Villa(copertinista diDylan DogeTex),Lucio Filippucci, disegnatore di punta diMartin Mystère,Giovanni Ticci,Gigi Cavenago, copertinista ufficiale diDylan Dog, l’altro comascoAlessandro Piccinelli, copertinista diZagoreGiorgio Cavazzano, uno dei grandi maestri Disney italiani, autore del manifesto della fiera di quest’anno.

    Hanno annunciato la loro prensenza anche altri importanti firme del fumetto italiano qualiTanino Liberatore,Alfredo Castelli,Altan,Boban Pesov,Don Alemanno,Tino AdamoeMarina Sanfelice.

    Non mancheranno ovviamente i fumettisti ticinesi:Johnny Pagani,Samuele FrascaeSimona Meisser.

    Nei giorni della fiera è prevista anche una conferenza diMichele Pazienza, il quale parlerà del fratelloAndreaa trent’anni dalla morte.

    Ulteriori informazioni sulsitodella manifestazione.

  • I detenuti del Bassone s’innamorano di Platone

    I detenuti del Bassone s’innamorano di Platone

    I commenti al “Simposio” letti alla Feltrinelli domani pomeriggio

    “Amore” è il più antico o il più giovane tra gli Dèi? Ha sempre una doppia faccia (divina e volgare)? Riguarda tutti gli esseri viventi e non solo l’uomo? Sono alcuni temi che il filosofo Platone tratta nel “Simposio”, il suo dialogo più noto oltre che, letterariamente, più bello. Un capolavoro della filosofia che ha posto le basi di tutti i discorsi sull’amore dal V secolo a.C. a quelli a seguire. Questo immortale saggio della classicità è un tentativo di definire l’amore in tutte le sue accezioni e al di là dei pregiudizi; i miti raccontati, le opinioni dei dialoganti e quella di Platone sono ancora oggi uno spunto di riflessione e una sfida a una comprensione non superficiale dell’amore. Una sfida in cui si sono cimentati anche alcuni detenuti della Casa circondariale di Como, nell’ambito dell’iniziativa “I classici dentro e fuori”, organizzata dall’associazione Bottega Volante.

    I loro commenti al “Simposio” verranno letti alla libreria Feltrinelli domani alle 18, nel corso di una pubblica “chiacchierata filosofica” sull’amore a partire dal “Simposio”. Dopo la pausa di agosto le “impressioni di lettura tra liberi e reclusi” torneranno il 10 settembre con Björn Larsson e il suo “La vera storia del pirata Long John Silver”.

  • I destini incrociati del Como di B. Ghezzal verso l’Isola dei Famosi, Scuffet in Turchia, Barella la star

    I destini incrociati del Como di B. Ghezzal verso l’Isola dei Famosi, Scuffet in Turchia, Barella la star

    Uno sta per andare all’Isola del Famosi (Ghezzal); un altro ha firmato per una squadra turca (Scuffet); c’è poi chi è uno dei protagonisti del mercato, conteso dalle più grandi società (Barella).È curioso vedere come in questi giorni alcuni giocatori del Como 2015-2016 – che giocò in serie B chiudendo con una amara retrocessione – siano saliti agli onori delle cronache, non soltanto per questioni sportive. Tre i nomi più gettonati, i già citati Abdelkader Mohamed Ghezzal (nella foto), Simone Scuffet e Nicolò Barella.Il caso più curioso è quello di Ghezzal, ex attaccante, oggi procuratore, che sul Lario, più che per le prestazioni in campo, è ricordato per le immagini dei social a feste ed eventi mondani. Comprese alcune uscite dopo le sconfitte degli azzurri, che all’epoca fecero irritare non poco i tifosi lariani.Il 35enne franco-algerino rientra infatti nella rosa dei “papabili” per andare all’Isola dei Famosi, il programma di Canale 5, condotto da Alessia Marcuzzi, che partirà tra una settimana, giovedì 24 gennaio.Il portiere Simone Scuffet, invece, è andato a giocare in Turchia, nella formazione del Kasimpasa, che magari non è un nome noto a livello internazionale, ma che in campionato è in lotta per un posto nella Champions League. E nei commenti di questi giorni si continua a parlare della carriera di questo giocatore, la cui famiglia rifiutò il trasferimento all’Atletico Madrid (contratto di 5 anni a 900mila euro a stagione) per fargli proseguire gli studi in Italia. Dal Como in poi sono state però più le delusioni che le gioie per il portiere 23enne.Ha invece sempre più estimatori Nicolò Barella, centrocampista 22enne che è conteso da Chelsea, Roma, Inter e Napoli ed è valutato come un punto fisso della Nazionale del futuro. Sul Lario arrivò a stagione iniziata e fece intravedere quelle qualità che attualmente lo pongono come uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano, anche se poi pure lui finì nel marasma generale di una stagione deludente.Un Como in cui c’erano in teoria tanti elementi che, in prospettiva, parevano destinati a una carriera importante, ma che poi hanno deluso le aspettative. Le eccezioni sono il centrocampista Daniel Bessa, ora al Genoa e Simone Andrea Ganz che, pur tra alti e bassi, gioca in serie B nell’Ascoli. Merita una citazione anche l’albanese Migjen Basha, che poi disputò gli Europei 2016 ed ora è al Larissa, in Grecia, allenato da Gianluca Festa, uno dei tre mister di quella stagione azzurra. Gli altri furono Carlo Sabatini (adesso alla Primavera del Genoa) e Stefano Cuoghi, poi protagonista di una sfortunata esperienza al Lecco, con un doppio esonero, tra risultati non positivi e problemi economici del club bluceleste.

  • I comaschi raccontano l’Asilo Sant’Elia

    I comaschi raccontano l’Asilo Sant’Elia

    Sabato 22 settembre a partire dalle 16,30 nella Pinacoteca civica di Como si terrà “Ieri oggi e domani. L’Asilo Sant’Elia raccontato da voi”, un evento organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como in collaborazione con l’associazione Luminanda e Olo creative farm, nell’ambito della mostra “Giuseppe Terragni per i bambini: l’Asilo Sant’Elia (allestita in Pinacoteca fino al 4 novembre).

    L’iniziativa è stata pensata per restituire alla cittadinanza ricordi e testimonianze di chi ha vissuto l’asilo in prima persona, proponendo ai visitatori una modalità di fruizione partecipata della mostra. In particolare, l’asilo e la sua storia saranno raccontati attraverso la proiezione di un video-racconto, un laboratorio per bambini e una visita guidata per tutte le età.

    Il video-racconto che verrà proiettato è stato realizzato con i materiali raccolti e i racconti di chi ha frequentato l’asilo. I ricordi personali e privati acquisiscono in questo contesto un valore collettivo anche al di fuori dello spazio fisico e architettonico dell’Asilo, e si trasformano in preziosa memoria sia per il singolo che per la comunità.

    Durante il pomeriggio di sabato inoltre verrà proposto un laboratorio gratuito (info e prenotazioni: tel. 338 7258128) per bambini dai 3 ai 6 anni dal titolo “Taglio, incollo e creo: il mio Asilo Sant’Elia”, nel quale i bambini realizzeranno un collage a partire dalla locandina della mostra (una composizione realizzata da Giuseppe Terragni per rappresentare l’Asilo Sant’Elia), giocando con la fantasia e armati di carta, forbici, colla e colori.

    Contestualmente al laboratorio, la curatrice Roberta Lietti accompagnerà i presenti in una visita guidata della mostra.