Dopo mezzo secolo fa ancora discutere i comaschi l’installazione con panni stesi “Laundry” di Gianni Pettena, protagonista nel 1969 in piazza Duomo a Como nell’ambito della storica manifestazione d’arte “Campo Urbano”.Oggi l’iniziativa è stata replicata dalla manifestazione d’arteStreetscapegiunta all’ottava edizione. Con non poche polemiche sui social e fra la gente.Da noi interpellata sul tema, la Diocesi ha espresso disappunto: «Il Capitolo della Cattedrale è impegnato quotidianamente nel rendere il Duomo, sempre più vicino e fruibile nella ricchezza delle sue espressioni religiose, artistiche e architettoniche. Sforzi riconosciuti dalle migliaia di persone che varcano le sue soglie. Nella sola giornata di oggi si sono contati almeno duemila accessi. Questa mattina, diversi fedeli e turisti, entrando in Duomo, hanno fatto notare la presenza di una particolare installazione di arte moderna. Ci domandiamo quali criteri vengano seguiti nell’assegnazione degli spazi, intorno al Duomo, per manifestazioni artistiche, musicali e culturali e invitiamo a riflettere su come le iniziative riescano ad armonizzarsi con il contesto nel quale sono inserite, nel rispetto del patrimonio di storia, arte e fede esistente».«L’opera è stata segnalata ai passanti con un totem – ha commentato Michele Viganò, presidente diStreetscape– Nel ’68 fece discutere ed è bene che lo faccia anche oggi. Peccato che l’opera sia stata poi distrutta dai senzatetto che sostano sotto il Broletto».
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