Come mettere la parola fine a un accordo di programma che non la prevede? Come ripartire diversamente i fondi del parcheggio di un ospedale? Soprattutto come non gravare sulle tasche delle persone più fragili, pazienti e parenti di pazienti, oltre che personale sanitario, in gran parte costretti a raggiungere in auto l’ospedale che è stato costruito ben oltre i confini del capoluogo? SecondoMauro Antonelli, presidente provinciale dell’Unione Consumatori, ci sarebbero due strade percorribili, oltre naturalmente a quella politica.Quest’ultima, nonostante l’accordo raggiunto sulla mozione in consiglio provinciale, appare oggi decisamente in salita. Il sindaco di San Fermo, Pierluigi Mascetti, ha più volte spiegato di non aver alcuna intenzione di rinunciare ai benefici garantiti dall’accordo per il suo Comune.«Se dovesse saltare la trattativa politica – spiega Antonelli – si può sempre pensare di intraprendere quella legale».E come?«L’accordo di programma è una convenzione tra enti e si può comunque impugnare. Il primo principio che non quadra, dal punto di vista legale, è proprio l’eternità dell’accordo. Qualsiasi convenzione deve avere una durata limitata nel tempo».Durata che nel 2003, al momento di trovare al più presto una sede per il nuovo ospedale, nessuno ha abbastanza incredibilmente considerato.«Poi c’è anche una seconda questione, se si vuole più sottile, ma allo stesso tempo dirompente per rivedere l’accordo».Ovvero?«Qualsiasi Comune italiano, in materia di parcheggi, deve rispettare il codice della strada. L’articolo 7 spiega che i proventi dei parcheggi a pagamento devono essere destinati a: costruire e gestire nuovi parcheggi, migliorare il trasporto pubblico locale e la mobilità urbana. Ora, in questi dieci anni risulta che sono stati investiti milioni e milioni di euro per migliaia di nuovi parcheggi a San Fermo? Risultano decine di nuovi autobus acquistati ad uso dei residenti nel comune di cintura? Nuove strade? Se non sono stati fatti questi investimenti l’accordo è nullo. Il Comune di San Fermo deve rispondere dove sia stato investito, fino all’ultimo euro, generato dal gettito del parcheggio dell’ospedale Sant’Anna. Credo che nell’ambito di una trattativa questo fattore possa avere un peso determinante. Anche perché risulta piuttosto semplice ottenere la cifra che l’amministrazione del paese incassa ogni anno dalla sosta dell’ospedale», conclude Mauro Antonelli.
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