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  • Pozzuoli vince il premio “Arte 2011”

    FOTOGRAFIAAndrea Pozzuoli, giovane ma già affermato fotografo comasco, ha vinto il premio “Arte 2011” della prestigiosa  rivista “Arte” edita da Cairo. Le sue foto rimarranno esposte al Palazzo della Permanente di Milano dal 28 ottobre al 1° novembre prossimi, sempre in occasione del premio.

  • Carimate, incendio in un’azienda agricola

    Carimate, incendio in un’azienda agricola

    Un centinaio di rotoballe di fieno in fiamme e cinque squadre dei vigili del fuoco in azione dal primo pomeriggio.

    Questo il primo bilancio dell’incendio in un’azienda agricola a Carimate, in via Villa Calvi.

    Nel fienile, nel quale erano immagazzinate le rotoballe, per cause ancora da chiarire è scoppiato un incendio. Per spegnere le fiamme, che si sono propagate molto rapidamente, sono intervenute cinque squadre dei comandi dei vigili del fuoco di Como e Milano. Fortunatamente, non si sono registrati feriti né intossicati.

  • Maria Meroni: «Ricordate mio fratello Luigino solo per le cose belle»

    Maria Meroni: «Ricordate mio fratello Luigino solo per le cose belle»

    «Ogni tanto mi fermo, guardo la sua foto che ho in casa e gli dico… Luigino, sei il mio tormento». Maria, sorella di Luigi “Gigi” Meroni è persona molto schiva. Ma, dopo la scomparsa dell’altro fratello Celestino, è lei la testimone della vita della “Farfalla granata”. E per questo motivo quasi quotidianamente non mancano sono impegni, richieste di interviste, inviti. Da qui, l’esclamazione «sei il mio tormento».

    Domani saranno 50 anni dalla scomparsa di Meroni. Il 15 ottobre del 1967 l’allora calciatore del Torino, nato a Como il 24 febbraio del 1943, morì, investito da un’auto, mentre stava attraversando Corso Umberto nel capoluogo piemontese. E per Maria Meroni sono giorni di ricordi. «Ho due sensazioni contrastanti fra loro – spiega – dal piacere nel vedere tante persone che ricordano Luigino con affetto, al dolore per tutto quello che è successo».

    La sorella dello sfortunato giocatore tiene a sottolineare: «Dopo queste doverose celebrazioni vorrei defilarmi – aggiunge – Parteciperò volentieri alle iniziative che sono state organizzate, ma poi, dopo lunedì, preferisco tornare nell’ombra». Lunedì, non è un caso, perché in città arriva per una serata di ricordo Nando Dalla Chiesa, che con il suo libro “La farfalla granata”, pubblicato nel 1995, fece di nuovo tornare i riflettori sul giocatore e sul personaggio. Perché Meroni, oltre ad essere stato un grande talento con le maglia di Como, Genoa e Torino, fu anche un uomo fuori dagli schemi, almeno per l’epoca. Amava i suoi capelli lunghi, che i suoi allenatori tanto odiavano: Edmondo Fabbri, commissario tecnico della Nazionale dal ’62 al ’66, minacciò di non convocarlo se non se li fosse tagliati.

    Meroni vestiva come i Beatles e che amava i libri e la pittura, un calciatore “beat” che con la sua schiettezza e i suoi basettoni divenne per i tifosi un vero e proprio esempio da imitare. Indimenticabile l’episodio della gallina al guinzaglio, con cui passeggiava nel centro di Como. Ma, per gli appassionati di calcio, rimane altrettanto indimenticabile il gol San Siro del 12 marzo del 1967: un fantastico pallonetto che superò il portiere dell’Inter Giuliano Sarti (con il Torino che vinse per 2-1). Bellissimo rivederlo ancora oggi.

    E in molti sono convinti che se fosse stato schierato in quella partita, l’Italia avrebbe evitato la figuraccia dell’eliminazione con la Corea del Nord ai Mondiali del 1966 in Inghilterra. Per i suoi disaccordi con già citato c.t. Fabbri, Meroni in quella rassegna iridata scese in campo soltanto contro l’Unione Sovietica. A suo fratello Celestino, che voleva partire per la Gran Bretagna, consigliò di stare a casa: «Fabbri non mi farà giocare» disse.

