(ANSA) – ROMA, 07 FEB – Il tragico 2020 è stato un anno di sconquassi anche per il mercato petrolifero ma il prezzo del greggio, grazie alla ripresa della Cina e alla tenuta di alcuni beni di consumo, ha recuperato oramai il livello pre-Covid e l’Opec, nelle prossime settimane dovrà decidere come gestire la fase di uscita definitiva dall’emergenza. I futures sul petrolio Wti hanno toccato i 60 dollari al barile nei giorni scorsi e il prezzo di venerdì è stato di 56,8 superando i 56,7 dello scorso gennaio quando la pandemia stava diffondendosi in Cina. Da allora il grafico dei prezzi ha mostrato una caduta vorticosa toccando il minimo di 29 dollari del 21 aprile. La ripresa in questo inizio del 2021, come ha spiegato alla Bloomberg l’analista Ed Morse di Citigroup, è più veloce di quanto percepito. Al recupero della domanda cinese si associa il maggior consumo in Occidente di prodotti di largo consumo, con materie plastiche, utilizzabili in casa. Ora toccherà all’Opec, che ha in programma un vertice a inizio marzo gestire un’intesa sulla produzione evitando il duro e disastroso confronto fra Russia e Arabia Saudita visto lo scorso marzo. (ANSA).
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