Per ora lo “scontro” si combatte a suon di carte. Planimetrie, rendering, costi e tempi per ripensare l’area di sosta in viale Varese mettono infatti a confronto due soggetti ben distinti. Da una parte la storica azienda Nessi e Majocchi, leader nel settore, che nelle settimane scorse ha avanzato un piano per aumentare i posti auto lungo il viale e ridisegnare il verde e nell’altro angolo del ring un gruppo formato da tre giovani ingegneri (Paolo Monza, Gianmarco Tavola e Davide Zizolfi), che hanno voluto dare il loro contributo sullo stesso tema, protocollando questa mattina in Comune un progetto per ripensare la zona. «Ma con delle differenze – ha spiegato uno dei tre ingegneri, Davide Zizolfi – Rispetto al piano della Nessi e Majocchi, il nostro prevede 14 stalli in più (99 contro 85). Abbiamo anche pensato a 16 posti per le moto». L’aumento degli stalli si otterrebbe tramite l’eliminazione dell’attuale marciapiede – e l’arretramento della siepe che oggi delimita il parco che corre sotto le mura – e la realizzazione, al suo posto, di nuovi parcheggi disposti a spina di pesce. L’accesso all’area di sosta resterebbe come quello attuale. Inoltre, altro elemento di distinzione, i costi. «La creazione dei nuovi parcheggi, l’illuminazione del parco, dotato di nuovi punti luce a Led in funzione nelle ore serali (utili per la sicurezza e per illuminare le mura), la riqualificazione dell’area verde e le installazioni esterne generiche (quali, a titolo di esempio, nuove panchine) costeranno 680mila euro», aggiunge l’ingegnere. L’intervento pertanto prevede un investimento da parte del Comune di Como (anche attraverso la società che gestisce la sosta, Como Servizi Urbani), inferiore a 1 milione di euro. la cifra che, anche in virtù dell’aumento degli stalli, sarebbe facilmente ammortizzabile in un tempo massimo di due anni. (per quanto riguarda il piano della Nessi e Majocchi uno dei punti ancora da verificare sarebbe la gestione dell’area all’azienda per 30 anni e l’eventualità di renderla a pagamento anche di notte). «Tale investimento appare sostenibile da parte del Comune di Como. Consegniamo questa proposta per dare un contributo fattivo per il miglioramento generale della città», chiude Zizolfi. Il pool dei tre ingegneri è dunque uscito allo scoperto prima della Nessi e Majocchi, oggi in Comune per illustrare il proprio piano.
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