Si torna a parlare del caso Patria, il piroscafo storico varato nel 1926 e da anni ormeggiato a Villa Olmo, preda del degrado. «Speriamo si trovi il vaccino contro il Covid-19, così torneranno sul Lario i turisti americani, russi e cinesi su cui contiamo per crociere di lusso a cinque stelle sul battello».Parola di Enrico Guggiari, che con Giorgio Porta guida la Como Lake Steamship Company Snc, società vincitrice del bando per la gestione dello storico natante. Sulla vicenda si era aperto uno spiraglio in novembre, con la attesa autorizzazione dalla Soprintendenza all’«uso individuale del bene». L’atto autorizzava la Provincia di Como, ente proprietario del natante, a concederne l’uso alla Como Lake Steamship Company Snc. Ma poi è arrivato il Covid-19 e si deve ancora passare dal progetto di massima al progetto esecutivo.In settimana la società che vuole trasformare il Patria in albergo galleggiante per ricchi ha incontrato, primo atto di un tavolo destinato a durare a lungo, l’amministrazione provinciale. Che fa una manutenzione minimale del natante preda di ruggine e guano dei volatili. Si è deciso di sottoscrivere tra società e Villa Saporiti una nuova lettera d’intenti in vista di una nuova data di partenza della gestione. Data ancora da individuare: per Guggiari «i tempi non sono preventivabili per l’incertezza della situazione del turismo locale e internazionale alla luce dell’andamento della pandemia».Inoltre venerdì scorso la società ha incontrato il direttore della Navigazione Lago di Como che ha dato disponibilità a studiare l’ipotesi di concedere al Patria in navigazione l’uso di attracchi ai pontili, il bacino di carenaggio di Tavernola (o Dervio se tornerà operativo dato che è in restauro) per la manutenzione, e personale specializzato. Il tutto è però vincolato come detto al presente e al futuro del mercato turistico che renderà possibili gli ingenti investimenti necessari a far diventare il Patria un albergo galleggiante per danarosi ospiti internazionali.La cronaca intanto racconta di degrado e costante ammaloramento causa intemperie («I costi di restauro saranno notevoli» dice Guggiari) di una gloria del Lario che si avvicina, per ora immobile e impossibilitato alla navigazione, al secolo di vita. «Aspettiamo, siamo tutti sulla stessa barca, noi, la Provincia e la Navigazione – conclude Guggiari – Anzi, sullo stesso piroscafo».
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