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Paratie, il cantiere verrà riaperto dopo l’estate

Paratie: qualcosa si muove, finalmente. Mentre il procedimento giudiziario fa il suo corso nelle aule del tribunale di Como, il cantiere è ancora desolatamente fermo.Una maxi opera iniziata e mai finita, nella peggiore tradizione italiana. Costi lievitati – 33 milioni di euro necessari al completamento – tempi infiniti, progetti e modifiche. La precedente amministrazione regionale della Lombardia aveva preso in carico l’opera dalla precedente amministrazione comunale di Como. In altre parole, ora Fontana (Regione) e Landriscina (Comune) si trovano a portare avanti il principale nodo irrisolto di Como.

Ancora pochi giorni e, finalmente, il Pirellone svelerà il progetto di completamento dell’eterna opera incompiuta di Como.L’appuntamento è fissato per lunedì 8 ottobre, quando l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori presenterà ufficialmente il “Progetto per la difesa della città di Como dalle esondazioni del lago”, predisposto su incarico della giunta regionale da Infrastrutture Lombarde Spa.

La conferenza stampa è in programma alle 16 nella sede di Como di Regione Lombardia, dopo un primo vertice istituzionale: dato però che le paratie sono un argomento molto sentito dall’intera cittadinanza, la sera alle 20.30 si terrà una presentazione pubblica in Biblioteca, sempre a Como. Una mezza giornata per spiegare a tutti il progetto, ma quando partiranno i lavori? Sul tema interviene il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi, raggiunto ieri al telefono ad Atene nel corso del suo viaggio istituzionale in Grecia.«Il cantiere partirà fra un anno», annuncia Fermi. «Dopo la presentazione, la Regione ha scelto di lasciare un po’ di tempo per le segnalazioni. Le proposte sono ben accette, non si tratta ancora di decisioni blindate e calate dall’alto – precisa Fermi – Detto questo non è neppure possibile stravolgere quello fatto fino a questo momento e, soprattutto, non si deve perdere questo treno, visto che Regione Lombardia fino a questo momento ha mantenuto fede al cronoprogramma stabilito».Attorno alla metà di novembre, quindi, ovvero un mese – quaranta giorni dopo la presentazione, il progetto diventerà definitivo. La Regione dovrà quindi andare in gara. Anche in questo caso i tempi del bando, internazionale, sono stabiliti per legge, così le opere dovrebbero partire subito dopo l’estate 2019.«Il cantiere ripartirà tra un anno – spiega il presidente del consiglio regionale ed esponente di Forza Italia – Non dobbiamo assolutamente perdere tempo. L’iter burocratico consentirà ad ogni modo anche di recepire le osservazioni presentate sul progetto della Regione».

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