(ANSA) – PALERMO, 02 OTT – “Seguo con grande apprensione questa vicenda e condivido la vostra preoccupazione, è mio dovere farlo come presidente della Regione e come cittadino. E’ una storia vecchia di 60 anni che si ripete, di fronte alla quale i governi italiani non hanno mai saputo trovare un’intesa né con la Libia né con la Tunisia e a pagare il conto sono sempre i più fragili e i più deboli”. Lo ha detto il governatore della Sicilia Nello Musumeci, che nel pomeriggio ha incontrato a Palazzo d’Orleans una delegazione dei familiari dei 18 marittimi di Mazara del Vallo in stato di fermo dalla sera dello scorso 1 settembre a Bengasi, dopo il sequestro dei pescherecci Antartide e Medinea da parte delle milizie del generale Haftar, presenti anche i due armatori. “Ho scritto al premier Conte e al ministro Di Maio – ha aggiunto Musumeci-. Conte mi ha assicurato l’intervento diretto e che sta facendo il possibile e l’impossibile. La Regione non ha poteri di interlocuzione internazionale, ecco perché è necessario l’intervento fermo del governo nazionale. E’ una storia che sta toccando i cuori di tutti i siciliani, i quali stanno partecipando e condividono la vostra ansia”. “Restare nell’incertezza non si può, è un continuo logoramento da concludere – ha proseguito Musumeci – vogliamo sapere la verità su questa storia. Facciamo appello per avere il diritto alle informazioni sui nostri pescatori”. All’incontro con i familiari dei pescatori, giunti in mattinata dopo 13 tredici giorni trascorsi a Roma, dove dopo essersi incatenati, sono stati anche ricevuti da Conte e Di Maio, era presente anche il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci e il presidente del consiglio comunale Vito Gancitano. (ANSA).
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