    Al ritorno da quella spedizione lo stesso Meroni fu contestato dai tifosi italiani, a pari degli altri azzurri. «Avevamo gente che urlava anche qui, sotto casa – conferma Maria Meroni – Ma vivevamo quel momento con un certo distacco. La nostra è una famiglia particolare: siamo sempre stati molto uniti, nelle cose belle e nel dolore». E ora la sorella, che come detto intende defilarsi dopo queste celebrazioni per tutti, appassionati e addetti ai lavori, manda un messaggio: «Di mio fratello ricordate le cose belle, quello che ha fatto in campo, come era, la sua passione per l’arte, il suo essere estroso, i gol, il carattere – conclude – Mi piacerebbe non vedere più le persone indugiare su aspetti tragici e altre vicende negative, su cui non voglio soffermarmi, che ci sono state dopo la sua scomparsa»

  • Il matrimonio indiano al Balbianello

    Il matrimonio indiano al Balbianello

    Il “sì” è arrivato sulle rive del Lago di Como. Due degli attori indiani più amati di Bollywood, Ranveer Singh e Deepika Padukone, hanno celebrato ieri a Villa del Balbianello, a Lenno di Tremezzina, la prima parte del loro matrimonio.

    Una doppia celebrazione, che rispetta le tradizioni delle comunità di origine di Ranveer e Deepika. Per sfuggire agli obbiettivi dei paparazzi accorsi per immortalare l’evento, gli ospiti sono arrivati in Villa in barca via lago. Alcune immagini sono comunque rimbalzate su Instagram: basta mettere sul social gli hashtag giusti e il gioco è fatto.

  • Violenza sessuale su minore, condannato ex animatore parrocchiale

    Sentenza confermata in Appello per un uomo di 36 anni, la vittima ne aveva tredici

    Una triste storia di violenza su un minore sul Lario che riemerge da un’aula della Corte di Appello di Milano.È stato portato in carcere, al “Bassone” di Como, l’ex animatore di un centro estivo parrocchiale. Si tratta di un 36enne comasco, condannato anche in secondo grado a tre anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata nei confronti di un minore, all’epoca dei fatti tredicenne.Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri dopo la lettura della sentenza da parte del giudice. Gli episodi contestati al 36enne risalgono a quattro anni fa, il 2014.Fu la madre del ragazzino che frequentava la parrocchia a denunciare ai militari che il figlio era vittima di molestie a sfondo sessuale.Immediata l’apertura dell’inchiesta, con i carabinieri, nel corso di alcune perquisizioni avevano trovato all’indagato dei supporti informatici contenenti materiale pedopornografico.L’ex animatore della parrocchia era stato così condannato in primo grado dal Tribunale di Como a tre anni e sei mesi.L’uomo era ricorso con i suoi avvocati in Appello contro la sentenza, ma si è visto confermare la condanna anche nel secondo grado di giudizio.Così i carabinieri hanno fatto scattare il provvedimento di esecuzione della pena all’interno del carcere del Bassone.

  • Buco del Piombo, sito inaccessibile

    Buco del Piombo, sito inaccessibile

    Il Buco del Piombo di Erba è un luogo magnetico. Ma inaccessibile. È un’imponente caverna giurassica che si snoda nella roccia calcarea del complesso carsico dell’Alpe Turati. L’ingresso, paragonabile per dimensioni al Duomo di Milano, misura circa 45 metri di altezza per 38 di larghezza. Un tempo meta di numerosi visitatori, è chiuso dal 2011.«Una storia che meriterebbe un romanzo», dice il sindaco della città briantea Veronica Airoldi. Il Comune di Erba è proprietario del mappale su cui insiste l’area di accesso, mentre a due privati, le famiglie Sossnovsky e Masciadri, appartiene il sito, che costituisce uno tra i fenomeni carsici più importanti presenti in Lombardia.A suo tempo la chiusura era stata stabilita da un’ordinanza, tuttora in vigore, dell’allora sindaco di Erba, Marcella Tili, dopo i crolli verificatisi all’interno della grotta. «Si era staccato un blocco di roccia grande quanto un’auto, a causa dell’erosione provocata dall’umidità», dice la presidente del Museo Buco del Piombo, Camilla Sossnovsky, proprietaria di parte della grotta. Ci sono state riunioni tra proprietari e Comune nel corso del tempo per cercare di chiarire la questione e riaprire il sito. Ma Airoldi vede la questione «irrisolvibile per la particolare conformazione della montagna», poiché «la perizia di un geologo che attesta la criticità dell’area di accesso, richiesta dalla precedente amministrazione locale, ha indotto il Comune a non revocare il divieto».«Il nostro sito Internet segnala il Buco del Piombo inaccessibile – dice Camilla Sossnovsky – ma pare che altri siti non diano l’informazione e così spesso ci troviamo costretti ad allontanare gitanti in cerca di frescura che si avventurano nella zona. a loro rischio e pericolo». «È un peccato – conclude Veronica Airoldi – perché è un luogo affascinante, ma non possiamo mettere in pericolo le persone».

