(ANSA) – PERUGIA, 24 APR – “Il coronavirus è anche peggio della guerra, perché è traditore. Non risparmia nessuno. Infetta anziani, giovani e donne, spero tanto che si trovi una terapia”: a dirlo è Francesco Stella, 96 anni, uno degli ultimi partigiani che durante la Seconda guerra mondiale combatterono per la liberazione dal nazifascismo. L’ANSA l’ha raggiunto nella sua casa di Foligno. Fisico asciutto, mente lucida e un po’ di timore per l’emergenza sanitaria che sta attanagliando il mondo. “Gli anni della guerra e anche quelli successivi non sono stati facili – ricorda ancora l’ex partigiano -, abbiamo patito pure la fame”. Il 25 aprile, per questo “ragazzo” della prima metà del secolo scorso, resta un giorno speciale. “Quel giorno finì tutto – sottolinea – e ritornammo alla vita, senza la Liberazione oggi non sarei qui, ma sarei stato fucilato. Col 25 aprile sono rinato un’altra volta”. Ai giovani suggerisce di “essere sereni” e ai governanti di “andare d’accordo e gestire le nazioni senza contraddizioni”.
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