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Paratie, tempi sempre più lunghi. Lucini: «Nessuna paura dell’inchiesta»

Duro attacco del sindaco ad alcuni consiglieri regionali del centrodestra«Nessuna paura» del nuovo troncone d’inchiesta sulle paratie. La consapevolezza che i tempi di riavvio del cantiere sono destinati ad allungarsi. E un giudizio senza appello su alcuni consiglieri regionali comaschi del centrodestra, i quali «sembrano fare il tifo contro ogni possibile soluzione del problema». Il sindaco di Como, Mario Lucini, riflette a voce alta all’indomani del nuovo blitz di finanza e Corte dei Conti in municipio.Giovedì mattina, senza troppo rumore, la magistratura

contabile ha inviato i propri ispettori a Palazzo Cernezzi per chiedere la documentazione relativa ai termini (e ai pagamenti) dell’accordo bonario con Sacaim. Una tranche da 2,9 milioni di euro liquidata soltanto pochi mesi fa.Una richiesta a orologeria, ha detto qualcuno. Giunta soltanto un paio di giorni dopo l’invio della perizia di variante in Regione. Che cosa ne pensa, sindaco?«Non so se sia stato a orologeria. In realtà, non sono particolarmente turbato dalla cosa. Non ho alcuna paura. Peraltro, mi è sembrato un passaggio diverso da quello precedente, che sicuramente era più approfondito. Credo che sia servito per un aggiornamento sulla situazione».Se però la Corte dei Conti apre una verifica dopo ciascun passaggio, siamo di fronte a una sorta di controllo preventivo. Non le pare?«Non lo so. Io sono convinto che si sia operato con il massimo raziocinio, anche in termini di riduzione dei costi per la pubblica amministrazione. Altre strade avrebbero comunque rischiato di compromettere in misura più significativa l’andamento dei costi del cantiere».Avete già nominato il collegio dei periti per decidere sulle riserve presentate da Sacaim?«No, è assolutamente prematuro. In sede di approvazione della perizia di variante le riserve saranno aggiornate e, probabilmente, cambiate anche in modo consistente. Non abbiamo nominato alcun perito. Questo percorso sarà avviato soltanto dopo l’approvazione della perizia di variante».I tempi, però, rischiano di allungarsi. Oltretutto bisognerà anche reperire fondi oggi non a bilancio.«Eventuali nuovi fondi vanno resi disponibili nel quadro economico dell’opera. Certamente non sono da impegnare nel bilancio di quest’anno, né in quello dell’anno prossimo. Per arrivare a definire che cosa inserire nel quadro economico bisognerà attendere le verifiche che faremo con la Regione Lombardia sulle modalità di finanziamento dell’opera».Ma i tempi della perizia, quali sono? È possibile accelerarli?«Personalmente, sto a quanto ho letto nel comunicato dall’assessore regionale al Territorio, Viviana Beccalossi».Metà novembre.«Questo ha detto. Poi, vediamo che cosa esce. Potrebbe essere una semplice approvazione e una condivisione del progetto. Oppure potrebbero esserci richieste e osservazioni. È difficile, oggi, ipotizzare un cronoprogramma».Senta, ma non la spaventa una tale incertezza sui tempi? E come si difende dalle accuse di chi le imputa lo stallo del cantiere?«Chiunque abbia un minimo di obiettività e di raziocinio sa che quanto accade è il riflesso di una pesantissima eredità del centrodestra. Non ho mai calcato su questo punto perché mi interessa soprattutto risolvere il problema».I suoi avversari la pensano diversamente. Sul reperimento delle risorse, ad esempio, alcuni consiglieri regionali hanno detto subito che Como deve fare da sé.«Guardi, tutto questo è sconfortante. La serietà del nostro percorso e la ricerca della condivisione degli obiettivi ha trovato pronti i vertici regionali: l’assessore Beccalossi e in misura maggiore il governatore Roberto Maroni, i quali non fanno delle paratie una questione di bandierine».Ma?«Ma alcuni consiglieri regionali sembrano quasi indispettiti di fronte alla decisione della giunta lombarda di investire nuove risorse sul progetto. Addirittura, si muovono apertamente contro questa possibilità. Mi sembra una cosa mai vista. Inaudita. Non capisco in che termini vogliano fare un lavoro a favore del territorio. Vedere qualcuno che sfrutta per piccole strumentalizzazioni politiche un problema così grave è un segnale sconfortante».

Da. C.

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