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Palazzo Cernezzi: Amelia Locatelli pronta a lasciare la giunta

© | La giunta di Mario Landriscina. Amelia Locatelli è la terza da sinistra

(da.c.) Medico e assessore. Due ruoli che non sempre si possono conciliare. Due lavori a «tempo pieno», tra i quali è complicato scegliere. Amelia Locatelli, entrata poco meno di un anno fa nella giunta del capoluogo lariano, medita di lasciare Palazzo Cernezzi. Le deleghe dell’assessore sono pesanti: Asili nido, Partecipazione, Politiche educative, Formazione, Rapporti con il Consiglio comunale, Assemblee di zona. Per seguire tutti i dossier aperti sul tavolo del Comune serve un tempo che la dottoressa Locatelli non ha o deve necessariamente sottrarre al suo mestiere di medico e al suo ruolo di dirigente sanitaria. «Ho un lavoro che mi piace e non voglio abbandonare – dice l’assessore – ma mi rendo conto che conciliare i due incarichi, quello politico e quello professionale, è faticoso». Amelia Locatelli ne ha parlato con il sindaco, del quale è collega ma soprattutto amica di lunga data. «È chiaro che di una cosa così importante non potevo che discuterne in primo luogo con Mario Landriscina. Credo che nessuno, più di lui, possa comprendere le mie difficoltà».

L’assessore ritorna al momento della campagna elettorale e della corsa verso il governo di Palazzo Cernezzi. «Ho partecipato con molto entusiasmo, senza nemmeno pensare a una possibile elezione. Ma ho sempre creduto che la candidatura di Mario Landriscina fosse una grande opportunità di crescita per la città». Proprio la fiducia e l’amicizia che legano sindaco e assessore sono i punti critici di questa situazione. Perché l’ipotesi che Locatelli lasci ha messo in allarme il primo cittadino. Landriscina sarebbe infatti costretto a trovare una sostituta senza avere la certezza di poter contare su una persona con caratteristiche simili a quelle della collega. «Mi rendo conto della delicatezza del contesto politico – ammette Amelia Locatelli – Resta il fatto che la coesistenza dei due incarichi è davvero complicata, sono lavori totalizzanti e talora difficili da conciliare. Penso ad esempio alla formazione continua e all’aggiornamento, che per un medico sono fondamentali».Riflessione e dialogo sono le due chiavi di questo momento complesso. Riflessione personale e dialogo con il sindaco. Qualunque cosa accada, dice l’assessore, «il dato più importante per me resta l’amicizia. A Mario non ho taciuto le mie difficoltà. Ci siamo dati un tempo di riflessione, poi stabiliremo insieme che cosa fare».

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