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Parto indotto dalle botte del compagno. Il padre condannato a 13 anni di pena

Il dramma a Como nel 2008La bimba morì dopo 15 mesi di stenti: era nata di 480 grammiTredici anni di condanna con le accuse di maltrattamenti, lesioni personali e «morte come conseguenza di altro delitto». È la decisione presa ieri mattina dal collegio del Tribunale di Como a carico di un 36enne dello Sri Lanka residente (all’epoca dei fatti) in città.Già, perché nel frattempo l’uomo è scomparso nel nulla, prima in Svizzera, poi forse perché tornato in patria.

La storia è di quelle drammatiche che ha come vittime una mamma di 42 anni e la bambina che portava in grembo, nata prematura alla 23ª settimana in seguito alle percosse proprio di quel padre che ieri è stato pesantemente condannato.La piccola, di appena 480 grammi alla nascita, morì dopo 15 mesi di stenti.I fatti risalgono al periodo compreso tra il giugno e il settembre del 2008.Il 25 settembre nacque la bimba prematura che poi morì – nonostante le affettuose cure prestate dai medici della patologia neonatale del Sant’Anna – l’11 dicembre dell’anno successivo.La madre (affiancata dagli avvocati Miriam Antonaci, Jacopo Maioli e Andrea Oliva) aveva raccontato in udienza il proprio dramma: «Mi ricordo di una occasione in cui, incinta, comprai solo due bottiglie d’acqua perché di più pesavano – disse ai giudici – Mi picchiò, perché erano troppo poche e dicendo che volevo bere solo io». In un’altra occasione le botte arrivarono perché all’una di notte la donna non aveva preparato la cena per l’uomo che era rincasato a quell’ora.Agghiacciante quello che avvenne il 24 settembre 2008, la sera prima della nascita della piccola, in cui fu fatta dormire sul pianerottolo dopo essere stata picchiata e nonostante stesse iniziando ad avere perdite.Tanto che la mattina successiva fu una vicina di casa a portarla al pronto soccorso in ospedale. Sempre in aula, nel corso delle udienze, toccò ai consulenti della Procura confermare come la nascita prematura fosse stata causata dal forte stress fisico ed emotivo e come da subito si fosse intuito che le possibilità di sopravvivenza della neonata erano ampiamente compromesse. Il processo è poi arrivato alle conclusioni e alla condanna di ieri per il padre violento che nel frattempo, come detto, è scomparso nel nulla.Il Collegio ha disposto anche una provvisionale da 100mila euro a carico del papà, in attesa di una futura e completa definizione del risarcimento di fronte al giudice civile.

Mauro Peverelli

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