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Permessi per costruire in forte calo. In meno di dieci anni scesi del 57%

Edilizia(f.bar.) Il vecchio motto “casa dolce casa” è ormai sempre più una chimera. La crisi degli ultimi anni ha assestato un fendente pressoché mortale al settore dell’edilizia e uno dei risultati più evidenti è che non si costruisce quasi più. Le richieste di permessi per edificare sono infatti in caduta libera. A testimoniare come il mattone non rappresenti più un bene rifugio – complice anche una burocrazia elefantiaca specialmente in Italia – ci pensano i dati Istat relativi al numero di

permessi di costruzione, ritirati nel 2012 ogni 10mila abitanti.In provincia di Como si è fermi a quota 20,2 ogni diecimila soggetti. E ciò che impressiona e verificare come dal confronto con il 2005 – anno precedente la crisi – la percentuale sia scesa addirittura del 56,9%. Ovvero più della metà. Analisi di per se inquietante per il territorio comasco che però, e questo è forse l’aspetto ancor più allarmante, non è tra i peggiori in assoluto. Anzi, su 103 province esaminate nello studio, quella comasca si colloca in 82esima posizione. Ben lontana dai numeri di realtà come quella della provincia di Ferrara (che si piazza al primo posto), dove il numero di permessi di costruzione ritirati – sempre nel 2012 e sempre sul campione di 10mila abitanti – è pari a 6,8 con un calo del 93,1% rispetto al 2005. Seconda Reggio Emilia (6,5 ogni 10mila abitanti con un -91,4%) e terza Mantova (con 9,1 e un -89%). La provincia di Como è comunque sopra la media nazionale che fa segnare 14,3 permessi di costruire per un calo pari a -70,5%. Meglio del comasco fa solo la provincia di Sondrio (88esima posizione) con 27,5 permessi e un calo del 55% nel parallelo sempre con il 2005. Decisamente peggio di Como, invece, fanno i cugini di Varese al 59esimo posto e con 18,8 permessi di costruire nel 2012 per un calo del 69%. Come detto, questi numeri sono diretta conseguenza della crisi, ma non solo. A influire pesantemente sulla difficile realtà del settore edile interviene la burocrazia. In Italia, infatti, il tempo medio di rilascio di un permesso è di ben 233 giorni, dato che ci colloca al 112esimo posto – su 189 Paesi – nella graduatoria della Banca Mondiale (classifica Doing Business). Mentre in Francia sono sufficienti 184 giorni e in Germania addirittura 97. Sulla semplificazione in edilizia è intervenuto anche il decreto “Sblocca Italia”.

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