PAPA PREVOST E IL SUO PIATTO PREFERITO: altro che pizza e spaghetti | A tavola tradisce l’Italia: se non lo mangia sono guai

Papa Leone XIV (Meta) corrieredicomo.it
Il primo Papa nordamericano nasconde una passione che sa di mare e spezie: un piatto peruviano che custodisce i suoi ricordi più cari.
Cosa può raccontare un piatto preferito della vita di un uomo? I gusti a tavola, a volte, possono significare più di mille parole.
Anche un pontefice, dietro l’austerità del suo ruolo, conserva gusti personali e legami profondi che parlano di viaggi, incontri e memorie.
Papa Leone XIV, primo nordamericano della storia della Chiesa, custodisce una passione culinaria che sorprende. Gusti e sapori che rivelano un capitolo speciale del suo percorso.
Il suo piatto preferito non è un piatto italiano, eppure sa di casa, amicizia e radici ritrovate. Per comprendere tutto questo devi sapere cosa ama mangiare il Papa.
Oltre la tavola italiana: una scelta sorprendente
Quando si pensa al Papa, viene spontaneo immaginarlo legato alle tradizioni della cultura italiana, fatta di pasta, pizza e sapori mediterranei. Eppure, dietro la figura solenne di Leone XIV, nato Robert Francis Prevost a Chicago e primo pontefice nordamericano della storia della Chiesa, si nasconde un gusto che rompe gli schemi.
Non tutti sanno che da giovane agostiniano partì in missione per il Perù, luogo in cui trascorse oltre vent’anni della sua vita. E fu proprio lì che il suo cuore trovò una passione che lo avrebbe accompagnato per sempre. Oltre all’amore per il prossimo e per i più deboli a cui si rivolse con dedizione, il giovane Prevost si innamorò del buon cibo e di un piatto in particolare.

Il profumo di mare e di memoria: i ricordi in tavola
Non si tratta di carbonara né di lasagne: il piatto prediletto di Papa Leone XIV è il ceviche, autentico emblema della cucina peruviana. Si tratta di pesce bianco crudo marinato nel succo di lime, con cipolla rossa, peperoncino, coriandolo e sale. Ma il vero segreto si cela nel leche de tigre, un brodo ottenuto dalle teste del pesce insieme a sedano, aglio, cipolla rossa e zenzero, che regala al piatto la sua intensità unica.
Per Papa Leone XIV non è solo una questione di gusto. Ogni volta che assapora un ceviche rivive il legame con la città di Chiclayo, dove ha vissuto a lungo, guidando comunità e condividendo con la gente il ritmo quotidiano della loro cultura. Il profumo degli agrumi, la freschezza del pesce appena pescato, le note pungenti del peperoncino riportano alla memoria giornate trascorse tra incontri pastorali e momenti di convivialità. Quel piatto è diventato per lui simbolo di appartenenza e di radici diverse che si intrecciano: il Nord America che gli ha dato i natali, l’Italia che oggi lo accoglie come pontefice e il Perù che gli ha regalato il sapore più caro della sua vita.