Il bilancio delle attività della questura di Como, tracciato in occasione del 169esimo anniversario della fondazione della polizia di Stato, risente inevitabilmente della situazione creata dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti restrizioni. Abbiamo incontrato il questore di Como, Giuseppe De Angelis, per fare il punto sulla situazione.Questore, siamo ancora in prima fila per i controlli delle norme anticontagio. Dove si riscontrano le maggiori criticità?«Devo dire che c’è un grande rispetto delle norme, se confrontiamo la situazione con il primo periodo della pandemia. I comaschi rispettano maggiormente le direttive che il governo emana e nei vari passaggi da zona gialla, arancione e rossa non hanno dimostrato grande voglia di trasgressione, anzi hanno dato prova di una grande solidarietà e spirito di sacrificio. Certo non allentiamo i controlli, non sono mancate chiusure di esercizi commerciali e sono state elevate contravvenzioni, ma è poca cosa rispetto alla grande quantità di cittadini che si adegua alle regole del gioco e le rispetta».La criminalità ha cambiato forma e sostanza nell’era Covid anche sul Lario.«I dati che abbiamo diffuso sono estremamente positivi e confermano un andamento già iniziato nel corso del 2019 – dice il questore di Como – il virus ha giocato un ruolo importante con le restrizioni che ha imposto, ma va detto che come forze dell’ordine siamo orgogliosi di avere reagito anche in un periodo così difficile a tutte le esigenze del territorio della provincia. Non è un caso che gli arresti siano aumentati rispetto allo scorso anno e questo significa che non abbiamo desistito sul fronte dei controlli e questo ci onora. Il nostro motto è “esserci sempre” e lo ribadiamo a ogni festa della polizia di Stato».Nei dati che avete diffuso c’è un reato che aumenta, ed è quello legato all’online.«Anche questo è un segno dei tempi, con l’aumento degli acquisti online che permette a molti comaschi di non uscire di casa. Invito a non cedere alla tentazione dell’acquisto particolarmente favorevole, dato che nessuno regala niente. Basta seguire le poche regole che la polizia postale diffonde periodicamente a salvaguardia dei cittadini nella rete».
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