  • Lavori in via Bixio, cantiere prorogato  fino al 18 luglio. Interventi sospesi nel fine settimana e polemiche

    Lavori in via Bixio, cantiere prorogato fino al 18 luglio. Interventi sospesi nel fine settimana e polemiche

    «Il disagio purtroppo dovrà proseguire». Ad annunciarlo senza giri di parole, in riferimento al caos provocato nei giorni scorsi dal cantiere per la posa della fibra ottica in via Nino Bixio, è l’assessore a Mobilità e Strade di Palazzo Cernezzi, Vincenzo Bella.Lunedì scorso lungo la via è infatti scattato il senso unico di marcia con direzione a salire da piazzale Santa Teresa a Largo Ceresio e quindi solo in uscita da Como e si sono registrate lunghe code e rallentamenti, soprattutto nelle prime ore del mattino. Non sono mancate le polemiche politiche, con gli interventi degli esponenti del Pd Barbara Cereghetti e Tommaso Legnani che avevano chiesto di proseguire i lavori durante la notte per evitare disagi alla viabilità urbana. Ma non è andata così.L’assessore Bella aveva replicato annunciando che il cantiere sarebbe terminato venerdì, ossia 48 ore fa, ma questo non è avvenuto. Ieri infatti la strada risultava libera, ma era solo un’illusione. I lavori non sono terminati nei tempi inizialmente stabiliti e l’azienda deputata a posare la fibra ottica, dopo la pausa del fine settimana, riaprirà il cantiere domani mattina. Sul sito del Comune di Como è stata pubblicata un’ordinanza dirigenziale che proroga la conclusione dei lavori fissata precedentemente a venerdì 13 luglio al prossimo mercoledì 18 luglio.

    «L’auspicio era quello di completare l’opera nel più breve tempo possibile – dice sempre l’assessore Bella – Evidentemente ci sono stati dei contrattempi che non hanno consentito di concludere i lavori secondo la programmazione stabilita, ma sono i dirigenti comunali ad occuparsi della questione e lunedì li sentirò per chiedere chiarimenti. Dopo la posa dei cavi, si procederà con l’asfaltatura della strada, che abbiamo intenzione di eseguire in orario notturno».

  • Menaggio, incidente nella galleria Loveno: statale Regina riaperta

    Menaggio, incidente nella galleria Loveno: statale Regina riaperta

    Incidente all’interno della galleria “Loveno”: la statale 340 dir “Regina” è stata riaperta. La strada era stata temporaneamente chiusa in corrispondenza del chilometro 29,260, nel territorio comunale di Menaggio, in provincia di Como.  Nell’incidente sono rimasti coinvolti due veicoli che si sono scontrati frontalmente nel tunnel.

  • Maltempo, una pianta si abbatte sul Cinema Astra di Como

    Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco questa mattina in provincia di Como per il maltempo. In particolare una squadra del comando è intervenuta stamattina intorno le 6.30 per la messa in sicurezza e il taglio di un albero che si è abbattuto sul cinema Astra, in viale Giulio Cesare, nel capoluogo.

  • Articolo senza titolo 34497

    La scarsità di piogge sta creando difficoltà ai principali laghi lombardi, in particolare al Lago di Como il cui abbassamento di livello, al di sotto delle condizioni ordinarie, iniziava a far temere per l’attracco ai pontili da parte dei battelli della navigazione. Una situazione “scomoda” su cui ieri sono intervenuti gli esponenti politici della Regione…